Sumie's Pov
"Era da un po' di tempo che non ci vedevamo, principessa."
Appena apro la porta e lo vedo, mi saltano alla mente dieci imprecazioni diverse. Eppure mi sembrano tutte troppo poco accurate per questa situazione.
"Tu... Cosa ci fai qui? Come fai a sapere dove vivo?" sbotto dopo aver passato il mio breve momento di assoluta confusione.
Presa da un'improvvisa rabbia alimentata dalla sua espressione superiore e strafottente, provo a chiudergli la porta in faccia.
"Oh, non così in fretta, principessina. Non mi inviti nella tua umile dimora a prendere un caffè?"
Sbuffo e riapro lentamente la porta, sapendo che ora che è qui per me è impossibile fuggire. Il ragazzo entra dentro casa dandomi una spallata che per poco non mi fa cadere a terra, rendendomi ancora più nervosa.
"Ancora non hai risposto alla mia domanda, comunque."
"Ah, hai ragione. Ma tu dovresti sapere che per il grande Bakugou Katsuki nulla è impossibile."
Aggrotto la fronte e lo scruto del tutto.
Mi supera in altezza di almeno di dieci centimetri, quindi devo alzare in alto il viso per agganciare gli occhi ai suoi rossi. Non che ci tenga molto comunque, visto che ha uno sguardo così intenso e altezzoso da farmi sentire male."Bakugou Katsuki? Saresti tu, quindi?"
"Certo, chi altri sennò?"
"Lo so, solo che mi sembrava strano che ti elogiassi da solo in modo così evidente."Mi mordo il labbro e mi avvicino a lui, cercando di mantenere il contatto visivo. Anche i suoi occhi scivolano sul mio corpo, facendomi sentire in imbarazzo dal momento che indosso solo un pantalone scolorito e una canottiera bianca.
"Sei venuto qua per uccidermi?"
Mi fermo a meno di dieci centimetri da lui, e siamo così vicini che i nostri petti per poco non si sfiorano.
Bakugou sogghigna, come per prendersi gioco di me. Stringo i pugni e chiudo gli occhi per non perdere la pazienza a causa del suo atteggiamento insopportabile.
Poi però mi ricordo che è lui il ragazzo a cui ho sparato.
Sono suoi gli occhi cremisi che mi hanno fissato increduli dopo che l'ho fatto."Ucciderti? Perché dovrei farlo?"
"Io ti ho colpito con il mio taser. Immagino che tu sia venuto qua per vendicarti."Bakugou abbassa il viso verso il mio, facendo aumentare i battiti del mio cuore . I nostri nasi sfiorano, il suo respiro caldo mi solletica la pelle fredda del collo. Trattengo l'impulso di spostarmi e di spingerlo via, solo per fargli capire che non mi incute alcun timore o paura.
"Tu sei una criminale, principessa. E io odio quelli come te."
"E come sarebbero quelli come me?" ribatto prontamente, cercando di far scomparire la luce di sicurezza che domina i suoi occhi.L'aria attorno a noi è così elettrica da stuzzicarmi la pelle fino a farmela bruciare. Da quando è entrato qua dentro, sembra che nella stanza ci siano venti gradi in più.
"Siete dei criminali, e questo è abbastanza. Inoltre so anche che meritate di finire in galera e non uscirci mai più."
Il modo irritante con cui lo dice mi fa innervosire ancora di più.
"Guarda che io non sono una criminale."
So bene che questa è una bugia, ma lui non dovrebbe saperlo. Non ho ancora capito come ha fatto a scoprire il mio indirizzo di casa, ma oltre a questo non dovrebbe sapere altro di me. Per di più, io faccio parte dell'Unione dei Villain da sole due settimane, quindi ancora non sono ricercata ufficialmente dalla polizia.
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Bugie di carta
FanfictionSuo malgrado, Sumie decide di unirsi all'Unione dei Villain, abbandonando la sua famiglia adottiva. È proprio nell'Unione che incontra Dabi. In teoria dovrebbero essere compagni, ma in realtà sono nemici e si odiano a morte. Come se non bastasse, c...