Dabi's Pov
"Tu aspettami e basta. In meno di mezz'ora sarò di nuovo qui."
Ma che cazzo, angioletto. Certo che ti diverti proprio a prendermi in giro.
Ormai è passata un'ora, e ancora non c'è alcuna traccia della mia misteriosa ragazza smarrita. Da quello che mi sembrava di aver capito, pensavo che fosse semplicemente andata al supermercato a comprare qualcosa da mangiare, visto che il frigo era vuoto e lei stava morendo di fame.
Possibile che sia in grado di ficcarsi nei guai anche compiendo un'azione così elementare?
Mi avvio verso la porta e mi passo le dita tra i capelli, frustrato come non mai. Prima di posare la mano sulla maniglia, do un'ultima occhiata alla stanza. Il letto è ancora sfatto e la maggior parte delle cose si trova in disordine, ma non mi sembra che prima fosse in condizioni migliori.
Secondo le molte regole etiche e morali imposte dalla società, dovrei sistemare almeno il letto come una specie di ringraziamento verso Sumie per avermi ospitato, ma non lo farò. Non solo adesso non ho né tempo né voglia di farlo, ma per di più io non metto mai a posto, a meno che non sia strettamente necessario.
E adesso... non mi sembra il momento giusto.
Inoltre, mi sento un totale coglione nel rimanere qui da solo ad aspettarla; pertanto devo uscire e scoprire il prima possibile cosa ha combinato, e sono sicuro che non mi piacerà scoprirlo.
Esco dall'appartamento e mi chiudo la porta alle spalle. Scendo i gradini delle scale con le mani ficcate in tasca, il brutto presentimento che cresce a dismisura dentro di me ogni minuto che passa.
Non è andata solo al supermercato.
Ogni minuto che passa, nella strana lentezza solitaria e ironica dello scorrere del tempo, sono sempre più convinto di questi mia ipotesi.Ora che mi sforzo di ricordare, rammento che ho notato che ha preso qualcosa dalla cucina prima di correre verso la porta. Tuttavia, è stata piuttosto brava a nascondermi l'oggetto in questione e a scappare prima che potessi fermarla.
Finalmente esco dal sinistro palazzo e mi ritrovo sul marciapiede, investito in pieno dell'intensa luce mattutina, anche se ormai è mezzogiorno. In strada c'è poca gente, giusto qualche passante che porta fuori il proprio cane o va a fare la spesa. Decido di seguire uno di loro che ha le buste ancora vuote in mano, segno che si sta dirigendo adesso a fare compere.
Mi mantengo a debita distanza e mi calo il cappuccio scuro della felpa sul viso per coprirmi almeno un po', in modo da non essere riconosciuto.
Quando arrivo davanti al minimarket però, rimango letteralmente sconcertato: davanti al negozio ci sono due volanti della polizia e degli agenti interrogano una ragazza che sta parlando animatamente con uno di loro. Già da questa scena, immagino che la spesa di Sumie non sia finita bene, tutt'altro.
"Sì sì, ha cominciato a minacciarmi tutto d'un tratto, poi si è messo in mezzo un altro ragazzo che viene qualche volta a comprare qualcosa. Allora si è messa a correre per scappare e poi ho visto che lui l'ha acciuffata là fuori, ed entrambi sono caduti sul marciapiede..." sento dire in lontananza da una donna con i capelli tinti di blu.
Come pensavo, ti sei messa proprio nei guai, angioletto.
Sospiro e mi appoggio al muro dietro di me, cercando di ragionare lucidamente.
Mi messaggio le tempie con due dita, ripetendo dentro di me le parole che ha appena pronunciato la ragazza interrogata dai poliziotti.Quindi, ha detto che qualcuno ha fermato Sumie...
Che sia stato quel coglione di Bakugou?
No, questa è proprio un'ipotesi da scartare, mi sembra impossibile anche solo pensarlo. Se lui fosse stato presente mentre Sumie cercava di derubare il negozio, allora credo che sarebbe riuscito a fermarla fin da subito.Perciò dev'essere stato qualcuno di meno abile, qualcuno che forse la conosceva. Insomma, al giorno d'oggi non sono molti i giovani talmente buoni d'animo che si metterebbo addirittura a rincorrere una ladra in fuga, a maggior ragione se armata come lo era lei.
Comunque sia, questa situazione non mi piace affatto. E sono anche piuttosto incazzato con Sumie.
In qualche modo, lei riesce sempre a farsi portare via da qualcuno. Prima da Bakugou, adesso da questo sconosciuto.
"Ho controllato e ha rubato solo due muffin e una confezione di brioche. Perr il momento non mi sembra che abbia preso nient'altro..." continua la donna con un'evidente espressione rammaricata.
Due muffin.
La mia rabbia svanisce subito, appena odo quelle parole. Credo proprio che abbia preso uno di quei due dolci con l'intenzione di darlo a me.
Forse sono davvero egocentrico a pensare una cosa del genere, ma del resto, chi non lo farebbe al mio posto?
"E va bene, angioletto. Anche questa volta mi toccherà darti una mano" mormoro sottovoce, reprimendo a fatica un sorriso arrendevole sulle labbra.
Mi volto e riprendo a camminare, estraendo il cellulare dalla tasca. Digito velocemente un messaggio e poi lo richiudo, aumento il passo.
Se voglio aiutarla sul serio, credo che avrò bisogno di un po' di rinforzi. Non perché non penso di potercela fare benissimo da solo, ma perché per compiere il piano che mi sta sorgendo in mente mi serve più di una persona.
E poi, onestamente, non mi dispiacerebbe neanche farla pagare al ragazzo che è riuscito a fermarla.
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Bugie di carta
FanfictionSuo malgrado, Sumie decide di unirsi all'Unione dei Villain, abbandonando la sua famiglia adottiva. È proprio nell'Unione che incontra Dabi. In teoria dovrebbero essere compagni, ma in realtà sono nemici e si odiano a morte. Come se non bastasse, c...