Capitolo 33

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Sumie's Pov

"No, te lo scordi, Bakugou. Tienimi qui pure qui quanto vuoi, ma non dirò nulla."

Incrocio le braccia al petto e lo sfido con lo sguardo, per nulla timorosa. Lui mi sorride. Si prende gioco di me. E io non lo sopporto.

"Come vuoi. Magari agli Heroes dirai più cose, in effetti..."
"Non dirò nulla a nessuno. Si può sapere perché diamine mi stai chiedendo di parlarti del mio passato? Di Rika? Di mio fratello? Ma cosa vuoi da me, per carità?"

Bakugou si passa la lingua umida sulle labbra secche, osservandomi dall'alto.

Ci troviamo in un vicolo abbandonato poco lontano dal centro commerciale che è esploso ormai quasi un'ora fa. Dopo la nostra breve vicenda sul tetto, Bakugou è tornato di sotto ad assicurarsi che tutto fosse apposto.

Ovviamente, non lo era affatto.

Alcune persone erano morte, e molte erano rimaste ferite. Bakugou si era occupato di salvare quelli che erano rimasti sotto le macerie dell'edificio esploso, mettendoci incredibilmente poco. Una volta portati nelle ambulanze, però, lui non poteva più fare nulla.

Mentre lui salvava le poche persone rimaste coinvolte, io ero rimasta ad aspettarlo in questo vicolo buio a cui nessuno prestava attenzione. In verità, avevo pensato di scappare, però se fossi uscita fuori, sarebbe stato troppo pericoloso. Tutta l'area era circondata da poliziotti e Heroes, e se fossi uscita allo scoperto, mi avrebbero riconosciuta e arrestata. Per di più, senza nessuno che mi aiutasse, salvarmi da sola era un'utopia.

E così, Bakugou era tornato da me.

"Dov'è andato Dabi? Che fine ha fatto?" ignora ancora le mie domande, ponendomene di nuove.

"Non lo so. Ti ho già detto che l'ultima volta che ci siamo visti abbiamo discusso. Punto e basta."
"E tu gli hai dichiarato il tuo amore incondizionato, immagino."
"Immagini male. Io non amo lui, e lui non ama me."
"Certo che non ti ama. Quell'essere ti sembra capace di amare qualcuno, all'infuori di se stesso, forse?"

Mi mordo il labbro e intreccio le mani sul grembo, distogliendo gli occhi dai suoi.

No. Non ne è affatto capace.

"Lo so che non mi ama. Comunque, questo è un discorso assurdo. Io e Dabi non stiamo insieme, e lui neanche mi piace."

Bugia.

"Anzi, lo odio. Sì, lo odio a morte."

Bugia.

"Non mi dice niente di lui e poi pretende di sapere tutto di me. Sono sicura che è una pessima, pessima persona. Lui non mi è mai piaciuto, puoi credermi."

Bugia. Bugia. Bugia.

"E... ed è pazzo! Voglio dire, da una parte è forse ovvio che lo sia, visto che è un Villain. Sembra uno che ha sofferto molto, ma... ma...."

Ho il fiatone. Ho le lacrime agli occhi.
Non riesco a respirare. Annaspo in cerca d'aria.

Anch'io sono una Villain. Anch'io sono crudele. Anch'io sono una pessima persona. Io non sono meglio di Dabi, affatto.

Al posto di chiedergli cosa gli fosse successo da piccolo, io ho pensato sempre a me stessa. Mentre io mi illudevo che nei suoi occhi ci fosse il fuoco, nelle sue iridi affiorava il ghiaccio.

Ma ora, davanti a me, ci sono gli occhi color cremisi di Bakugou. Mi vedono, mi osservano, mi scrutano e mi giudicano.

Per tutto questo tempo, mi sono beata nella mia falsa relazione con Dabi e nei salvataggi di Bakugou.

Bugie di cartaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora