Capitolo 16

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Sumie's Pov

"Dobbiamo proprio andarci, Sumie!"

E anche oggi, Toga non mi vuole proprio lasciare stare.

In realtà a prima vista non si direbbe, ma credo che ogni giorno che passa mi sto avvicinando sempre di più a lei.

Da quando ho perso Rika, ovvero l'unica ragazza che io abbia mai considerato una vera amica in vita mia, Toga è l'unica con cui adesso posso parlare.

Anche lei mi sembra abbastanza fuori di testa come tutti gli altri membri dell'Unione, però per quanto inquietante possa essere, rimane comunque una semplice adolescente della mia età.

Tuttavia, non credo che una mia normale coetanea mi avrebbe proposto di andare ad una festa per divertirci.
Almeno non per spiare il nuovo ragazzo che le piace.

"Si può sapere come hai fatto ad ottenere addirittura l'indirizzo del locale in cui andrà?"

"Visto che ultimamente non ho avuto nulla da fare e quindi ho avuto un po' di tempo libero, l'ho passato a seguire Izuku in giro per la città. Mi è bastato aspettarlo fuori dall'agenzia in cui lavora e andargli dietro mentre parlava al telefono con un suo amico per ottenere qualche informazione."

Sospiro e mi appoggio alla parete dell'appartamento di Toga. Sempre se si può chiamare così, dal momento che è il seminterrato di un palazzo già di per sé alquanto discutibile. L'ambiente è rischiarato solo da un lampadario che ci illumina a malapena, e noto che in giro ci sono vari mucchi di vestiti e armi sparsi qua è là.

"Hai sentito con chi uscirà questo Izuku?"
"Ho sentito soltanto che parlava con un certo Shinso, quindi credo che ci sarà anche lui, ma non so chi altro."
"Non lo so Toga, non mi sembra una buona idea..."
"Dai vieni con me, non mi va di andare da sola. Ti prometto che ci divertiremo!"

Il sorriso smagliante che mi rivolge non mi rincuora affatto, eppure mi sento comunque messa con le spalle al muro. La osservo dall'alto e scuoto la testa con amarezza.

"Tu userai il tuo quirk per trasformarti in qualcun altro?"
"Certo che sì, ho già preso il sangue di una ragazza per prendere le sue sembianze. Altrimenti sarebbe troppo pericoloso visto che ci vedranno tutti."
"In che senso sei sicura che saremo viste da tutti? Pensavo che volessi osservarlo da lontano con gli occhi da innamorata e basta."

Questo suo piano mi sta piacendo sempre di meno.

Forse dimentica che da qualche giorno a questa parte, anch'io sono ricercata dalla polizia, e non ho il suo quirk per non farmi riconoscere.

"Assolutamente no! Noi entreremo dentro al locale e berremo qualcosa come tutte le ragazze della nostra età, e magari balleremo anche. Altrimenti non c'è alcun divertimento, no?"

Cazzo, lei crede davvero a quello che dice. È davvero disposta a correre un tale rischio solo per un Hero con cui non potrà mai cominciare alcuna relazione?

"E io come dovrei fare? Non posso diventare uguale a qualcun altro come te, e se qualcuno mi riconoscerà finirò in men che non si dica in gattabuia" le faccio notare.

"Oh, di questo non ti devi preoccupare. Ho già pensato a tutto!"

Toga si volta e si dirige verso il piccolo divano grigio al lato della stanza, sopra cui sono posati dei coltelli, dei vestiti e altri oggetti che a questa distanza non riesco a riconoscere.

Dopo solo qualche secondo torna da me con qualcosa in mano, e appena noto cos'è rimango piuttosto stupita.

"Una parrucca?"

Schiudo le labbra per la sorpresa quando me la ritrovo davanti. Toga annuisce con vigore e me la posa fiera tra le mani.

"Esatto. Con questa, dei vestiti nuovi e un bel trucco, non ti riconosceranno neanche per sbaglio."

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