Una strana sensazione

503 115 473
                                    

Burald non sorrideva mai ma, se decideva di farlo, solo a me come fosse un dono esclusivo, i suoi occhi diventavano lucidi. Quando i nostri sguardi si intrecciavano sembrava così vivo... Eppure solo mentre sorrideva le sue iridi, come pianeti di giada, brillavano sopra ogni limite.

Le labbra si sollevavano appena, infatti a una persona distratta non sembrava neanche che sorridesse, tuttavia eravamo legati da un filo invisibile e ogni più piccolo movimento assumeva un significato preciso. Avevamo un segreto e un modo di comunicare tutto nostro, forse perché le persone strane si comprendono bene tra loro, o forse perché noi non eravamo due persone strane qualunque, noi eravamo legati anche da qualcos'altro di speciale. Dovevo solo scoprire cosa.

Gli angoli della bocca si alzavano un po', mi fissava e, quando capiva di possedere la mia totale attenzione, fioriva in un sorriso ampio. Imparai a riconoscere il suo profumo: era una fragranza decisa ma raffinata, legnosa, con una dolce nota di vaniglia. Negli istanti in cui Burald restava in silenzio mi bastava il suo odore avvolgente: gli stavo vicino anche solo per respirarlo e godermi il piacere. Si spostava in fretta, troppo in fretta, così tanto che non facevo in tempo a sbattere le ciglia e lui era già sparito, in silenzio, senza permettermi di sentire il rumore dei suoi passi. Non sembrava neanche sfiorare il pavimento, fluttuava come un fantasma, però i suoi piedi non si alzavano da terra.

Non importava quanto le suole delle scarpe fossero sporche o bagnate per colpa della pioggia: non lasciava tracce. Riuscivo a risalire al suo passaggio solo grazie al suo profumo, con cui tracciava una scia invisibile che si dissolveva solo dopo parecchio tempo.

Alcuni giorni era più spento che mai, come un fantasma che si lasciava trascinare dalla forza del vento o da uno spirito esterno, mentre altri giorni i suoi movimenti erano guidati da una sorta di energia negativa, quindi si sedeva, si alzava e spariva con bruschi scatti. Se ne stava spesso in disparte e si chiudeva nel suo mondo infestato da mille demoni, si accovacciava contro la parete e fissava un punto nel vuoto per ore. Sospirava, scuoteva il capo... Pensava e ripensava, a volte così tanto da farsi venire il mal di testa.

I muscoli diventavano rigidi, le vene sul braccio spesse ed evidenti, appoggiava la fronte alla mano, socchiudeva gli occhi per qualche secondo. E i suoi comportamenti mi aggrovigliavano lo stomaco e mi aprivano una voragine nel petto, in parte perché non riuscivo a spiegarmeli, in parte perché il malumore mi contagiava facilmente.                                                                                                                                                       ▪️▪️❤️▪️▪️

Durante la ricreazione rimase seduto al banco. Appoggiò i gomiti al tavolo, si portò le dita alle tempie e chiuse gli occhi: forse aveva una tremenda emicrania o, forse, qualcosa di tremendo gli stava spremendo il cervello come un limone. Alice gli fece mille domande e gli prese la mano in segno di comprensione, ma Burald non la degnò nemmeno di un'occhiata. Era troppo immerso nelle sue tenebre, che oggi non sembravano più il suo rifugio, ma una prigione da cui non poteva fuggire. Lei si morse le labbra carnose e inclinò la testa di qualche grado per vederlo da una prospettiva diversa e, chissà, magari per girare una chiave nella serratura inaccessibile del suo cuore. Mi avvicinai e le lanciai un'occhiataccia.

Alice finse di sorridere, lasciandosi apparire sulle guance delle deliziose fossette, prese il mascara dall'astuccio e sparì fuori. In cerca di uno specchio? Probabile. Beh, in ogni caso mi lasciò via libera e mi sedetti su uno sgabello vicino a Burald.

-Cos' hai?

Non rispose. Mi sporsi per trovare il suo sguardo, gli posai i polpastrelli sul braccio, ma poi rimasi lì, immobile, a sfiorare la sua pelle. -So che non mi darai mai una spiegazione, ma... almeno un indizio?

Il giovane dei desideri irrealizzatiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora