Our last call

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l 30 Marzo successivo mi arrivò a casa un mazzo di fiori con uno scatolo pieno di Haribo con su un biglietto < Da parte di Krist e Dave > io allora lo aprii e lessi:

Ciao Rosemary,
ti volevamo fare sapere che Kurt ha deciso di andare in riabilitazione. Il vostro incontro seppure non si è
svolto come immaginavamo ha avuto successo.
Grazie!
Dave e Krist

io allora sorrisi, ma ancora non sapevo se avevo fatto la cosa giusta. Iniziò a tormentarmi anche il pensiero che lui l’avesse fatto solo per me e non per se stesso, cercai di tranquillizzarmi convincendomi che lo aveva fatto perché ci aveva riflettuto e aveva deciso di volere stare bene. Sì doveva essere per forza andata così!
Quella sera comunque George e Jane erano andati a cena fuori, volevano che andassi con loro, ma avevo preferito restare a casa, non mi sembrava giusto intrommettermi sempre troppo tra di loro.
Mi ero preparata una cena leggera, avevo bevuto solo dell’acqua e dopo essermi debitamente lavata e sistemata accesi la tv, trovai un film e mi misi sotto le lenzuola.
Stavo guardando Mrs Doubtfire con Sally Field e Robin Williams e devo dire che non riuscivo a non ridere, era davvero geniale! Mentre l’anziana governante ballava con la scopa sulle note di Dude looks like a lady degli Aerosmith suonò il telefono. Io guardai l’orologio e sbuffando abbassai il volume e risposi.
“ Rosy “ era quasi un sussurro quello che rispose al mio < pronto >, allora sorrisi e dissi: “ Hey sei tu “
“ Sì, sono io “ rispose Kurt
“ Che bello! “ dissi
“ Ti aspettavi la mia chiamata? “ chiese
“ Ci speravo “ risposi
“ Non potevo non chiamarti “ disse
“ Lo so “ dissi poi chiesi: “ Che fai di bello? “
“ Mi sego “ rispose e scoppiammo a ridere, io allora gli ressi il gioco e dissi: “ Vai tranquillo. Tanto non è vero
che diventi ceco “
“ A questo punto lo sarei stato non da tipo sei anni, ma di più “ rispose e continuammo a ridere poi lui sospirò e domandò: “ Quei due pettegoli ti hanno già detto tutto? “ io allora risi e chiesi: “ Chi sarebbero questi due pettegoli scusa? “
“ Come chi? Pinco panco e Panco Pinco, Stallio ed Olio, Topolino e Paperino “ rispose, io stavo ridendo come una matta, lui però ridacchiava anche, allora dissi: “ Sì hanno cantato e devo dire che sono davvero molto orgogliosa di te “
“ Sì? “ mi chiese, notai un velo di insicurezza
“ Sì, davvero tanto orgogliosa di te “ dissi, lui allora sospirò, io invece gli chiesi: “ Dai raccontami qualcosa “
“ Tipo? “ domandò con sarcasmo
“ Tipo come è la tua stanza, come ti senti. Parlami gioia mia “ risposi, lo sentii sospirare e allora con calma mi parlò dei suoi primi due giorni. Io allora lo ascoltai e alla fine chiesi: “ E tu come ti senti? “
“ Una merda “ rispose
“ I primi giorni sono sempre i peggiori tesoro “ lo tranquillizzai
“ Sì ho avuto una pesante crisi ieri “ disse
“ Oddio come è stata? “
“ Bruttissimo, ho sentito un’astinenza assurda “ rispose
“ Oggi le hai avute? “ chiesi
“ Sì, però non come ieri “ rispose
“ Ti stanno dando il metadone? “ chiesi
“ Non lo voglio. Devo farcela da solo “ rispose
“ Io ti appoggio “ dissi
“ Oggi mi hanno portato Frances Bean “ disse
“ Sì? “
“ Sì, un assistente sociale. Ha passato tutta la mattina con me. Dovresti vedere come è fatta grande, è una donnina “
“ La tua piccola donna “
“ La mia piccola sì. Però... - il suo tono si fece più cupo - mi... mi hanno trattato come un criminale, come il peggiore dei criminali “
“ Non sei un criminale Kurt “ dissi io
“ No? Mi hanno portato mia figlia con una fottuta assistente sociale, qualsiasi cosa facevo c’era lei che guardava e osservava, se mi avvicinavo troppo, se le porgevo un giocattolo, se la bambina si avvicinava ad abbracciarmi... era lì pronta a portarmela via. E poi dovevi vedere come mi guardava! Le avrei voluto dire < Hey non ho ucciso nessuno. Mi drogavo soltanto! > ma sai mi sono dovuto trattenere “
“ Forse era proprio la sua faccia “ dissi
“ No, ce l’aveva con me “ disse
“ Kurt smettila di pensare che la gente ce l’abbia sempre e per forza con te “ dissi poi chiesi: “ Allora che hai fatto con Bean? “ lui allora iniziò a raccontarmi la sua mattina. Sapevo per certo che era seduto a terra, me lo immaginavo messo a terra schiena sul fianco del letto e gambe fino al mento. “ Lei invece non mi ha nemmeno chiamato, sono tre giorni e non mi ha telefonato “ disse, io sospirai e capii che nonostante tutto ci teneva davvero a lei. Lo lasciai sfogare e lo ascoltai con attenzione. “ Rosy io... comunque mi dispiace “ disse,
sentivo che tirava su con il naso, io sospirai e chiesi: “ Per cosa? “
“ Per insomma... quel giorno. Io... “ rispose ed iniziai a sentirlo piangere “ Sono... non lo so... tu... tu... non...
non volevo che... “
“ Kurt “ lo chiamai
“ ... che... vedessi... quello. Io... io... tu dovevi restarne fuori... “
“ Kurt “ lo chiamai di nuovo
“ ... non ricordo esattamente... ma... ho... costretto Krist a... raccontarmi... “ continuò ignorandomi, io allontanai la cornetta e poi dissi: “ Kurt per piacere mi ascolti? “
“ Io... mi dispiace davvero tanto. Io... io mi vergogno... “ continuò
“ Kurt per piacere, non c’è bisogno “ dissi
“ Invece sì “ solo allora mi accorsi che dopotutto mi stava ascoltando “ Io... non voglio farti male o... farti soffrire. Sono stato... “
“ Kurt non importa, ok? È tutto apposto “ lo rassicurai
“ È che proprio tu, fra tutti... “ disse
“ Lo so, ma ti perdonerò sempre alla fine. Non devi piangere, tesoro mio. Sei lì, sei al sicuro vedrai che tutto andrà per il meglio. Sono orgogliosa di te vita mia “ gli dissi poi per sdrammatizzare aggiunsi: “ Se fossi li ti stringerei il viso e ti tirerei tutte le guance “
“ Non voglio vederti qui “ disse
“ La smetti di piangere? “ gli chiesi poi sospirai e dissi: “ Kurt è una malattia, non sei una cattiva persona, la droga ha sempre parlato per te. Le minacce a quella giornalista, i dispetti ai camerieri, non eri tu era quella schifezza “ gli dissi, lo sentii ancora piangere, avevo le lacrime agli occhi anche io allora dissi: “ Tesoro, ti prego ascoltami... stai facendo la cosa giusta, per te e Frances soprattutto “
“ Ma se... Rosy io... io... ho paura io... “ disse
“ Kurt non devi avere paura “
“ Io sono malato “
“ Lo so amore “
“ Lo sono da anni... avevo bisogno di lei e lei se ne è altamente fregata “ disse
“ Tesoro mio, ascoltami... ora devi pensare solo ed esclusivamente a te “ dissi
“ Io mi sento abbandonato qui “ disse tirando su le lacrime con forza
“ Lo so vita, ma ti prego... è un mese poi torni a casa e... “
“ Io volevo restare a casa, volevo fare la mia reabilitazione a casa mia con il mio letto, il mio divano, la mia tv, con mia figlia vicino, libero di fare quello che volevo con lei senza la paura di una guardia carceriera di fronte, con mia madre e le mie sorelle che potevano venire quando volevano. Ma Courtney no, non voleva. Dovevo per forza stare in un cazzo di centro. “
“ Kurt mi fai parlare un secondo? “ gli chiesi
“ Sì “ rispose
“ Sai già quando puoi ricevere visite? “ chiesi
“ Non prima di una settimana. Frances Bean ha avuto un permesso speciale, ma per le altre persone se non ho capito male una settimana “ mi rispose
“ Puoi farmelo sapere con un po’ di anticipo? Così vengo. Il primo giorno mi trovi li da te “ gli dissi
“ Verresti a trovarmi? “ chiese sorpreso
“ Ma che mi scherzi? Certo che vengo “ gli assicurai e poi sorridendo dissi: “ Nel frattempo puoi chiamarmi tutti i giorni, tutte le sere “
“ Lo faresti davvero per me? “ mi chiese ancora più stupito
“ Farei di tutto per te Kurt “ risposi
“ Io sono proprio uno stupido “ disse, io sospirai e con calma lo feci rilassare fino a farlo anche ridere.
Spensi la tv e mi sdraiai meglio sorridendo. Sentii un’infermiera dirgli che doveva chiudere e Kurt risponderle
che aveva bisogno di soli cinque minuti. Poi sorrise ( sapevo che lo stava facendo ) e chiese: “ Sai cosa pensavo ieri? “
“ Cosa? “ chiesi
“ Che non penso di voler stare più con Courtney. Non è perché... non la amo più o... o non provo più niente per lei, la rispetterò sempre come donna e artista, come madre di mia figlia, ma... ho capito che lei per me non c’è mai, lei... penso che in fondo lei sta con me solo per interesse “
“ Kurt... “ feci
“ Pensi che non... non dovrei? “
“ Da quanto pensi al divorzio? “
“ Da qualche mese “
“ Ci stai riflettendo da un po’ “
“ Sì, ho tergiversato perché volevo aggiustarla, volevo davvero... insomma mi sono sposato riflettendoci poco,
almeno sul divorzio volevo fare una cosa ponderata “
“ E ora hai deciso? “ chiesi
“ Ora sì, ho già parlato con il mio avvocato... “ rispose
“ Che è anche il suo “ lo interruppi
“ Non è un problema, dice di poter rappresentare entrambi nell’eventualità “ disse “ Ma la bambina non gliela
lascio “ io allora restai in attesa e lui mi chiese: “ Secondo te sono pazzo? “
“ No Kurt “ dissi
“ Voglio... cioè se riesco ad uscire vivo da questo posto infernale “
“ Certo che uscirai vivo “ dissi
“ Beh... pensavo che se riesco a superare questa cosa devo riprendere in mano la mia vita, lasciare la musica e... non lo so, fare una vita più ritirata “ sospirò “ Ti sembra una cosa pazza? “
“ No, tesoro “
“ E se non fossi capace di fare altro? “ chiese, io chiusi gli occhi sospirai e dissi: “ Puoi fare tutto ciò che vuoi che sia aprire un asilo, un negozio di animali o... che so... uno zoo “, lui non rispose sentii un fruscio come di un disturbo poi chiesi: “ Kurt tutto ok? “ ma senza risposta. “ Kurt? “ chiesi di nuovo, aspettai e quasi chiusi quando arrivò la sua voce, “ Hey una mi rompeva le scatole “ disse
“ Mi hai sentita? “ gli chiesi
“ Sì, mi chiedo solo se posso esserne capace “ disse
“ Kurt Donald Cobain puoi fare tutto ciò che vuoi, sei capace di tutto “ dissi con determinazione
“ Ti meriti il mondo Rosy “ disse
“ Al momento mi basta vederti al più presto e sapere che stai bene “ dissi io
“ Te lo prometto “ disse “ Senti Rosy io ora purtroppo devo andare, ti posso telefonare giorno tre, va bene? “
“ Certo vita mia “ risposi
“ Sempre alle dieci? “ chiese
“ Sì gioia “ risposi
“ Buona notte amore “ disse
“ Buona notte anche a te tesoro “ dissi e chiudemmo.

È stata l’ultima volta che ho parlato con Kurt.

Angolo autrice
Eh lo so capitolo molto lungo questa volta e credo che il finale vi farà impazzire

This Is My Kurt CobainDove le storie prendono vita. Scoprilo ora