𝐶𝓪𝓹𝓲𝓽𝓸𝓵𝓸 2 ➪ 𝓢𝓴𝓪𝓽𝓮𝓻☁︎

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La sveglia suonò ripetutamente. Una mano sbucò da sotto le coperte e tastò il comodino alla ricerca del telefono. La sveglia venne finalmente silenziata e la ragazza poté tornare a dormire, avvolgendosi di nuovo nelle coperte. Pochi minuti dopo la sveglia suonò di nuovo e la rossa si alzò di scatto infastidita.

"Quanto odio le sveglie'' pensò. Dormire era una delle cose che le piaceva fare di più ed era anche il suo modo di fuggire dalla realtà. In quel mondo immaginario sognava sempre di avere una vita perfetta con una famiglia amorevole, amici e nessun bullo.

Prese il telefono e guardò lo schermo che le illuminò il viso: "18 maggio, sei e mezza". Ancora non riusciva a credere come quei mesi fossero passati in fretta tra insegnanti e bulletti fastidiosi ma alla fine poco importava, un altro anno scolastico era quasi finito e l'estate era alle porte.

<<Quanto baccano >> la voce di un ragazzo la fece riprendere dai suoi pensieri. Era Caleb, suo "fratello" adottivo. Odiava quando lui si definiva così perché non avevano un rapporto stretto e il suo essere provocatorio innervosiva la ragazza ogni giorno che passava.

<<Che senso ha mettere la sveglia se ti rimetti a dormire? Sai solo dare fastidio agli altri>> continuò il ragazzo abbastanza scocciato. La rossa prese il cuscino e lo lanciò in faccia al ragazzino seduto sul letto dall'altra parte della stanza.

<<Ti svegli sempre con la luna storta eh? Non dovrei stupirmi visto che sei tutta stramba>> ridacchiò lui. La ragazza si innervosì di più e si alzò dal letto munita di ciabatta.

<<Sai che non succede niente di buono se mi provochi >>

<<Oh che paura, con quella ciabatta mi riempirai di lividi>>iniziò a ridere più forte rotolando sul letto.

La ragazza avrebbe voluto rispondere per le rime, ma il loro battibecco fu interrotto dall'ingresso di una donna nella stanza. Era Elise, la proprietaria di casa. Era una donna bionda, alta, sulla quarantina d'anni con un viso dolce che però in quel momento era serio.

<<Ragazzi cosa sta succedendo qui? Le vostre voci si sentono dal corridoio>> chiese la donna appoggiando la mani sui fianchi.

<<Niente Rose è acida come tutte le mattine, credo stia iniziando a dare di matto>>

<<Adesso ti meno>>rispose lei dirigendosi verso di lui. La donna la fermò poggiandole una mano sulla spalla.

<<Ragazzi sapete che in questa casa non tollero comportamenti del genere. Caleb chiedi scusa>> si rivolse al ragazzo ma Rose sapeva che il discorso era riferito anche a lei.

<<Va bene, scusa Rose>> il ragazzo si rivolse all'altra con un finto tono dispiaciuto, sapendo che più tardi l'avrebbe punzecchiata lo stesso.

<<Bene. Adesso da bravi scendiamo tutti a fare colazione>> la donna si diresse verso la porta invitando i ragazzi a seguirla. I due scesero le scale senza rivolgersi la parola.

Entrati in cucina vennero inondati dal buon profumo di bacon e waffle che stava cucinando un'altra donna, Irina. Irina era la sorella di Elise ed entrambe gestivano la casa famiglia dove Rose abitava ormai da quasi un anno.

<<Buongiorno ragazzi>> disse la bruna porgendo la colazione ai due.

<<Buongiorno>> risposero insieme ancora mezzi addormentati.

<<Oh cara prima di mangiare potresti finire di apparecchiare la tavola?>> Rose annuì e Irina la ringraziò uscendo dalla stanza.

In quel momento scesero gli altri ragazzi, Alyssa, Jack, Jacob, Carl ed Ellie. Solo Caleb aveva la sua età, quattordici anni, mentre gli altri erano tutti più grandi, quasi maggiorenni. Ellie invece ne aveva dodici, era la più piccola.

𝕃𝕖𝕘𝕒𝕞𝕚 ≋𝓢𝓽𝓮𝓿𝓮 𝓗𝓪𝓻𝓻𝓲𝓷𝓰𝓽𝓸𝓷≋Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora