𝑪𝒶𝓅𝒾𝓉ℴ𝓁ℴ 6 ✞︎𝐸 𝒔𝑒...❁

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Con la testa appoggiata al vetro guardava fuori dal finestrino. Il caldo sole del mezzogiorno entrava dalle finestre e il paesaggio di campagna le scorreva davanti agli occhi. Asciugò una lacrima che le aveva rigato la guancia: stava piangendo, di nuovo. Aveva salutato Hayden con un sorriso, nascondendo come sempre le sue emozioni. Ormai era abituata a fingere, a indossare delle maschere quando serviva e di conseguenza a esternare il suo dolore quando era sola. Ascoltava canzoni tristi riprodotte dal suo Mp3, in particolare Umbrella di Rihanna, una delle sue canzoni preferite che le faceva ricordare l'amico. Avrebbe tanto voluto dedicargliela così come faceva lui durante i weekend passati per strada a ballare e suonare. Nella sua testa rivedeva con chiarezza quei momenti: le risate, il divertimento, la sensazione di felicità che provava quando la gente applaudiva ... era un sogno fare quello che amava di più con il suo migliore amico. Nonostante la sua timidezza Rose, presa dalla musica, riusciva a suonare senza badare alle persone davanti a lei, merito anche di Hayden che le faceva compagnia.

Si tolse le cuffie, sorridendo con nostalgia al pensiero di quei ricordi. Il paesaggio fuori dal finestrino ormai era cambiato, si potevano già vedere le prime case della periferia di Cincinnati. Si alzò e prese le sue cose prima di premere il pulsante per la fermata successiva. Il bus si fermò e la ragazza scese, appoggiando i piedi sull'asfalto. Il pullman partì immediatamente verso il cuore della città, lasciandola lì di fronte al cimitero. Decisa, senza pensarci troppo, attraversò il cancello nero alla ricerca della tomba dei suoi genitori.

Si guardò in giro, non sapendo da dove iniziare. Da lontano intravide un fioraio, circondato da grandi vasi pieni di fiori colorati. Non c'erano solo crisantemi ma anche rose, margherite, gerbere e tanti altri. Con indecisione si avvicinò alla bancarella, iniziando ad annusare tutti i fiori presenti. Con la punta delle dita sfiorò delle rose bianche: i petali erano lisci con delle leggere screziature verdi.

<<Salve, posso aiutarla?>> un ragazzo poco più grande di lei, sulla ventina d'anni sbucò dietro il bancone.

<<Io ... vorrei comprare dei fiori per i miei parenti ma non so cosa scegliere>>

<<Per chi sono?>> chiese il fioraio annaffiando una piantina <In questi casi è importante scegliere i fiori giusti>>

Rose trovò quella domanda invadente e, anche se non aveva molta voglia di rispondere, sapeva che il ragazzo voleva solo aiutarla con la sua scelta.

<<Per i miei genitori ... sono per loro>> rispose guardando a terra. Era quasi istintivo per lei abbassare la testa quando non voleva parlare di qualcosa, come se non volesse far decifrare l'espressione del suo volto agli altri.

<<Oh scusami, non volevo essere maleducato>> disse dispiaciuto senza aggiungere altro. <<Quelle sono le ultime che ho. Le interessa comprarle?>> continuò lui indicando il mazzo di rose che la ragazzina stava ancora toccando. Lei annuì e il giovane iniziò ad incartare i fiori senza perdere tempo.

<<Posso avere anche quel mazzo di garofani?>> disse indicando i fiori rossi che spiccavano tra gli altri.

<<Certo, ecco a te!>> disse aggiungendoli al mazzo di rose <<sicuramente piaceranno ai suoi genitori. Grazie e buona giornata>> disse con un sorriso porgendo i fiori a Rose che ricambiò e si rimise in cammino.

Erano passati dieci minuti e delle tombe neanche l'ombra. Alla fine il cimitero era molto grande tanto che chiunque poteva perdersi, perfino una persona con un buon senso dell'orientamento come Rose. Guardò le rose, aveva paura che si rovinassero prima di arrivare alle lapidi, del resto faceva più caldo rispetto a quella mattina. Intenta a guardare ciò che aveva nella mano destra si ritrovò a terra prima di capire cosa fosse successo.

𝕃𝕖𝕘𝕒𝕞𝕚 ≋𝓢𝓽𝓮𝓿𝓮 𝓗𝓪𝓻𝓻𝓲𝓷𝓰𝓽𝓸𝓷≋Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora