𝐶𝒶𝓅𝒾𝓉ℴ𝓁ℴ 7 ☜︎︎︎ℬ𝒶𝒸𝓀 𝒾𝓃 𝓉𝒾𝓂ℯ➪

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<<Hayden che ci fai qui?>> disse la ragazza uscendo dal cimitero.

<<Non è ovvio? Sono venuto per te>>

<<Ti avevo chiesto di non seguirmi!>> continuò lei attraversando la strada, diretta alla fermata del pullman.

<<E tu eri davvero convinta che me ne sarei rimasto lì con le mani in mano?>>

<<Beh ... no, ma stai solo sprecando il tuo tempo invece di studiare>> si sedette appoggiando la borsa sulle sue gambe. <<Ora che ci penso, come hai fatto a venire qui?>>

<<Semplice, ho preso le mie cose facendo finta di andare a scuola e sono salito sul primo pullman disponibile. Ed eccomi qua>> disse sedendosi anche lui sulla panchina.

<<Hayden sei incredibile! I tuoi genitori si spaventeranno a morte quando scopriranno che sei sparito!>> rispose Rose seria. Voleva bene all'amico ma si preoccupava quando in certi momenti agiva senza pensare. Non che lei si comportasse diversamente, ma rispetto a lui non aveva niente da perdere. Sapeva cosa volesse dire perdere la famiglia e non voleva che i genitori del biondo vivessero con la stessa angoscia, anche se si trattava di un paio giorni.

<<Non ti agitare, li chiamerò più tardi e li avviserò che dormirò "a casa di un amico" per "studiare", cosa che dovresti fare anche tu Rose>>. La ragazza ancora imbronciata si alzò e, ignorando completamente le parole dell'amico, face cenno al bus di fermarsi. <<E dai, so che ti fa piacere vedermi, vero?>> l'asiatico rise dandole una spintarella. La rossa abbozzò un leggero sorriso ma tornò subito seria. <<Daii>> continuò lui seguendola come un cagnolino. Timbrarono il biglietto e si sedettero vicini.

<<E va bene, sono molto felice che tu sia qui. Contento?>> gli fece una linguaccia divertita e appoggiò la testa al finestrino.

<<Moltissimo!>> ridacchiò il ragazzino. <<Comunque come ti senti? Sei riuscita a salutare i tuoi?>>

La rossa annuì mostrando all'amico la foto che teneva ancora stretta in mano. <<Ho trovato questa. Sono loro quindici anni fa. È strano pensare che sia passato già così tanto tempo ...>>

<< È vero, del resto tutta questa storia dei laboratori non è affatto facile da metabolizzare>>

La ragazzina lo fissò per qualche istante e senza dire niente pigiò il pulsante per la fermata successiva.

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Erano le tre del pomeriggio, faceva caldo e i due ragazzini stavano percorrendo la lunga stradina da almeno una mezz'oretta. Il fitto bosco concedeva un po' di fresco e riparo dai caldi raggi del sole, anche se gli stava impedendo di trovare il laboratorio. Si, il laboratorio dove lavorava Ivy, posto che Rose si era accorta di voler vedere con i suoi occhi prima di compiere un passo importante della sua vita, riunirsi alla sua famiglia. Sentiva che per lasciarsi tutto alle spalle e sentirsi libera doveva farlo, solo così avrebbe potuto iniziare una nuova vita. Hayden aveva capito le intenzioni della ragazza e, anche se non era convinto che fosse una buona idea andare in un luogo abbandonato frequentato da chissà chi, l'aveva sostenuta lo stesso, del resto è quello che fanno gli amici. Ad un certo punto il ragazzo alzò un braccio e indicò qualcosa nascosto dietro alcuni alberi in lontananza: erano arrivati.

La struttura era molto più grande di quanto pensassero, una recinzione metallica piegata in alcuni punti e aperta in altri la circondava. La ragazzina si avvicinò al cancello arrugginito e provò ad aprirlo, senza successo. In silenzio percorse il perimetro della zona e si infilò in un varco nella rete, ritrovandosi già nel cortile. In passato doveva essere una bella struttura ma ora era solo un triste edificio pieno di crepe e scritte rosso sangue che spiccavano su quel muro grigio e sporco. "Mostri assassini, morirete tutti!" Era questo quello che citavano i graffiti e Rose sapeva benissimo chi li aveva fatti.

𝕃𝕖𝕘𝕒𝕞𝕚 ≋𝓢𝓽𝓮𝓿𝓮 𝓗𝓪𝓻𝓻𝓲𝓷𝓰𝓽𝓸𝓷≋Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora