"Sei pronta?" si ferma sullo stipite della mia camera, accenno un si per poi prendere lo zaino e seguire Matt giù per le scale.
Afferra le chiavi di casa dal mobile all'entrata e raggiungiamo Chris che ci sta aspettando in macchina "Buongiorno, come stai?" mi domanda appena chiudo lo sportello "Tutto ok" rispondo ma chiudo subito la conversazione, non sono molto dell'umore, poi prendo il telefono per messaggiare con Ariana.
Dopo poco sento i due parlare "Con Georgina come va?"
"Ci ho chiuso, l'altro giorno mi ha fatto una sceneggiata delle sue" risponde mio fratello facendo una faccia schifata.
"Ti avevo avvertito" mi impiccio "Beh anch'io ti avevo avvertito su Spencer, come la mettiamo ora?" si volta verso di me
"Oh mio dio, non dico più niente ho capito" apro la portiera e scendo dalla macchina.Vedo Ari in lontananza al nostro solito posto, mi sbraccio cercando di farmi vedere ma subito dopo ricordo della sua miopia perciò smetto prima di fare una figuraccia.
"Ehilà" la raggiungo "Come stai?" mi chiede con tono nervoso.
"Bene...che ti succede?" aspetto una sua risposta che tarda molto ad arrivare "Ho appena visto Spencer entrare e non sembrava proprio al massimo delle sue condizioni".
"Che figlio di puttana viziato, ora i suoi genitori si fanno fare i favori persino dalla preside" esclama Matt accendendosi una sigaretta
"Prima cosa, da quando hai ricominciato a fumare? E secondo, sei stato tu Matt?" mi giro verso di lui con le braccia conserte "A fare che?" fa finta di non capire "Non cambiare discorso e poi lo sai a cosa mi riferisco" mi avvicino di poco.
"Non sono stato io e tranquilla me ne fumo una ogni tanto" cicca in terra appena finisce di parlare "Entriamo che tra poco suona"Appena Matt finisce di fumare ci dirigiamo verso l'entrata e appena stiamo per varcare la soglia ci troviamo Spencer davanti. È ridotto davvero male: ha un occhio gonfio e un piccolo livido sullo zigomo aggiunto al pugno che gli diedi sul naso.
"Posso parlarti?" mi chiede un po' agitato "Dimmi"
"In privato" guarda alle mie spalle facendomi capire il concetto,
"D'accordo" faccio cenno ai ragazzi per poi entrare nella prima aula vuota che troviamo.
"Allora?" con le mani mi do la spinta per sedermi su un banco "Io ecco...volevo scusarmi con te" ha la testa bassa e fa di tutto per non incrociare il mio sguardo "Chi ti ha ridotto così?"
"Questo non ti riguarda" continua a tenere lo sguardo basso.
"Invece sì, eccome se mi riguarda. Spencer non riesci neanche a guardarmi in faccia e questo mi fa capire che le scuse non provengono affatto da te" poggio le mani sul banco per sporgermi un pò in avanti "Ora vuoi dirmi chi è stato o vogliamo giocare a indovina chi?" spero che mi dica la verità."Senti Allison, io sono venuto qui solo per scusarmi con te prima che me ne vada" finalmente mi guarda in faccia "Ti sei ritirato per caso?" scendo immediatamente dal banco avvicinandomi a lui.
"Non avevo altra scelta, ormai mi sono giocato tutto l'anno" che grande bugia "Non dire cazzate Spencer, siamo solo a inizio anno e poi con tutto il potere che hanno i tuoi genitori qua dentro è proprio impossibile".
"Certo che sei proprio strana. Ti ho appena chiesto scusa e l'unica cosa di cui ti preoccupi è il perché io mi sia ritirato!" sbotta contro di me "Ah beccato! L'hai appena detto, perché ti sei ritirato Spencer?" gli punto l'indice contro "Sai cosa, fottiti Allie! Uno cerca di essere gentile con te, ma tu sei proprio strana" si dirige verso la porta per poi uscire.
"Meglio strana che senza palle Spencer" gli urlo dietro.Più tardi in mattinata
È appena suonata la fine della quarta ora, mi sto dirigendo in aula di chimica facendomi spazio tra i ragazzi in corridoio.
Dopo poco riesco ad arrivare, vado in uno dei posti in fondo e mi metto al telefono.
Qualche minuto dopo sento la porta aprirsi, alzo lo sguardo e non credo ai miei occhi. La ragazza di ieri che ho incontrato in palestra fa il suo ingresso, Amelia se non ricordo male, le faccio cenno di raggiungermi e iniziamo a parlare.
...
Siamo solo a metà lezione e io non ricordo nulla di quello che abbiamo fatto, riesco solo a pensare a Spencer e a chi l'abbia ridotto così."Signorina Rivera?" mi richiama il prof così alzo lo sguardo per guardarlo in faccia "Può dirmi di cosa stavamo parlando?" si sfila gli occhiali da vista appoggiandoli sulla cattedra.
Bella domanda prof, è solo che non la stavo per niente ascoltando.
Sono spacciata."La legge di Charles" mi sussurra Amelia senza farsi vedere.
"Ehm della legge di Charles" rispondo alla sua domanda per poi mimare con la bocca un grazie alla ragazza accanto a me.Fortunatamente il prof riprende a spiegare senza fare altre domande, ma dopo pochi minuti qualcuno bussa alla porta.
"Scusi il ritardo" senza degnarlo di uno sguardo si va a sedere.
"Sei in ritardo di mezz'ora Anderson" il prof smette di scrivere alla lavagna per guardarlo "Ero dalla preside" controbatte Jake.
"Nulla di nuovo. Ne avrai combinata una delle tue...come sempre" riprende a scrivere, strusciando sulla lavagna il gessetto.Chissà cosa avrà combinato di così grave da farlo finire in presidenza.
Continuo a pensarci e poi all'improvviso tutto diventa chiaro.
...
La lezione è appena finita e sono quasi usciti tutti per dirigersi nell'altra aula per l'ultima lezione della giornata."Ci vediamo all'uscita, scusami ma ora devo scappare!" saluto Amelia e rincorro Jake prima che sparisca come suo solito, questo ragazzo ha il potere di diventare invisibile a volte, è incredibile.
Lo vedo insieme ai suoi amici vicino agli armadietti.
"Jake" non si gira, quindi lo richiamo alzando leggermente la voce "Anderson!"
"Che vuoi" finalmente mi degna di uno sguardo "Dobbiamo parlare, ora" marco bene l'ultima parola.Mi guarda per un po' come se ci stesse pensando, poi saluta i suoi amici e mi segue. Alla prima stanza vuota che trovo lo prendo dalla maglia trascinandolo all'interno.
"Mi spieghi che problemi hai?" alzo la voce anche se non era mia intenzione "Potrei farti la stessa domanda" mi guarda perplesso, così gli afferro una mano portandola davanti al suo viso e appena capisce cambia espressione.
"Ti ho detto che non sono affari tuoi" si sgancia dalla mia presa facendo un passo indietro scazzato "Invece si Jake"
"Non ti importa nemmeno di lui"
"Non provare a cambiare discorso Jake" avanzo di poco verso di lui "Devo per forza essere stato io vero?" la vena sul suo collo inizia a gonfiarsi "Mah, non so dimmi tu?".
Prende un profondo respiro per poi riprendere a parlare "Senti Allison...anche se l'avessi fatto io, di certo non era per te"
"Non stavo dicendo questo Jake" mi interrompe "Faccio tardi a lezione" mi muta ed esce dallo stanzino.Io invece resto lì a pensare. Ciò che non capisco di Jake è perché fa così?
Giuro che ci ho provato innumerevoli volte a cercare di entrare nella sua testa per cercare di capire cosa succede, ma lui non te le permette.

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Steps that heal
JugendliteraturUn'ex ballerina di latino americano, nonostante la sua giovane età è stata vincitrice di numerosi premi. Ma molte volte nulla va come dovrebbe andare, infatti Allison decide di lasciare tutto perché la sua vita viene scombussolata da un tragico avve...