Capitolo 1.

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POV. GILDA
Mi svegliai con i raggi del sole puntati fastidiosamente sul mio volto e un piede di mio figlio nella costola, ebbene sì, lo ammetto, nonostante Alfonso avesse la consolidata età di quindici anni io senza di lui nel letto proprio non riuscivo a starci, avere mio figlio affianco mi fa stare bene e in pace con il mondo anche se il più delle volte mi porta a sclerare e a esprimermi come uno scaricatore di porto con la luna storta.
Mi alzai per preparare la colazione e avviai una videochiamata con mia sorella Ania per vedere cosa stesse facendo e quando rispose non solo mi resi conto del fatto che era sveglia e attiva da un bel po' ma anche del fatto che molto probabilmente aveva pulito in casa e fatto già qualche ora di studio.
<<Buongiorno sorellona, sei caduta dal letto oggi? Sono le undici e tu sei già sveglia!>>
Disse la stronza prendendomi bellamente in giro.
Feci una smorfia sentendo le sue parole e dissi:
<<Si si buongiorno, sai vero che questa sera ti devi vestire decentemente e uscire con me, giusto? Mangiamo e poi andiamo a bere qualcosa a Schiavonea.>>
Vidi i suoi occhi rabbuiarsi e prima che potesse rispondermi aggiunsi:
<<E vedi di non rompere le palle con le solite scuse, hai 22 anni e zia Renata a ottanta anni è più vivace e arzilla di te!>>
In risposta inquadrò il dito medio sorridendomi serafica e facendo uscire fuori le fossette che la rendevano più adorabile di quanto già non fosse.
Ania, o meglio ancora, Anastasia è una ragazza cresciuta con la testa sulle spalle anche se ha un carattere di merda. Ha un cuore grande ed è di indole buona, non lascerebbe in difficoltà nemmeno le persone più cattive di questo mondo.
Un metro e sessanta di cazzutaggine, con lunghi capelli castani e due occhioni marroni tendenti al nero con un fisico formoso e morbido. All'apparenza un angelo, ripeto all'apparenza.
So che le sue forme sono state per lei motivo di disagio durante il liceo, spesso vittima di bullismo e dei cattivi commenti di quelli che avrebbero dovuto essere suoi amici e forse è anche per questo che aiuta tutti, odia veder star male le persone e mai al mondo si sognerebbe di far piangere qualcuno, ciò non significa che si lascia calpestare perché se la guardi male probabilmente ricambierà fino a quando non sarai tu stessa ad abbassare lo sguardo.
Sono orgogliosa di lei perché è così, è semplicemente sé stessa e non fa niente per apparire diversa. È una forza della natura e da quando ho divorziato con il mio ex marito è la mia ombra, la mia spada d'argento.

Dopo aver parlato di cosa fare e di come strutturare la giornata staccammo e mi dedicai alla casa e poi scesi allo Scalo con mamma a trovare mia zia mentre il topo da biblioteca ci ha gentilmente liquidate per rimanere con il suo amatissimo libro di Dostoevskij.
Va bene così, tanto stasera o esce con le buone o esce in pigiama.


POV. ANASTASIA
"Bisogna che ogni uomo abbia la possibilità di andar da qualcuno! Vengono certi momenti in cui occorre andar da qualcuno!"
Poso il libro di Dostoevskij sul tavolo e vado a prendere il cellulare per vedere chi è che chiama alle undici del mattino su due piedi, anche se già so chi è. Come volevasi dimostrare trovo lo sguardo torvo di mia sorella che mi preavvisa una videochiamata su Whatsapp, accetto la videochiamata e lo sguardo da torvo diventa torvo e assonnato e per miracolo non le scoppio a ridere in faccia.
Il rapporto con mia sorella è un rapporto strano, indubbiamente le voglio un mondo di bene, è la mia anima e non lascerei mai che qualcuno le faccia del male. Lei è un connubio di bipolarismo perfetto, un minuto prima sorride e quello dopo guarda male qualcuno, ahimè è così e c'è poco da fare.
Siamo l'una l'opposto dell'altra: io bassa e cicciottella, lei alta qualche centimetro in più e formosa al punto giusto senza grasso in eccesso, una vera bomba nonostante i 35 anni. Occhi e capelli scuri, scalati sulle spalle, sguardo fiero da leonessa e sorriso sghembo, insomma all'apparenza una stronza. Non tanto apparenza.
Il nostro è un rapporto amore e odio, litighiamo anche per delle sciocchezze e non so per quale motivo ancora non l'abbia strozzata con le mie stesse mani.
Nonostante questo, però è una persona meravigliosa, forte e orgogliosa. Cade e si rialza con facilità, non piange sul latte versato e tira avanti spedita come un tir. Dopo il tradimento del suo ex marito è diventata un muro nei confronti del sesso opposto, non lascia avvicinare nessuno e anche se su questo non sono molto d'accordo sono orgogliosa di lei, ma davvero tanto. Lavora sodo e paga i debiti che il suo ex le ha lasciato in eredità dopo la scappatella con la sua nuova fidanzata ma ciò non le ha impedito di crescere un piccolo uomo intelligente e astuto come una volpe che ha già iniziato a fare stragi di cuori.
Mio nipote ed io siamo cresciuti insieme avendo io ventidue anni e lui quindici, mamma dice che:
"non esiste Alfonso senza Ania e non esiste Ania senza Alfonso, le due facce della stessa medaglia non le puoi separare"
e non posso che darle ragione considerando che stiamo sempre insieme.
Dopo uno scambio di battute veloci, un paio di minacce da parte sua e qualche sbruffo da parte mia chiudiamo la videochiamata e riprendo in mano il libro, consapevole del fatto che sarei dovuta uscire e consapevole del fatto che se proprio ci teneva a farmi uscire la macchina questa sera l'avrei portata io.

𝐈𝐥 𝐛𝐫𝐚𝐧𝐜𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐒𝐢𝐥𝐚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora