Capitolo 10.

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GILDA'S POV

La serata trascorsa con Enea e Tom è stata veramente bella, sono rimasta sorpresa del fatto che mio figlio abbia legato in così poco tempo con Tom ma ancora di più sono rimasta scioccata dal fatto che la mia sorellina abbia deciso di tornarsene a casa prima accompagnata da Enea, non è da lei.

Da quel giorno sono trascorse ben due settimane, mi sento con Tom quasi tutti i giorni e siamo usciti insieme a pranzo o a cena molte volte, nei miei confronti è molto dolce e attento però a volte vedo mi trovo bene con lui ma qualcosa non mi convince.

Ania dalla sera dell'uscita è sempre tra le nuvole, ha iniziato a studiare più di prima ed è come se non fosse con noi, vorrei tanto aiutarlo e capire come sta e cosa le sia successo ma non voglio starle addosso.

Domani partiamo per Camigliatello Silano, Tom ci aspetterà li direttamente, hanno preparato una camera per ciascuno di noi e non vedo l'ora di potermi rilassare e di godermi le vacanze.

In realtà, non sono mai stata in vacanza, il mio ex marito non poteva permetterselo, relativamente quando stava con me non poteva permettersi il lusso nemmeno di portarci a cena fuori. Quando stavo con lui ogni giorno era una completa agonia, era geloso e asfissiante, litigavamo persino se incrociavo lo sguardo di un altro uomo per sbaglio, era il mio tormento. Durante gli ultimi tre anni di matrimonio poi, mi allontanai da tutti quanti e persi un botto di kg, a stento mi reggevo in piedi, ero diventata l'ombra di me stessa.

Il legame con mia sorella si è rafforzato tantissimo perché fu lei, dopo aver scoperto i suoi tradimenti a consigliarmi cosa fare e come muovermi, lei che era solo un'adolescente mi indicò la strada per uscire da quel tunnel di dolore e sofferenza in cui io stessa mi ero cacciata. Sono quel che sono grazie a lei, io ho agito ma lei mi ha steso la mano per rialzarmi.

Vedere la donna che sono ora e confrontarla con la donna che ero prima mi ha fatto capire tante cose, ognuno di noi nasce con una stella, un destino già scritto e se quello mio e di combattere per la felicità mia e della mia famiglia quello di mia sorella è aiutare il prossimo, anche inconsapevolmente Ania si ritrova a tendere la mano verso chi cade a terra, è troppo buona per un mondo così infame.

Questa sera abbiamo deciso di cenare fuori, papà e Edo pagano la pizza ma lei ha deciso di rimanere in casa da sola.

Hanno notato tutti il suo cambiamento, da quando è nata è sempre stata trasparente, le si legge in faccia ogni cosa le possa passare per la testa e vederla così pensierosa e afflitta fa senso a tutti.

Seduti al tavolo iniziamo a parlare e mamma chiede a bruciapelo:

<<Che cosa è successo ad Ania?>>

Edoardo, papà e Alfonso si girano a guardarmi di scatto e rispondo:

<<Non saprei, probabilmente è preoccupata per gli esami>>

Dico cercando di non farmi sfuggire nulla sull'uscita con Tommaso ed Enea, Edoardo potrebbe collegare e dopo mi farebbe il terzo grado.

Mamma non sembra affatto convinta della risposta, infatti, lo sguardo che mi rivolge è un chiaro avvertimento sul fatto che il discorso non è finito qui.

<<Le valigie sono pronte? Avete preparato tutto per domani?>>

Chiede poi e Alfonso inizia a raccontare di come abbia riempito un borsone di playstation e giochi per quest'ultima, nonostante abbia quella di ultima generazione regalatagli dai nonni paterni lui preferisce usare quella che le abbiamo comprato io e Ania un paio di anni fa.

Edoardo e i miei genitori ascoltano Alfonso divertiti e nel mentre loro discutono io decido di alzarmi e di fare una videochiamata ad Ania e risponde quasi subito:

𝐈𝐥 𝐛𝐫𝐚𝐧𝐜𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐒𝐢𝐥𝐚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora