Prologo.

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La principessa Longobarda correva senza sosta, scappava da quel destino che suo padre le aveva annunciato senza nessuna pietà e senza nessun rimorso:

<<Sposerai uno dei nobili più influenti della nostra società e tu non ti opporrai>>, gli occhi della principessa al solo ricordo si riempivano di lacrime e per scacciarle pensava al suo compagno, a colui che il destino aveva affidato il suo cuore e la sua vita.

Durante la corsa venne circondata e braccata dalle guardie della famiglia reale nemesi alla sua e venne catturata.

Portata al cospetto dei sovrani, la regina e il re, quando lei riprese la sua forma umana, restarono di stucco nel ritrovarsi Odessa, principessa ed erede al trono dei longobardi, ma quando il re ordinò di rinchiuderla nei sotterranei del castello venne fermato dal principe Enea, che, come una furia, mise al tappeto i suoi avversari e prese fra le braccia la giovane lupa esclamando <<Padre è la mia compagna di vita, non fatele del male!>>; i sovrani dapprima scioccati si alzarono in piedi e la regina con sguardo materno si rivolse alla fanciulla dicendo <<Benvenuta a casa, figliola.>>.

Quando due anime sono destinate a stare insieme si incontreranno sempre.

Puoi scappare, andare lontano ma l'amore non si fermerà mai e ti troverà; farà male, è giusto che faccia male ma farà anche bene e tutto il male ricevuto passerà in secondo piano Ania, perché due anime destinate a stare insieme vagheranno nell'eternità, mano nella mano, anche dopo la morte.

                                                                                    Teresa Tallarico, dea e protettrice dei lupi e della notte.

𝐈𝐥 𝐛𝐫𝐚𝐧𝐜𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐒𝐢𝐥𝐚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora