Il vento freddo preannunciava l'inizio di un duro inverno. Erano state settimane uggiose, ormai il sole non si vedeva più dalla fine di settembre. Gli alberi erano ormai spogli e gli uccelli andavano in cerca di terre più miti.
In montagna l'inverno è crudele, non ha pietà per nessuno e i suoi abitanti lo sanno bene. Passano infatti mesi e mesi a prepararsi, collaborando tra di loro, per sopravvivere alla furia gelida di madre natura.
Nella casetta della nonna Candida il fuoco scoppiettava ormai da qualche ora. Da donna freddolosa qual'era non permetteva a nessuno spiffero di raggelare la sua dimora.
Natalia era andata a vivere dalla nonna qualche giorno prima, a seguito di una disgrazia che aveva colpito la sua famiglia.
Il padre di Natalia si era trasferito al fondo della valle quand'era molto giovane e lì ebbe la fortuna di incontrare Margherita, una donnina minuta, di una bellezza incredibile, ma delicata come un petalo di rosa. L'amore tra i due sbocciò fin da subito ma alla nascita di Natalia, Margherita non riuscì a scampare la sorella della vita. Aveva 22 anni, lasciò un padre e una bambina ad affrontare la sorte.
L'uomo si fece forza fin da subito e riuscì a non far mancare quasi nulla alla bambina. Cosicché Natalia ebbe la fortuna di crescere con un padre presente, che le insegnò il coraggio e la tenacia.
Divenne una ragazzina laboriosa, splendida donnina di casa. Sempre pronta a offrire un pasto caldo e un tetto sulla testa ai meno fortunati.
Natalia e il padre vivevano in un piccolo fienile. Tre mucche, un toro, due vitelli e qualche gallina garantivano loro il cibo. Il padre, che aveva imparato il mestiere del falegname quando era ragazzo, riusciva a guadagnarsi qualche soldo e con ciò che avanzava riscaldava la sua famiglia.
Un bel pomeriggio di ottobre Natalia uscì per raccogliere qualche fungo nel bosco, mentre il padre era intento a pulire la stalla delle mucche, nel lato sinistro del fienile. Al suo ritorno vide qualcosa che le avrebbe cambiato la vita.
Fiamme alte dieci metri stavano divorando la sua casa e con essa suo padre.
Passarono molte ore prima che le fiamme si spegnessero. Il vento, crudele e incessante, non faceva altro che accrescere le fiamme dell'inferno.
Natalia, che non era debole di carattere, dopo il dolore iniziale sì allontanò da ciò che rimaneva del fienile e decise di andare dall'ultima persona che le era rimasta.
Così passo dopo passo, passati tre giorni di lungo cammino, riuscì ad arrivare a casa della nonna.
La zuppa era in pentola. La nonna, sulla sedia a dondolo stava sferruzzando per confezionarsi un nuovo paio di calzettoni di lana per l'Inverno. Natalia prese due vecchie presine, tirò fuori il pane dal forno e portò la zuppa in tavola. Nonna e nipote si sederono a tavola e iniziarono ad assaporare la cena.
Iniziarono a parlare del padre di Natalia, uomo che la ragazza ammirava molto e così anche la nonna.
-Mio figlio è stato un grand'uomo, fin da ragazzo ha mostrato un coraggio e l'intraprendenza non comune, non si è mai tirato indietro di fronte alle difficoltà e ha sempre affrontato la vita a testa alta-.
-Mi mancherà tanto nonna- la nonna le prese la mano, non l'avrebbe lasciata sola.
-Ti devi fare forza Natalia, quello che lui ti ha insegnato non lo devi dimenticare, devi andare avanti anche per lui-.
La cena proseguì silenziosa. Il dolore di entrambe era ben visibile in volto, ma erano pronte ad affrontare le difficoltà l'una accanto all'altra, dandosi forza a vicenda.
Stava incominciando ad ambientarsi, la casa era piccola ma accogliente e sempre ben riscaldata. C'erano sempre tre gatti che riposavano ovunque capitasse loro, silenziosi e educati.
La stanza di Natalia era al piano di sopra, verso est. Aveva delle grandi finestre, così tutte le mattine aveva la fortuna di svegliarsi con l'alba.
Il letto era spazioso e confortevole. Purtroppo il suo armadio stava cominciando solo ora a vedere dei vestiti. L'incendio aveva infatti bruciato tutto quanto.
La nonna non era granché abile a tessere, ma faceva a maglia che era una meraviglia. Era infatti da giorni occupata nel confezionare indumenti caldi per la nipote.
Avevano anche acquistato dei calzoni dalla sarta, un paio di velluto e un paio da lavoro.
Candida aveva anche trovato un impiego che la nipote avrebbe intrapreso di lì a qualche giorno.
Natalia si buttò sul letto, chiuse gli occhi e il mondo intero sparì.