Dorotea si svegliò di soprassalto, le voci dei genitori che discutevano non le davano pace.
Rivolse uno sguardo a Tommaso e Ludovico, dormivano beati. Era così incredibile che i fratelli riuscissero a dormire in qualsiasi situazione.
La ragazza si alzò e si avvicinò alla porta della stanza da letto, al di là c'era la sala da pranzo che faceva sia da cucina che da zona comune.
Si mise ad ascoltare.
-Non puoi darmi la colpa di tutto!- era la voce di suo padre
-E' colpa tua, tu dovevi proteggerlo!- sua madre stava piangendo
-Non avrei potuto farci nulla, non avrei potuto salvarlo-
-Se è morto è solo colpa tua, è tua la colpa! Sapevi che era speciale, che sarebbero venuti a cercarlo! Dovevi stare al suo fianco, non dovevi lasciarlo solo!-
Dorotea non ne poteva più, li sentiva discutere così quasi tutte le sere.
La luce nella sala comune iniziò a traballare, le persiane sbattevano contro le finestre.
Mi devo calmare
Dorotea si rimise sul letto e cercò di concentrarsi sul respiro dei fratelli, era così calmo e regolare che riusciva sempre a calmarla.
-Dai ora andiamo a dormire- disse la madre
Dorotea si addormentò dopo qualche istante.
-Natalia andiamo, ci staranno aspettando- disse la nonna Candida aprendo la porta.
La ragazzina era pronta per questo nuovo lavoro, per questa nuova avventura. Sperava di non avere problemi con gli animali. Era piena di speranze, un altro passo verso il suo nuovo inizio.
La stalla di Odoacre si trovava nella parte più a sud del paese, esattamente dal lato opposto rispetto alla casa di Candida. Era una giornata calda, la passeggiata fu piacevole.
-Natalia, ti lascio del denaro così prima di tornare a casa passi dal panettiere a prendermi del pane- disse Candida.
Ad aprire la porta fu la moglie di Odoacre, Rosalia, una signora di mezz'età abbastanza gentile. La donna offrì loro un the. Poi Natalia andò in stalla con Odoacre.
-Allora bambina, so che da tuo padre ti occupavi tu della stalla quindi non dovresti avere problemi. Dovrai venire qui ogni mattina prima dell'alba e mungere le mucche, dopodiché porterai ai paesani il latte. Tutte le sere ti lascerò qui la lista delle consegne e tu dovrai rispettarla. I primi giorni ti accompagnerò io, così saprai dove andare. Ora fammi vedere come mungi le mucche-
Natalia gli mostrò ciò che aveva imparato sin da piccola, era rapida e delicata.
-Okay vedo che sei molto brava, sono contento-
-Grazie mille signore- rispose lei. La sua attenzione era attirata da un oggetto inusuale appeso a una parete della stalla. Natalia non ricordava cosa fosse quell'oggetto, ma era sicura che fosse qualcosa che le aveva insegnato il padre.
-Natalia, ci vediamo domani mattina, quando avrai finito di mungere bussa alla mia porta così ti accompagno per il paese-.
-Grazie, a domani- disse Natalia uscendo.
Quell'uomo non le aveva fatto un'ottima impressione, si sentiva improvvisamente preoccupata. Forse era perché non era abituata a lavorare per qualcuno.
Ormai il sole era calato, probabilmente la nonna stava già preparando la cena.La ragazza si diresse verso il centro, la panetteria si trovava nell'edificio accanto al macello quindi conosceva la strada.
Posò la mano sulla maniglia della porta della panetteria ma la porta si aprì da sola.
-Oh sei tu, mi hai spaventata-
-Natalia, stavo per chiudere ma se vuoi mi sono rimasti ancora dei pezzi di pane- disse Ludovico.
-Sì, grazie mille- i due entrarono in negozio, lui le preparò un sacchetto di pane e uscirono insieme. Ludovico chiuse il portone.
- Senti, se vuoi ti posso accompagnare a casa?- propose lui
-Grazie- Natalia si sentiva bene in sua compagnia. Era contenta che lui si fosse proposto per accompagnarla, andare a casa da sola con il buio non la metteva a suo agio.
-Com'è andata la giornata?- chiese lei
-Molto bene, sono ancora su di giri per la festa. A te più che altro com'è andata la giornata?-
-Bene direi, il lavoro mi piace, adoro gli animali- rispose lei
-E Odoacre che tipo di persona è? Non ci ho mai parlato più di tanto..-
-E' strano-
-Si ti capisco, in questo paese molti sono strani, lo capirai da sola- rispose lui.
Arrivarono a destinazione, lui la guardò per un po', senza dire nulla. Si salutarono e Natalia entrò in casa.