Capitolo: 7

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In macchina con Niall regnava il silenzio, anche se non mi dispiaceva affatto, odiavo parlare soprattutto dopo quello che era successo. Non volevo più toccare quel l'argomento. Anche se... Dovevo farci ogni giorno i conti. Ero talmente persa nei miei pensieri che non mi accorsi nemmeno che avevo lo sguardo perso nel vuoto, guardavo fuori dal finestrino, non curandomi di Niall. Quando mi accorsi che Niall stava ripetutamente chiamando il mio nome mi voltai nella sua direzione incontrando quei pozzi così profondi che avevi il timore di poterci cadere dentro.
- Ma mi ascolti quando parlo? Cristo... Vorrei tanto entrare nella tua testa per poter leggere e capire i tuoi pensieri, così non mi sforzerei così tanto.- Mi disse per poi girarsi e continuare a guidare.
- S-Scusami stavo solo.... Cercando di non pensare a nulla e cancellare dalla mia testa ogni cosa anche solo per un secondo.- gli dissi appoggiando la testa al sedile ed accennando appena un sorriso triste. - Sarebbe bello...- continuai, lo dissi talmente piano che parve un sussurro.
Lui si voltò, mi guardò un attimo e poi riprese a guardare dritto davanti a se. Lui dice che vorrebbe leggere i miei pensieri... Bhe io dico che vorrei entrare nella sua testa per poter capire cosa pensa, cosa lo turba, e cosa nascondo quei suoi occhi così dannatamente enigmatici.
Era così dannatamente perfetto che sembrava fosse stato disegnato, i lineamenti erano perfetti, quei capelli che solo a guardarli ti veniva voglia di toccarli, stringerli... È le labbra... Così rosee e piene. Niall era davvero un bel ragazzo.. Potevi paragonarlo ad un angelo anche se... Quel l'espressione mentre picchiava quella merda, non me la sarei mai tolta dalla testa. Quel ghigno era spaventoso, ed i suoi occhi erano talmente scuri..
Ero incantata a guardarlo.
- Devi continuare a fissarmi? No perché dopo un po' diventa inquietante. I tuoi non ti hanno detto che è maleducazione fissare le persone? - mi disse voltandosi a guardarmi per poi sfidarmi con lo sguardo come a volermi mettere in difficoltà o in imbarazzo. Voleva farmi sentire come una presa con le mani nel sacco. Peccato che a quelle parole mi chiusi ancora più in me stessa e mi strinsi voltandomi e tornando a guardare fuori dal finestrino.
- No, i miei non c'erano mai. Mia madre specialmente nemmeno la ricordo, è morta quando io ero ancora troppo piccola per potermela ricordare. E mio padre... Non l'ho mai conosciuto. Quindi no, non potevo saperlo.- gli risposi con distacco e acidità nella voce.
Sentì un sospiro ed un 'dannazione' sospirato appena, poi mi accorsi che la macchina stava rallentando e si era fermato al ciglio della strada. Mi voltai con sguardo accigliato e lo trovai piegato sul volante con la testa poggiato su di esso è le braccia che avvolgevano il volante.
- N-Niall..-
Lui voltò la testa guardandomi e puntando i suoi occhi nei miei e chiudendo gli occhi per un attimo disse "scusami"
Poi si ricompose è si avvicinò al mio posto, la sua mano si fermò sopra il cuscinetto del sedile mentre l'altra si poggiò sul finestrino. Mi aveva bloccata, ero come in trappola, sentivo il suo sguardo bruciare sul mio volto.
- Allora..puoi guardarmi pure tutto il tempo che vuoi.- mi disse facendomi l'occhiolino e facendo ritornare quel suo sorriso da strappa mutandine.
Le mie guance si tinsero inevitabilmente di rosso.
Poi si ricompose e tornò a guidare, quando si allontanò da me mi accorsi che stavo trattenendo il fiato, ed il mio petto buttò tutta l'aria che conteneva.
- Svolta a destra mia sorella si troverà all'entrata sicuramente.-
Non rispose ma fece come gli dissi, e quando svoltammo l'angolo trovai mia sorella con un bambino che poteva avere si e no due anni più di lei, parlavano animatamente e ridevano. Erano seduti sul marciapiede e mia sorella era tutta rossa in viso.
- Tua sorella ha un fidanzatino? È molto dolce ed esilarante al tempo stesso. Mi sa che tua sorella ha più esperienza di te in fatto di uomini. -
Mi prese in giro ridendo. Appena ci fermammo al ciglio della strada scesi dall'auto ed andai verso mia sorella.
-Meredith!-
Lei si accorse di me e mi corse in contro abbracciandomi.
- scusami se ho fatto tardi. Ma ho avuto un imprevisto.- gli dissi ricambiando l'abbraccio.
- tranquilla sorellona, Teo mi ha tenuto compagnia.- mi disse, poi si avvicinò al mio orecchio e mi sussurrò -sai.. Mi ha regalato anche la sua briochina. Ed era al cioccolato!-
Quasi non mi soffocai dalle risate ma vedendo che era seria mi trattenni e gli sorrisi facendogli l'occhiolino, lei in risposta mi fece segno di stare in silenzio. Come se fosse un segreto.
- Che ne dici me lo vuoi presentare?-
- ok! Teo vieni qui per favore..-
Quel bambino si alza dal marciapiede e ci viene incontro era davvero un bel bambino, con capelli biondi e occhi verdi.
- Teo lei è la mia sorellona, Rachel, bhe Rachel lui è... Teo. - disse mia sorella tutto in una volta sorridendo.
- Ciao Rachel! - disse il bambino imbarazzato ed impacciato.
- Ciao a te, Teo. Grazie per aver tenuto compagnia a Meredith mentre non c'ero. I tuoi non saranno preoccupati? -
- Io.... N-No. Mia madre non c'è mai a casa e mio padre e sempre via per lavoro. - a quelle parole mi sentì male, quanti bambini c'erano al mondo con problemi così? Dannati genitori, perché concepite bambini se non sapete nemmeno prendervene cura?
Che rabbia. Strinsi i pugni e guardai negli occhi quel bambino che non so perché aveva qualcosa di tanto familiare.
- quindi stai sempre solo a casa?-
- Si, cioè no. Ho un fratello più grande, ma non so dove si trovi in questo momento. Di solito mi viene a prendere lui.-
-oh... Hai un fratello maggiore e come si chiama?-
- Teo... Allora eri tu non mi sbagliavo. Pensavo fossi già tornato a casa.-
Una voce interruppe la nostra conversazione, quella voce.
Mi volto e guardo corrucciata Niall.
- lo.. Lo conosci? Conosci questo bambino? - gli dissi, più che confusa, e dalla faccia di mia sorella notai che anche lei era curiosa e confusa quanto me.
- Ero sceso per capire perché ci stavi mettendo tanto, e più da vicino mi sono accorto che quel bambino era Teo, mio fratello. -
-T-Tuo.. Fratello?!- gli dissi quasi urlando. -Hai un fratello minore e non mi hai detto nulla?!-
- perché avrei dovuto dirtelo? Non me l'hai chiesto.- mi rispose in modo tranquillo.
Teo gli corse in contro e l'abbracciò, lo stesso fece Niall.
- sorellona ma chi è quel ragazzo? -
- Aw, un'amico...- gli dissi, potevo considerarlo tale? Non eravamo amici ne conoscenti, io è Niall non eravamo nulla.
- Ehi, Rachel, che ne dici se portiamo i mocciosi a mangiare qualcosa ? Potremmo andare al parco.-
Meredith a quelle parole iniziò a saltare da tutte le parti gridando "Si!Si!Si!Siii!"
- Io...- venni interrotta da una manina che mi tirava per un braccio.
- Sorellona... Ti prego... Non usciamo mai...- mi implorò Meredith con tono triste, mi fece gli occhioni dolci ed io a quello sguardo non seppi dire di no.
- O-Ok.-
- Bene, andiamo allora.- detto questo ci avviammo tutti e 4 in macchina.
Meredith e Teo si misero dietro e non smettevano di ridere e giocare tra loro, notavo Meredith più sorridente del solito. Vederla in quello stato mi fece sorridere.
- Sono felice che tu sorrida ma quando ti farò assaggiare il gelato più buono di tutta la città griderai di gioia.- mi prese in giro Niall con quel suo sguardo e quel sorriso da bambino. Un'altro lato di Niall che mi si mostrò..
Gli sorrisi e battei le mani come una di quelle bambine felici che vanno con i loro padri a comprare un gelato.
Non ero mai stata così spensierata e felice al tempo stesso.
- Tenetevi forte si parte!!- disse Niall, dopodiché partì sgommando.
- Non andare troppo veloce Niall, abbiamo i bambini.- gli dissi preoccupata, Zayn di solito non mi ascoltava speravo che lui non fosse come Zayn.
- tranquilla Bambolina, rallento rallento.- mi disse facendomi l'occhiolino. Gli sorrisi in risposta.
Teo si sporse dai sedili posteriori per raggiungere la radio ed accenderla.
Gli mise una canzone.... "Baby" di justin bieber.
Guardai il bambino dietro che teneva la manina di mia sorella e gli cantava "baby baby baby oooh" mia sorella rideva ed ondeggiava la testa come segno di apprezzamento. Risi girandomi e tornando con la schiena poggiata al sedile. Niall vedendo tutto dallo specchietto rise insieme a me, e poi quando meno me l'aspettavo inizio a cantare anche lui.
La sua voce non era infantile o piccola come quella del bambino o di justin quando era più piccolo, no la sua era dolce ma bassa, ad uomo. Mi incantava la sua voce e non so perché immaginai che quella canzone la stesse cantando per me ed a quei pensieri arrossì ed una pulsazione più forte del mio cuore mi fece aprire di scatto gli occhi e portare una mano sul cuore. Che cos'è questa strana sensazione? Perché il mio cuore mi è parso battere per un attimo più del solito? Confusa ed incerta, non mi accorsi nemmeno che eravamo arrivati a destinazione è che il parco dove ci aveva portato Niall era immenso, non ero mai stata qui. Giostrine per bambini dappertutto, altalene, scivoli, gonfiabili, cavallucci a dandolo, un vero paradiso per i bambini, ma non so perché parve esserlo anche per me. Non ero mai stata in un parco da bambina non avevo mai fatto nessuna giostra, ed invidiai mia sorella stavolta per poterci andare.
Un bussare sul finestrino mi fece sussultare, mi voltai e notai Niall piegato ed appoggiato ad esso.
- Che dici? Resti in macchina o scendi? Sai i bambini stanno morendo dalla voglia di andare a giocare.- mi disse aprendomi la portiera.
"Anche io" avrei voluto dirgli ma mi avrebbe preso in giro.
Scesi dalla macchina e Niall chiuse la portiera, ci dirigemmo verso l'entrata del parco ed una volta entrati i bambini corsero verso le giostre.
- Meredithh!! Aspetta!!! Non correre!! Teoo!!- urlai preparandomi a corrergli dietro, ma Niall mi cinse le spalle con un braccio e mi attirò a se, facendomi bloccare di blocco.
- Lasciali divertire, conosco questo posto come le mie tasche, mio padre me lo comprò quando ancora ero piccolo. - mi disse tranquillo.
A quelle parole mi raggelai, cioè questo posto è tutto suo?! Suo padre glie l'aveva comprato?! Per lui?! Rimasi senza parole. Ma di chi era figlio?
- Ti prego non chiedermi nulla, non voglio che mi guardi con tutt'altro sguardo, sei la prima che mi guarda in modo diverso da tutti senza giudicare da dove provengo o cosa sono. Mi piace il fatto che tu mi veda come una persona normale perché io mi sento così.- mi disse tutto d'un fiato, voltandosi e sorridendomi appena. Che sguardo era quello? Non lo seppi decifrare. Poi d'un tratto mi scappò.
- voglio andare sulle giostre..- gli dissi a bassa voce ed abbassando lo sguardo sulle mie scarpe.
- Come scusa? Non ti ho sentito.- mi riprese lui alzandomi il volto con un dito facendomi notare il suo sguardo divertito ed il suo sorriso strafottente.
- Voglio andare sulle... Giostre. - gli dissi non guardandolo negli occhi dalla vergogna. Ero arrossita. Poi mi sottrassi dalla sua presa è dal suo sguardo, voltandomi.
- non prendermi in giro.. Non ci sono mai andata quando ero piccola e..- non mi fece finire che mi interruppe e mi prese una mano facendomi voltare di nuovo verso di lui.
- Non ho bisogno di spiegazioni, andiamo e basta. - mi disse facendomi l'occhiolino ed iniziando a tirarmi correndo verso le giostre.
Risi di rimando ed afferrando meglio la sua mano lo seguì.
Ci fermammo davanti il grande spiazzale di Giostrine, col fiatone ed il sorriso stampato in volto.
- da quale vuoi iniziare? -
- Dallo scivolo!- gli dissi per poi scappare e correre verso di esso.
Risi salendo gli scalini e sedendomi pronta per scendere ma poi una stretta intorno ai fianchi e delle gambe ai lati delle mie, mi fece alzare il volto per incontrare quello di Niall che mi sorrideva come un bambino. Arrossì e sorrisi pronta a scivolare. Ci spingemmo e scendemmo arrivando col sedere per terra. Ridemmo prendendoci in giro, le persone che passavano ci guardavano alcuni ridevano di noi, altri ci prendeva in giro ed altri disapprovavano, ma io non notavo nessuno non mi importava di nessuno ero felice in quel momento, grazie a Niall.
Ci alzammo e ci scotolammo i pantaloni, per poi iniziare a correre verso le altalene. Ci salì sopra e non sapendomi spingere, Niall si posizionò dietro di me ed iniziò a spingermi, risi ma dopo un po' mi accorsi che la catena stava per sganciarsi visto che stavo andando troppo in alto, quindi gridai a Niall di smetterla, di andare più piano, ma Niall continuando a ridere credeva stessi scherzando. Poi successe tutto in un attimo la catena che si sganciò, io che gridai è chiusi gli occhi, caddi in avanti ma non so per quale motivo non mi feci nulla. Non sentivo dolore. Quindi lentamente aprì gli occhi e mi accorsi che ero tra le braccia di Niall, lui sdraiato sul suolo, mi voltai vedendo l'altalena continuare a dondolare sostenuta solo da una catena, un signore si affrettò a ripararla.
Mi voltai e notai Niall con solo il capo alzato dal suolo guardarmi e ridere.
A quell'immagine, vedendo che non si era fatto nulla e che si era precipitato a "salvarmi" risi anch'io appoggiando la mia testa sul suo petto. A quel gesto lui però si bloccò e sentì il suo petto alzarsi ed abbassarsi con fatica.
-Grazie.- gli dissi d'un tratto.
Lui in risposta mi accarezzò il capo.
- Vorrei che restassimo così giuro, ma mi stai schiacciando l'amichetto.- mi disse con ironia.
A quelle parole mi alzai di scatto e mi ricomposi, arrossendo e porgendogli una mano per aiutarlo ad alzarsi.
Lui l'afferro e guardandomi con un sorriso si alzò.
- che ne dici..? Finiamo tutte le giostre? - mi propose poi guardandomi.
Accettai ridendo e ricominciammo a correre.
La giornata al parco era finita, ritrovammo Meredith e Teo in una panchina a parlare e ridere. Io è Niall avevamo fatto tutte le giostre, sempre col sorriso sul volto. Quando tutti e quattro sporchi di terra e stanchi ci dirigemmo verso l'uscita, notammo un ragazzo vederci e sussultare per poi salire sulla sua moto e sgommare. Chi era quel ragazzo?
Una voce mi distrasse dai miei pensieri era Meredith che dalla macchina chiamava il mio nome, camminai verso di loro e salì in macchina. Gli feci un sorriso e prima di partire guardai Niall.
Lui come se si sentisse guardato si voltò nella mia direzione e mi sorrise, era buio ma il suo sorriso illuminava tutto.
- Niall - lo chiamò Teo. - Ho fame, ed anche Meredith ne ha. Possiamo andare a mangiare da Nando's? -
- Certo Teo, vi stavo portando giusto lì.- gli rispose sorridendogli.
- cosa?- gli dissi. - hai fatto già tanto Niall davvero io..-
- Sta zitta.- mi disse facendomi la linguaccia e partì.
Meredith dietro batteva le manine ed anch'io volevo farlo. Non ero mai andata a mangiare fuori.
Quando arrivammo parcheggiammo davanti ad un ristorante enorme è rosso, con un gallo gigante come insegna, ed un ragazzino brufoloso che consegnava volantini vestito da pollo.
Meredith con Teo corsero dentro sedendosi in un tavolo, guardai ammaliata il ristorante era davvero carino. Io non potevo portarci Meredith e fui contenta che lei ebbe avuto questa occasione.
Niall mi guardava con il solito sorriso accennato tra le labbra e prendendomi per mano, ci dirigemmo al tavolo.
Prendemmo il menù e lo guardammo. Per Teo e Meredith ordinammo un menù per bambini mentre Niall ordinò un chickenBurgher, un cartone di ali di pollo, patatine, ed un piatto con uova e becon.
Quanto cavolo mangiava? Era mai possibile? Io non sapendo cosa ordinare visto che non avevo mai assaggiato nulla, Niall gli dissi di portarmi quello che aveva ordinato lui.
Io strabuzzai gli occhi a tutto quel cibo.
- Devi mettere su peso Bambolina, ti ho vista deperita- mi disse facendomi l'occhiolino.
Meredith stava morendo dalla voglia di mangiare quel cibo super calorico.
Niall era magrissimo, come cavolo faceva a mangiare tutta quella roba e non ingrassare?
Quando il cibo arrivò e ci posizionarono tutto sul tavolo iniziai dalle uova e bacon. E mangiai tutto con gusto, poi passai a chickenBurgher e appena diedi il primo morso feci un verso di apprezzamento, che parve all'orecchie di tutti i clienti un orgasmo, rossa in viso mi bloccai vedendo tutti quegli occhi puntati su di me, anche i bambini mi fissavano ridendo sotto i baffi ed io ero diventata rossissima non osavo girarmi verso Niall, anche se stavo sentendo il suo trattenersi dal non scoppiare a ridere. Ma non ci riuscì.
Mi voltai imbarazzata al massimo ed asciugandomi la bocca e prendendo un sorso di coca cola, lo fulminai con lo sguardo.
- smettila! È stato imbarazzante. Non mi è mai successa una cosa simile, è che... Non avevo mai mangiato niente di così... Buono.. E che sapeva di cibo. - gli dissi abbassando lo sguardo ed iniziando a torturarmi le mani.
A sentir pronunciare le mie parole Niall smise subito di ridere e mi prese le mani, stringendole forte, come a volermi dare forza.
Alzai lo sguardo sul suo, mi guardava in modo dispiaciuto e con un cenno del capo mi fece segno di avvicinarmi un po', quando mi sporsi verso di lui, mi sussurrò a pochissima distanza.
- sei stata adorabile, sei adorabile. Ma quel verso, mi addormenterò pensandolo sappilo.- a quelle parole le mie guance erano un fuoco e lo spintonai appena, facendogli la linguaccia come per prendermi gioco di lui. Ridemmo e continuammo a mangiare sotto gli occhi attenti dei due bambini, Meredith mi guardava con uno strano sguardo, contento? Curioso? Innamorato? Bho.
Ero troppo concentrata a finire il mio panino e quelle patatine per potermici soffermare.
Quando arrivai alle alette quasi non scoppiai, ma pensare che dovevo buttarle vie e che qui non ci sarei più venuta mi imponeva di mangiarle fino all'ultima.
Quando arrivai alla penultima aletta mi appoggiai al sedile, i bambini avevano già finito e giocavano con i giocattolini trovati come regalo. Niall mi guardava in modo serio e scuro sul volto.
- Mangia.- all'improvviso mi disse.
- non c'è la faccio più..-
- Mangia. Non farti imboccare.- mi disse sempre in modo serio, dov'era finito il Niall scherzoso e sorridente di oggi?
Corrucciai le sopracciglia e quando diedi un morso all'aletta sospirò.
- Non c'è ne andremo di qui fin quando non avrai finito Rachel, devi mangiare. - a quelle parole capì perché me lo imponeva, aveva visto il mio corpo.
Appena ebbi finito andai in bagno e ki lavai le mani e mi sciacquai il volto. Mi sollevai la felpa e guardandomi allo specchio notai le ossature che si intravedevano, non seppi per quanto tempo mi soffermai a guardarmi ma mi sentì come osservata e guardando meglio lo specchio notai che ebbi ragione Niall era all'entrata del bagno appoggiato alla porta con le braccia conserte che mi fissava.
Abbassai di scatto la felpa ed uscì dal bagno precedendolo.
-scusami non volevo spiarti.- mi riprese quando uscimmo dal locale ed i bambini erano già saliti in macchina.
Mi fermai di scatto a quelle parole e mi voltai nella sua direzione.
- Volevi che mangiassi per il mio corpo vero Niall? Ti faccio schifo? Pena? Non ti attraggo? Bhe scusami se non sono come quelle ragazze delle copertine con cui sei abituato ad uscire.- gli dissi con amarezza.
- Sei stupida, non capisci. Il mio non è pena è preoccupazione, mi preoccupo per te Rachel, mi preoccupa il tuo corpo. Ma non ti ho mai detto che non mi attrai! Anche un ceco se ne accorgerebbe!- mi disse con rabbia.
- andiamo i bambini ci aspettano- gli dissi abbassando lo sguardo ed andando verso la macchina.
Ci salì sopra e quando anche lui salì partimmo.
- abbiamo un'ultima destinazione prima di tornare ognuno a casa.-
I bambini stanchi ma contenti batterono le mani. Io ero confusa.
- dove.. Dove andiamo?-
- è una sorpresa.-
Quando arrivammo in un locale tutto viola e rosa con dei coni gelato stampati sopra sorrisi.
- gelato?-
- non un comune gelato, IL gelato. Te l'ho detto che ti ci avrei portata.- mi disse facendomi l'occhiolino. Dopo tutto quel cibo anche il gelato? Dio mio.
Scendemmo ed entrammo tutti e quattro insieme sedendoci sugli sgabelli del locale. Era tutto così dolce, che ti si cariavano gli occhi.
- vuoi un frullato al gelato, una banana split, o altro?-
- prenderò quello che prenderai tu, prima mi è andata bene.- gli dissi sorridendo.
- Hai un gusto in particolare che vorresti assaggiare?- mi disse.
-non so. Non ho mai provato nessuno di questi gusti.- gli dissi vergognandomi un po'.
- oh no, allora dobbiamo rimediare!-
Mi afferrò per un braccio e mi porto dietro il bancone. Sorrise ad una signora anziana ma ben tenuta col gambriule tutto rosa.
- Niall non possiamo farlo! Non possiamo passare qui dietro.-
- Ssshh! Rosa non ci dirà nulla.- mi disse facendomi l'occhiolino.
- fammi indovinare... Tuo padre ti ha comprato anche questa gelateria?- gli dissi unendo le braccia sotto il seno, ed alzando un sopracciglio.
- bhe.. Sono un tipo goloso.-
- Niall!- gli dissi prendendomi in giro e dandogli una sberla sul braccio.
Lui rise e prese un cucchiaio e lo immerse sul gelato azzurro.
Me lo porto alle labbra e fissandomi mi disse "di Aaah" a bassa voce. Quando lo feci mi portò il cucchiaio tra le labbra ed io l'accolsi avvolgendolo con esse. Il mio palato fu a mille, era contentissimo, quel gusti era buonissimo. Mi sciolse subito, forse ero troppo accaldata dalla situazione che si era creata, dagli occhi attenti di Niall e dalle sue labbra.
- questo era puffo.- mi disse con un filo di voce.
-puffo- ripetei io in un sussurro.
Poi continuò con gli altri gusti. Fino a quando non arrivammo all'ultimo, ebbi provato più di 20 gusti.
Questo era tutto marroncino con scaglie di cioccolato sopra.
Schiusi come sempre le labbra ed assaporai quest'ultimo. Niall sospiro quando estrasse il cucchiaino ma notando che ne era rimasto un po' lo portò alle sue labbra schiudendole e portandolo in bocca. A quella visione quasi non mi strozzai col gelato, ero rossa in viso e dentro di me mi sentivo accaldata.
Lui rise e buttò il cucchiaino.
- questo era kinder, il mio preferito.-
- l'ho notato.- gli dissi.
Lui rise in risposta e mi chiede quale volevo scegliere. Scelsi quello il kinder e la fragola.
- sono due gusti molto differenti.- mi disse lui guardandomi corrucciato.
- lo so.. Può sembrare che non vadano bene insieme perché sono differenti, ma insieme sono buonissimi. Lo so perché il penultimo gusto era fragola- gli dissi assaporando il mio gelato lui in risposta si avvicinò mio cono e leccò il gelato al centro prendendo tutte e due i gusti e potendo lo assaporare. Io lo guardai ammaliata e quando si issò dal gelato, sorrise mi fece l'occhiolino e disse. "Hai proprio ragione."
E si incamminò verso i bambini che avevano preso i loro gelati. Niall ci dice fare anche una scatola da portare a casa il gelato era tantissimo.
Ebbi paura che svuotò la gelateria.
- così mi penserai mentre lo mangerai- mi disse quando me lo ebbe regalato.
Mentre eravamo in macchina per tornare a casa pensai che non ci voleva un gelato per poterlo pensare, Niall si sarebbe fatto strada tra i miei pensieri anche da solo. E di questo ebbi paura.
Quando gli dissi dove stavo un brivido di vergogna mi attraversò.
- puoi lasciarci anche a metà strada Niall, davvero.- gli dissi preoccupata.
- non esiste saranno quasi le 11 passate. E qui non sembra proprio una bella zona.- mi disse tornando ad essere serio.
- O-Ok... Gira a sinistra- quando ebbe girato lo vidi sussultare e farsi scuro in volto a quella vista.
Spacciatori o drogati sul ciglio della strada, prostitute, malviventi, catapecchie su catapecchie.
- ti prego dimmi che ho sbagliato strada, o almeno che questo è uno scherzo.-
- purtroppo no..- gli dissi a bassa voce, chinando il capo.
- è quella.- gli indicai la catapecchia in cui vivevo ma lui non si fermò anzi accelerò.
Lo guardai non capendo che stava facendo, era serio e stringeva il volante, gli occhi erano diventati improvvisamente scuri.
- N-Niall... Hai sorpassato cas..-
Non mi fece finire che mi interruppe.
- Non ti lascerò in questo posto.- mi disse d'un tratto voltandosi e guardandomi negli occhi. Poi si voltò ed accelerò ancora. E quella catapecchia con tutta quella merda non fu più nella mia vista.

Gioventù bruciata.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora