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Non mi scappi. Non puoi allontanarti da me. Siamo destinati a stare insieme. Sei la mia rovina. Sei una delusione. Sei il mio fallimento. Fai schifo, ti odio! Ti odio. Ti odio. TI ODIO. TI ODIO RACHEL. Rachel!
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-Rachel!-
-Rachel.. Rachel svegliati!- mi sentì scuotere, una manina piccola e morbida mi si era poggiata sulla guancia, e continuava a tirarmi parti del viso.
-Mhhh..- mugolai girandomi, e mettendomi a pancia in su.
-Rachel dai svegliati, c'è un ragazzo qui. È molto bello anche se.. Mi fa un po' paura.- sussurra la dolce vocina di Meredith al mio orecchio.
Un ragazzo? Paura? Oh no!
Mi alzo di soprassalto mettendomi a sedere e ispezionando la stanza. Niente non c'era nessuno, a parte una dolce bambina con un vestitino simile ad un tutù. Un po' rovinato ma non si notava molto.
-Meredith che succede? Perché sei vestita in questo modo? Che ore sono? E sai che non si dicono le bugie? Qui non c'è nessuno.- gli dico guardandola contrariata.
- La bambina non mente. Meredith non dice bugie.- mi afferma una voce, quella voce. Tremai subito, di rabbia e di paura. Un mix per niente adatto.
Zayn mi si parò davanti mettendosi accanto a Meredith per poi abbassarsi e mettersi alla sua altezza per sussurrargli qualcosa all'orecchio che scatenò una forte risata da parte di mia sorella.
- Rachel, Zayn dice che sei buffa al mattino. E che sono più bella io. - mi esclama sorridendomi raggiante e un po' arrossita dal complimento. Non mi ero offesa era del tutto la verità.
- ha ragione. Sei bellissima.- gli dico sorridendogli sinceramente.
Lei a quel complimento mi corre incontro e mi stringe in un forte abbraccio il massimo che potesse fare. L'apprezzai come sempre.
Poi alzai lo sguardo e lo rivolsi a lui.
- che ci fai qui? Pensavo che su questa cosa dovevamo parlarne ancora. Quale parola del "non voglio che tu la conosca" non hai capito?.- gli dico guardandolo con disprezzo. Zayn subito si irrigidisce e si corruccia all'istante.
- Non credo abbia bisogno del tuo permesso per conoscere la mia piccola cognatina- mi esclama con rabbia.
La bambina a quelle parole si stacca dal mio abbraccio e mi guarda negli occhi. Come se stesse aspettando una mia conferma a quelle parole.
- Siete fidanzati? - mi dice Meredith con quella voce dolcissima e un espressione corrucciata in volto.
Guardo il viso di Zayn e noto che aspetta un mio consenso a quella domanda ma non la riceve. Notando che non mi decidevo a parlare, prese lui la parola.
- Si Meredith non sei contenta? Sarò tuo cognato - gli dice prendendo la bambina in braccio e sorridendogli con quel suo sorriso da strappa mutandine che qualche volta usava.
- CERTO! - gli dice Meredith abbracciandolo.
Provai rabbia e delusione a quella visione, Zayn non doveva permettersi di toccarla.
- su Meredith vai a prendere lo zainetto che vi accompagno a scuola. - gli dice poggiandola a terra. La bambina subito sorride e grida di felicità e corre a prendere lo zaino mentre io ancora sotto shock rimango a fissarlo.
- tu non vai a prepararti?- mi dice avvicinandosi a me e poggiandomi le mani sui fianchi. - non mi hai neanche dato un bacio per salutarmi... Sai non si fa.- mi sussurra all'orecchio.
Lo guardo con odio cercando di togliermi le sue mani di dosso ma senza riuscirci.
- sto ancora aspettando. Rachel.- mi dice guardandomi negli occhi con un velo di rabbia nella voce.
Mi avvicinai a lui e gli diedi un leggero bacio sulle labbra, volendo staccarmi subito. Lui però me lo impedì bloccandomi la testa con una mano per tirarmi più a se. Poi con prepotenza fece entrare la sua lingua nella mia bocca esplorandola con avidità. Io facevo fare interamente a lui non ricambiavo affatto.
Si staccò e dandomi una pacca sul sedere mi spronò ad andare a cambiarmi.
-sbrigati, vi aspetto fuori.- detto ciò uscì.
Salì di corsa le scale e andai in camera di Meredith. Appena aprì la porta la trovai mentre preparava il suo zainetto rosa.
- ehi piccolina.. -
- Rachel sono quasi pronta! -
- tranquilla, c'è ancora tempo. Volevo dirti che mi dispiace che Zayn si sia presentato qui all'improvviso immagino che tu ti sia spaventata. Ti prometto che non ri capiterà. -
- Rachel per me va bene che Zayn venga qui, è simpatico. Sai quando è venuto qui mi ha portato un dolce! Era buonissimo! L'aveva portato anche per te ma.....- mi dice abbassando il viso ed iniziando a piangere.
- l'ho mangiato. Scusami Rachel! Era troppo buono....-
Sono sconvolta che voglia che Zayn torni.. Questa cosa non mi piace affatto.
Vedendo che non smetteva di piangere l'abbracciai.
- shhh... Meredith tranquilla. Non fa nulla. Mi fa piacere che te lo sia mangiato, davvero! - gli dico sorridendogli
Un clacson ci disturba. Zayn...
Esco dalla stanza di Meredith con lei in braccio e passando dalla porta noto che sono ancora con i capelli tutti arruffati, le occhiaie e i vestiti sgualciti. Vabbè fa nulla.
Prendo il mio zaino vicino la porta d'ingresso ed esco fuori trovando Zayn in moto.
Mi blocco subito.
- finalmente! È da un ora che aspetto qui fuori! E noto che non ti sei nemmeno cambiata, vorrei sapere cosa cazzo hai fatto tutto questo tempo. - mi urla spazientito. Meredith a quelle grida si stringe di più a me spaventata.
- Zayn smettila di urlare! Stai spaventando Meredith! - gli dico fumante di rabbia.
Mi guarda truce e mi fa segno di montare su.
- non salgo con Meredith su quel l'affare è pericoloso.-
- mi stai facendo perdere la pazienza Rachel se non vuoi che spaventi non solo Meredith ma anche te, ti consiglierei di posare il tuo culo qui. - mi esclama battendo la mano sul sellino dietro.
Serrai i denti e salì in sella mettendo Meredith in mezzo.
- vai piano.- gli dico.
- non dirmi cosa fare.- detto ciò parte sgommando, serro le mani sulle sue spalle facendo pressione. Stava andando troppo veloce, Meredith gridava dalla paura.
- Zayn vai piano! Zayn cazzo! Meredith sta piangendo! Zayn mi ascolti?!?-
Niente faceva finta di non sentirmi e appena arrivammo a scuola di Meredith scesi subito prendendola fra le mie braccia. Ancora piangeva.
- sei cretino ho cosa!? Sei una testa di cazzo ecco cosa sei! Perché cazzo fai così? Che piacere ci senti a terrorizzare una bambina!?- gli urlo contro. Meredith scende dalle mie braccia e corre verso la scuola e i suoi compagnetti ancora piangendo.
- Meredith aspetta!!! Meredith!!- gli urlo contro ma niente lei era ormai entrata.
Dio solo sa cosa avrei dovuto fare dopo per tranquillizzarla.
- sei contento adesso!? Non vorrà più vederti! E di questo ne sono felice! Sei un fottuto stronzo! Sei..- non finisco di parlare che mi interrompe un suo urlo. -STAI ZITTA!! SALI SUBITO! - aveva gli occhi che gli fiammeggiavano le vene gli erano spuntate sul collo, brutto segno. Eravamo in mezzo alla strada, stavamo dando spettacolo. E odiavo essere al centro dell'attenzione quindi salì in sella e serrai i pugni.
Appena arrivammo nella mia scuola tutti si voltarono verso di noi vedendo la grande moto di Zayn con me dietro. Mi sentì in imbarazzo con tutti quegli occhi a dosso anche se la maggior parte erano di ragazze, già la loro attenzione era assolutamente Zayn, il solito bello è cattivo che ti fa impazzire. Bhe a me per niente.
Scesi in fretta dal sellino e voltandomi stavo per entrare nel grande istituto quando notai due grandi occhi azzurri osservarmi da lontano, subito rabbrividì. Ed una mano mi tirò indietro, facendomi sbattere contro il torace di Zayn, eravamo faccia a faccia, una vicinanza micidiale.
- Non osare più parlarmi in quel modo, non osare più darmi ordini e sopratutto non osare guardare nessun altro! Sei mia Mettitelo in testa!- mi ringhiò a un passo dalle mie labbra divorandomi con gli occhi. Mi prese con forza le guance e mi baciò davanti a tutti in modo disgustoso. Mi morse il labbro prima di staccarsi, facendomi uscire un po' di sangue. Strinsi gli occhi a quel dolore e lo spinsi via.
- questo è solo un assaggio della mia punizione Bambolina, ci vediamo dopo. Ho da fare quindi non ti potrò venire a prendere.- detto ciò se ne andò sgommando.
Lo odio, cazzo quanto lo odio.
La campanella era suonata da un bel pezzo ormai ed io non avevo fatto in tempo. Sarei dovuta entrare a seconda ora, che rabbia! Sbuffai e mi andai a sedere su un muretto dietro il portico della scuola, quello era un bel posto per rimanere soli, ci andavo sempre nell'ora in cui la campanella suonava per dare inizio alla ricreazione.
Guardavo il cielo, vedendo che forma prendevano le nuvole, c'era una farfalla, un gelato ed un cuore. Sorrisi a quelle forme, e risi di me stessa, questa era l'unica cosa della mia fanciullezza che mi era rimasta. Amavo guardare il cielo, le nuvole e le sfumature che prendeva. Quando sentì un rametto spezzarsi abbassai subito lo sguardo trovandomi l'ultima persona che mi sarei aspettata di vedere, occhi ghiaccio. Mi guardava sorridendo quasi si volesse prendere gioco di me.
- scusa non volevo spaventarti, solo che stavo fuori per fumarmi una sigaretta ed ho sentito una risata, sembrava quella di una bambina, e seguendola mi ha portato qui. Sei molto bella quando ridi, dovresti farlo più spesso.- mi dice tutto d'un fiato.
Rimango sconvolta a quelle sue parole, sono totalmente imbarazzata e non so nemmeno perché, forse perché mi ha sentito ridere per una stupidaggine? Starà pensando questa è pazza.. A quel pensiero le mie guance vanno in fiamme. Poi mi ricordo che mi ha detto che sono bellissima... Io? In questo stato? Ma è ceco forse?
- credo che tu abbia problemi di vista. Io non sono affatto bella. E vorrei che la smettessi di fissarmi.- gli dico non riuscendo a guardarlo negli occhi.
Sento i suoi passi, si sta avvicinando, sollevo lo sguardo per notare che cosa stia facendo e lo vedo mentre si arrampica sul muretto facendo sollevare di poco la maglietta tanto basta per far intravedere la pelle bianca come il latte è delicata. Avrei voluto toccarla e sentire che profumo avesse... Ma cosa penso?! Dio mio.
- che fai?- gli dico guardandolo contrariata e confusa.
- ti tengo compagnia, cosa fai tu? - mi chiede con un sorriso mai visto sul suo viso. L'avevo sempre visto teso e lineamenti perfetti, un manichino insomma.
- non sei tenuto a farmi compagnia, non avere pena di me.- gli dico sbuffando e sollevando gli occhi al cielo.
- non ho pena di te! Voglio solo tenerti compagnia, voglio farlo tutto qui. Ora mi diresti cosa fissi da tutto questo tempo?- mi dice alzando anch'esso la testa iniziando a scrutare il cielo in cerca di qualcosa. Abbasso lo sguardo e lo fisso per un momento bloccandomi a tanta bellezza, gli occhi sembrano un unica cosa col cielo, e quella sua espressione corrucciata lo rende buffo ma sempre bellissimo.
Sorrido senza nemmeno rendermene conto quando noto che anche lui mi sta fissando con la coda dell'occhio.
- mi stai prendendo un giro per caso?- mi dice sorridendomi appena.
- mmhh... Diciamo che... Si un po'! - gli confermo ridendo.
- mi fa piacere che ti faccia ridere! - mi dice lui.
Alzo la testa verso il cielo ed arrossisco, trovo una nuvola a forma di bambino che piange. Ridacchio silenziosamente.
- mi spieghi cosa c'è di così divertente nel fissare il cielo? -
- guarda - gli dico tirandolo più vicino a me ed indicandogli la nuvola. - guarda che bella quella nuvola sembra un bambino che piange-
-wow è fichissimo! -
Dopo un po' stiamo ancora scherzando e fissando le nuvole trovando forme buffissime. Mentre ridiamo mi accorgo che la sua risata è contagiosa, ha un suono stupendo. Sembra Meredith quando gli faccio il solletico, la sua stessa gioia.
Un brivido mi attraversa la schiena.
Sembriamo proprio due bambini.
Il suono della campanella ci riporta alla realtà e come niente fosse scendiamo dal muretto ed entriamo dentro.
Prima di andare però noto che lui cambia totalmente atteggiamento, riprende ad essere rigido, freddo. Proprio come i suoi occhi.
Si volta solo per farmi un cenno col capo e poi sparisce.
Che tipo...
Mi dirigo a grandi passi nell'aula di storia e noto che come sempre gli ultimi posti sono stati occupati quindi mi toccherà mettermi davanti. Sto seguendo la lezione da più di mezz'ora quando un bussare ci fa voltare tutti in direzione della porta.
Un bidello entra di tutta fretta legge un foglietto.
- la signorina Rachel Smith ha il permesso di andare in segreteria, c'è suo padre che l'aspetta.-
A quelle parole tutti mi fissano, ma poco importa, volevo solo che fosse tutto uno scherzo. No, non era possibile. Cosa cazzo voleva? Perché cazzo è venuto qui? La stanza il tempo le persone.... Sembrava che tutto si fosse fermato.
Mi alzai esitante sentendomi richiamare per la seconda volta e mi diressi verso la porta, verso la segreteria. Per fortuna arrivando lì non c'era nessuno se non una vecchia signora tutta tirata dal troppo botox, e ovviamente lui.
A grandi passi mi ci parai davanti e lo tirai per una manica in una stanzetta che era lo sgabuzzino del bidello. Lì almeno non avrei avuto problemi ad essere vista, e non avrei dato spettacolo.
- Che Cazzo ci fai qui? Quale parte del "non voglio più vederti" non hai capito?- gli dico calma per non farmi sentire fuori.
- Rachel io volevo chiederti scusa, sono stato uno stronzo non dovevo dirti quelle cose, ero ubriaco cazzo! Erano tutte cazzate tutte. Certo che sei mia figlia. Ora ti prego fammi riavere un tetto sopra la testa. - mi urla quasi in lacrime.
- Ma tu ti rendi conto delle cazzate che dici?! Un tetto... Vuoi un tetto sopra la testa? Perché quello che ho io è paragonabile ad un tetto e?! No! Cazzo no! Quella non è una casa, è una catapecchia!! Può crollare da un momento a l'altro e tu non hai mai fatto nulla, niente per non avere questa vita di merda! Posso capire che odiavi me, ma Meredith che cazzo ti ha fatto?! Meredith non se lo merita un padre così! Si perché tu purtroppo sei il suo vero padre, hai il suo stesso dna! Dio solo da in che merda di vita ci hai trascinato. Ed ora pretendi pure che ti perdoni?! Come Minchia fai?! E?! Come?! - stavo urlando la mia calma ormai era andata persa... Speravo solo che nessuno si fosse trovato a passare, le mie urla erano troppo udibili.
- Rachel sei tu quella che dovrebbe ringraziami! Dopo che quella puttana di tua madre se ne andò, non ti ho lasciato per strada anche se sapevo che non eri mia! Cazzo sai cosa si prova a veder crescere un figlio che un tempo credevi tuo e che invece non lo è affatto? Sai cosa si prova a vedere il viso della persona che ami ormai morta che ti ha fatto soffrire su quel volto? Sul tuo volto? Sei identica a lei Rachel. Non immagini quanto. E dio solo sa quanto l'ho odiata, ma mai veramente! Mai. Non ci riesco. L'amo troppo per odiarla. -
- tu non capisci che è come se sono cresciuta per strada! Perché è così che sono cresciuta, tra ubriaconi e drogati! Vendendo o facendo dello schifo per sopravvivere e far sopravvivere te! I primi tempi credevo che fosse tutta colpa mia, tutta. Ma non era così è tua. Perché non hai saputo fare l'uomo, ne tanto meno il padre, che era la cosa di cui più avevo di bisogno. Non sai un cazzo di me, nulla. E neanche di Meredith. E adesso puoi andare solo a Fanculo.-
A quel punto lo vedo fumante di rabbia e prendendomi per il collo mi alza da terra, il mio cuore batteva fortissimo e le mia mani si posarono sulle sue cercando in vano di fermarlo, ma non ci riuscì, lo guardai con occhi sgranati.
- È TUTTA COLPA TUA! TUA PERCHÉ SE NON FOSSI NATA TUA MADRE NON MI AVREBBE LASCIATO, E NON SAREBBE MORTA! CAZZO IO TI ODIO MI HAI PORTATO VIA LA COSA PIÙ BELLA NELLA MIA VITA! MI HAI ROVINATO LA VITA!!! - mi urla infuriato e al contempo stesso piangendo come un folle. A ogni parola serrava le mani intorno al mio collo, ad ogni parola mi avvicinavo sempre di più alla morte. E d'un tratto mi vennero in mente: "Meredith, i suoi abbracci, i suoi sorrisi ed i suoi vestiti tremendamente brillanti, mia madre prima di uscire da quella porta, per la prima volta la vidi ad immagine intera senza offuscamenti aveva ragione mio padre era proprio uguale a me ma molto più bella, poi mi venne in mente l'innaspettato, un ombra l'ombra di quel ragazzo, adesso intravedo un ciuffo, poi mi venne in mente un sorriso, degli occhi, il ghiaccio, la sua risata, il suo modo insistente di guardarmi, la sua pelle bianca come il latte." A quelle immagini sorrisi sentendo le mie guance bagnarsi dalle ultime lacrime, il mio cuore rallentare sempre di più, ed il mio respiro affievolirsi fino a mancare del tutto. Gli occhi diventarono pesanti ma il sorriso no, non mi si era spento. Quando chiusi gli occhi udì un rumore di una porta aprirsi e sbattere violentemente.
- MA CHE CAZZO?! -
Poi nero.
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Gioventù bruciata.
RomanceQuesta storia non è la classica storia d'amore, questa non è la classica storia di una liceale, questa è la vita di una ragazza sfortunata con un passato oscuro alle spalle che il suo presente non riesce a fronteggiare. Si ritroverà in un vortice di...