Gioventù bruciata.

Capitolo: 12

Sono passati solo 2 giorni da quando io e Niall stiamo in questa casetta sul lago, non abbiamo fatto altro che scherzare come due bambini, cucinare insieme, guardare la tv insieme e poi stare svegli fino a tardi raccontandoci le cose più assurde, lui dorme nel divano del salone mentre io dormo sul letto della stanza di sopra. Di notte sento sempre passi, come qualcuno che sale le scale e poi si ferma davanti la mia porta per poi sospirare ed andare via. So che è lui. Lo sento...
La prima notte avevo paura che fosse entrato un ladro o peggio Zayn. So che mi starà cercando.. Ma spero con tutta me stessa che non sia così e che io mi sbagli.
Quando Zayn mi vuole trovare mi trova. Lo so, e già successo in passato e succederà ancora.
Mentre penso a tutto questo l'olio dell'omelette mi schizza sulla mano che tenevo al lato della padella.

- Auwh! Maledizione!!- impreco ritirando subito al petto la mano.
Sento Niall seduto in cucina che abbassa il giornale che stava accuratamente leggendo per poi spostare la sedia in cui era seduto ed alzandosi si materializza al mio fianco, senza neanche darmi il tempo di fiatare mi guarda attentamente per poi notare che stringo al petto la mano, l'afferra delicatamente è la guarda scrutandola nei minimi dettagli.

- Non... Non è niente. - gli dico trafficando con le parole.

- Dove ti sei bruciata? Per caso è qui a lato del mignolo? - mi risponde con tono serio non sollevando lo sguardo dalla mia mano.

- Si. Ma davvero non mi fa ma..- mi interrompo subito appena noto cosa sta facendo. La mia mano viene avvicinata alla sua bocca per poi racchiudere la bruciatura con le labbra, talmente morbide..
Ma poi sento qualcosa di umido e caldo che mi solletica la pelle, è la lingua di Niall.... Niall mi sta leccando delicatamente la ferita..
A quella visione subito divento paonazza e volto la testa a sinistra dal troppo imbarazzo, ma poi la parte più forte di me mi impone di guardare quella scena con la massima attenzione e di voltarmi di nuovo verso Niall, che adesso sta posando un ultimo bacio casto sulla mia bruciatura e non lasciando la mia mano solleva la testa e punta i suoi occhi sui miei.
Quello sguardo così lussurioso mi fa impazzire..

- Meglio? Ho letto una volta che le bruciature passano più velocemente così. - rispose sollevando infine un angolo delle labbra per poter far spuntare quel suo ghigno provocatorio.

- Umh.. Ok.. Cioè si.. No, volevo dire grazie.- gli rispondo vergognandomi subito della mia improvvisa insicurezza ed imbarazzo. Lui mi provoca tutto questo. Ed a me non è mai successo di curarmi del pensiero degli altri ma lui.. lui è lui.
Dopo un interminabile silenzio mi ricordai della omelette e mi ricomposi ritraendo la mano che ancora era stretta da Niall per poi spostarlo di fretta di lato presa dal panico.
Ecco fatto. Come temevo, la omelette è ormai diventata nera, carbone quasi.. Spengo il fornello e getto la pentola nel lavandino aprendo l'acqua e facendola scorrere su di essa. Il fumo invade la cucina che presto si ritrova ricoperta da nuvolette di fumo grigio e asfissiante.
Sento tossire alla mia destra per poi accompagnarla con una risata sommessa.
L'imbarazzo aumenta. Se non fossi stata così presa e distratta da Niall tutto questo non sarebbe successo ed io starei mangiando quella gustosa omelette.
Invece mi ritrovo qui a tossire ed a ridere di me stessa.
- Penso che per oggi non potremmo entrare in cucina per un po' con questo fumo. E bhe penso anche che potremmo farci un panino.- mi riprese Niall tirandomi e dirigendosi verso l'uscita della cucina non prima
però di aver aperto le finestre.
Usciamo di lì che puzziamo di fritto non smettendo mai di ridere.

- questo è colpa tua! se non mi avessi distratto io starei lì in cucina bella tranquilla a mangiarmi la mia gustosa omelette. - gli dico fingendomi arrabbiata ma non ci riesco per molto e quindi sbuffo a ridere.
Lui non mi segue in risposta anzi voltandomi verso di lui lo trovo a guardarmi con quel sorrisetto sulle labbra ed uno sguardo sfacciato.