Capitolo: 8

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Il tragitto dalla zona degli spacciatori ai quartieri alti sembrava non volesse finire mai, i bambini si erano ormai addormentati, Niall non aveva più parlato da quando ci eravamo lasciati alle spalle la via di spacciatori in cui abitavamo io è Meredith. Sorpassammo non so quante ville, una più stupenda dell'altra ma soprattutto una più costosa dell'altra, ma l'ultima con esattezza posta alla fine del vialetto piazzata proprio al centro, era enorme come se tutte le altre erano delle insignificanti apette e questa era la sua ape regina. Mi impressionai alla sua maestosità, ma ancor di più quando Niall accostò proprio davanti al maestoso e possente cancello con due grandi iniziali che spiccavano, "FH", guardai Niall come per avere la conferma che quelle lettere non volevano significare e formare le parole "famiglia Horan". Ma appena lui suonò col clacson della macchina, i cancelli automaticamente si aprirono e Niall partì al suo interno mostrandomi la meravigliosa vista che mi si parò davanti, una vista letteralmente mozzafiato, c'era un enorme prato verde che sembrava non volesse finire mai, statue in ceramica ed in pietra che spiccavano ad ogni angolo possibile, una fontana enorme piazzata proprio alla fine del margine del vialetto della maestosa villa, proprio davanti ad essa. Quando Niall parcheggiò davanti la grande "casa" un signore in giacca e cravattino perfettamente in tiro, (poteva avere si e no 40 anni o giù di lì) prese le chiavi che Niall lanciò al volo, per poi sostituirlo al posto di guidatore, prima però Niall mi spronò a scendere aprendomi la portiera e lasciando i bambini in macchina.
Stavo per raggiungerli e prenderli ma Niall mi fermò.
-tranquilla ci penserà Dominique-
- Niall... Io..- non mi fece nemmeno finire la frase che mi prese per mano e si avviò all'interno della grande villa.
Delle cameriere erano poste hai lati della porta con vassoi in mano altre invece semplicemente si chinavano al nostro passaggio.
Mi sentivo a disagio in quel posto, troppo lusso mi si era parato davanti, ed io bhe... Non ero mai stata abituata a tutto ciò, nemmeno nei miei sogni più remoti.
Tutto questo mi sembrava surreale.
Troppo presa da tutto ciò che mi circondava non mi accorsi nemmeno che Niall si era fermato in una grande stanza, sembrava fosse un soggiorno, tra parentesi UN GRANDE SOGGIORNO, potevano fare dei ricevimenti in grande stile in quel l'unica stanza.
Ancora spaesata e con la testa fra le nuvole mi ricomposi trovando un Niall che mi fissava con sguardo divertito.
- Che c'è?.. Perché mi guardi in quel modo? -
- Nulla, solo... Ti trovo affascinante tutto qui.- mi disse schiacciandomi l'occhio come se volesse prendersi gioco di me.
- I bambini? Dove li hanno portati? - gli domandai ansiosa.
- Li porteranno nelle loro stanze, sta tranquilla Dominique ci sa fare con i bambini- mi disse avvicinandosi a me e posandomi le mani sulle spalle mi scuoto lentamente.
- Niall.. Io mi sento così..così, fuori luogo ecco. Nemmeno nei miei sogni mi è permesso di mettere piede in un posto come questo, anzi non l'avrei nemmeno immaginato..- gli dissi abbassando la testa con un senso di vergogna nella voce.
- Ehi Rachel, tranquilla. Ti ci abituerai, so che tutto ciò può spaventarti ma stai tranquilla io ti resto accanto, voglio solo..... Voglio solo che tu sia felice.-
A quelle parole alzai la testa di scatto puntando i miei occhi sui suoi, adesso ardevo dalla voglia di sapere il perché di tutto ciò.
- perché?..- gli dissi con un filo di voce.
- perché cosa?.- mi disse anche lui a bassa voce.
- perché fai tutto ciò per me?! Perché ti comporti così con me?.. Ti faccio pena?! Rispondimi Niall! Ti faccio pena?! Lo fai per pena vero?! Bhe sappi che io non ho bisogno dell'aiuto di nessuno, sono cresciuta da sola, me la sono sempre cavata da sola ed adesso spunti tu, che non so nemmeno chi tu sia veramente! So solo il tuo nome e cognome, ma questo non mi basta! Non mi basta per vivere con uno sconosciuto ricco, Ma che dico ricco milliardario se non di più, non so che lavoro fanno i tuoi non so chi sono i tuoi, so solo che muoio dalla voglia di saperne di più su di te.. Quindi ti prego risparmiami la favola del buon samaritano, perché non sono cresciuta con le favole ma con la realtà. E nella mia realtà nessuno si aiuta a vicenda per nulla. - gli gridai con le lacrime agli occhi, mi sfogai così, gridando contro Niall tutto quello che mi passasse per la testa, accorgendomi però che adesso Niall aveva cambiato espressione e da ragazzino divertito si trasformò in uomo serio e sicuro di se.
Con la presa ancora agganciata sulle mie spalle mi spintonò all'improvviso contro quella che sembrava fosse una libreria facendo cadere qualche libro e muovendola di poco dalla botta procurata dall'impatto col mio corpo. La schiena mi fece male, ma non quanto guardare gli occhi di Niall in quel momento, non erano più quel l'azzurro cristallino di un tempo, no, ora erano di un mare in tempesta contornati di grigio... Niall sembrava soffrisse di bipolarità. I suoi occhi lo confermavano.
- Sentimi bene ragazzina, non voglio illuderti in nulla, non voglio nemmeno fare il buon samaritano perché non è il mio intendo! Sai solo parlare e parlare non curandoti della persona che hai davanti e dei suoi sentimenti, fai l'ingrata con chi vuole solamente aiutarti e non con le persone sbagliata. Sappi solo che tutto questo non lo faccio per secondi fini, lo faccio solo perché mi va di farlo, perché tu mi hai smosso qualcosa dentro, e fin quando non scoprirò di che cazzo si tratta tu rimarrai qui. Senza obiezioni, senza se senza ma.. Voglio solo averti qui accanto a me Rachel, ma tranquilla che se vorrai un giorno anche solo andartene ma per un buon motivo allora ti lascerò andare..forse. Sappi anche che non provo pena per te, mi sembra di avertelo già detto. Anzi provo stima per una ragazza che ha più forza di tutte le persone che io conosca messe insieme, incluso me stesso.. Quindi ti prego non fare altre domande... E per adesso fatti bastare quello che sai su di me..- mi disse all'inizio fremente di rabbia poi piano piano abbassò il tono e continuando a guardarmi negli occhi mi rassicurò.
Mi scappò uno spasmo ed un "mah." Di troppo, perfino troppo flebile per essere sentito. Ma lui lo sentì.
- ti supplico..- mi disse a bassa voce abbassando il capo e poggiandolo sulla mia spalla. Sentivo l'odore dei suoi capelli, un mix di cocco e menta.. Era superbo. Sentivo il suo respiro sul mio collo, le sue mani stringersi sulle mie spalle, un brivido mi attraversò la spina dorsale, "Niall che cosa mi fai?" Pensai.
Lo avvolsi con le mie braccia, lo tenni stretto a me, come qualcosa di cui custodivo gelosamente. Quando lui alzò il capo guardandomi con una strana luce negli occhi e sorrise senza preavviso il mio cuore perse un battito.
Il sorriso più bello che avessi mai visto.
Ammaliata dalla sua bellezza non mi accorsi nemmeno che Niall mi aveva circondata la vita con le sue braccia e si era lasciato cadere all'indietro trascinandomi con sè. Eravamo stesi sul pavimento io sopra di lui, lui sotto di me. Ed iniziammo a ridere, ridere senza un motivo apparente, ma era bello sentire la sua risata cristallina mischiata alla mia. Era bello anche stare sul pavimento con Niall, perché capì che in qualsiasi posto mi trovassi, mi bastava avere Niall accanto per renderlo stupendo.
Poi d'un tratto le risate cessarono lentamente ed i nostri volti si avvicinavano paurosamente.. Quando tutte e due ci ritrovammo ad un centimetro di distanza dai nostri nasi chiusi gli occhi istintivamente ma un colpo di tosse ci riprese, interrompendo quel che si era creato tra noi.
Notai Niall voltare il capo verso l'entrata del soggiorno dove si poteva notare Dominique con un telefono in mano posto verso di noi. Io mi alzai di scatto ricomponendomi è spostando lo sguardo altrove.
Senti Niall alzarsi e ricomporsi subito dopo.
- signorino Horan, c'è una chiamata per lei.-
- Dominique dovremmo metterti un campanellino al collo, sei fastidiosamente silenzioso. Comunque arrivo, dì a chiunque si trovi dall'altro capo del telefono che attenda due minuti.-
- Si signorino, e mi scusi.-
E così sparì dietro le grandi mure di casa Horan.
Mi voltai verso Niall che era intendo a premere un bottone rosso posto al lato della parete.
- Margaret, mi trovi in soggiorno. Venga immediatamente. Penelope lei invece prepari la stanza per la signorina Rachel. -
Appena tolse il dito da quel bottone una ragazza che poteva avere si e no 3 anni in più di me, vestita di tutto punto con un abito da cameriere si avvicino frettolosamente da Niall.
- Conduci Rachel alla sua stanza il tempo della mia assenza, e preparale bagno e vestiti puliti. Occupati di tutte le sue esigenze. -
- Si signorino Horan.- e chinandosi appena si voltò posando la sua attenzione su di me. Prima di uscire del tutto dalla mia vista Niall mi sorrise e mimò con le labbra un "a dopo" per poi sparire.
Mi concentrai sulla ragazza che si avvicinò cautamente.
- mi presento signorina, il mio nome e Margaret e sono al suo completo servizio.- mi disse ma quando stava per chinarsi la ripresi bloccandola per le spalle ed incoraggiandola a tornare dritta.
- non c'è nessun bisogno che ti inchini a me, non sono nessuno di così importante per farlo e neanche se lo fossi non vorrei comunque che tu lo facessi. Abbiamo perfino la stessa età solo con qualche anno di differenza, quindi ti prego, sarebbe imbarazzante. Il mio nome e Rachel, solo Rachel. Senza signorina. - gli dissi col sorriso sulle labbra accennando una risata.
Lei all'inizio parve confusa e sorpresa, ma poi mi sorrise.
- ok, sign.. volevo dire Rachel. Mi segua le mostro la camera-
- ti prego dammi del tu... Come ho già detto prima mi sentirei in imbarazzo. -
- oh.. Umh.. Certo mi dispiace.-
- non scusarti, andiamo e basta- le dissi ridendo.
Accompagnando le mie risate si avviò mostrandomi la strada, percorremmo il salotto per poi arrivare ad un ampia scala salimmo i primi 10 scalini per poi girarci e risalirne altri 10. Le scale continuavano, si poteva andare sempre più su.
Ma noi ci fermammo alla 2 per poi girare a sinistra ed intraprendere un altro corridoio dove vi erano varie porte.
Ero curiosa di sapere cosa ci fosse dietro ognuna, ma frenai il mio istinto e seguì Margaret in silenzio.
Arrivammo dinanzi la penultima porta un fiocco rosa era posto al di sopra di essa, e sulla porta vi erano state attaccate delle lettere color oro che andavano a formare il mio nome. Me ne sorpresi schiudendo le labbra.
- il signorino Horan ha insistito per averla nella stanza accanto alla sua. Spero non le dispiaccia.-
A quelle parole sussultai, sporgendo il capo così da notare la porta accanto, non c'erano fiocchi che contornavano la porta non c'erano lettere, c'era solo uno stemma dipinta sopra di essa. Una corona con tre stelle poste sopra di essa.
Scossi il capo e quando mi voltai nella direzione di quella che sarebbe stata la mia stanza mi sorpresi di trovarla aperta, Margaret era già entrata ed io non me ne ero nemmeno accorta.
Entrai lentamente guardando e stupendomi di ogni angolo di quella stanza, era di un violetto acceso, ma spruzzi d'oro ovunque. Era stupenda, il letto era due piazze, pieno di cuscini colorati, comodini posti ai lati del grande letto dai lenzuoli di seta e cuscini ricamati, sopra i comodini due grandi lampade che emanavano luce dorata.
Il letto aveva una specie di tendina posta al di sopra che cadeva come se volesse proteggere il suo interno, era trasparente e sbrilluccicosa attaccata ai pali del letto e legata e fermata da dei fiocchi.
C'erano specchi, tappeti, una mini libreria colma di libri e cd di vario genere con uno stereo di ultima generazione posta al di sopra. Un portatile sopra una mini scrivania all'angolo della stanza dove dietro aveva la libreria. Era tutto magnifico. Tutto ma non avevo ancora visto nulla perché c'erano ben due porte ed in ognuna di essa c'era una Margaret ed un'altra signora molto più anziana ai lati delle due porte.
Andai prima verso Margaret e lei subito aprì la porta e si spostò lateralmente permettendomi di passare, al suo interno restai senza parole, letteralmente. Era una cabina-armadio, una stanza piena zeppa di vestiti di tutti i generi ad ogni angolo, scarpe e borse, accessori... Tutto. Ma chi diavolo era la famiglia Horan? Ma chi diavolo era Niall? E quello stemma?... Mi sembra familiare.
Ho paura di imbattermi in qualcosa molto più grande di quanto pensi, ma tutto ciò è surreale. Fin troppo.
Uscì in fretta da quella stanza e mi imbatti contro l'altra signora che mi prese accuratamente per un braccio e mi trascinò verso l'altra porta dove vi era il bagno privato. Doccia, e vasca idromassaggio mi si erano presentati davanti, tutto era splendente sembrava stesse brillando. Una luce biancastra illuminava il tutto ma piccoli faretti l'aiutavano. Mi mostrarono come far funzionare il tutto e come poterle chiamare per qualunque cosa in caso di bisogno.
E così mi lasciarono da sola, in quella immensa stanza che poteva fare da casa ad una famiglia di 3 componenti.
Cazzo. Tutte queste emozioni mi sballottavano il cervello. Iniziai a spogliarmi ed entrai nella vasca idromassaggio già preparata con tanto di schiuma e sali colorati.
Immersi il mio corpo del tutto ed appoggiai la testa sul cuscinetto.. All'improvviso entrò Margaret con un vassoio in mano contenente fragole immerse nel cioccolato ed un calice di non so quale bevanda al suo interno ma era di un rosato.
Me li poggiò al tavolino posto al lato della vasca e se ne andò senza dire nulla.
Mamma mia, tutto questo lusso mi spaventa. Chiusi gli occhi lasciandomi andare del tutto e rilassarmi una volta tanto, se questo era un sogno, bhe non mi sarei voluta svegliare per niente al mondo e quindi forse dovrei godermelo al meglio. Riemersi dalla vasca e presi una fragola portandola alle labbra, mordendola sentì le papille gustative che impazzivano dal piacere, le gustai una per una fin quando non finirono. In fine presi il calice ed inizia a sorseggiare quello strano drink, era buono ed un po' frizzantino, ma non troppo, uscì dalla vasca buttando giù in un solo sorso la bevanda, mi misi l'accappatoio ed un asciugamano come turbante per i capelli, ma prima di uscire dal bagno presi la bottiglia che conteneva quel liquido e la portai via con me, mi sedetti su un tappeto al centro della stanza con gambe incrociate e bottiglia in mezzo. Non so perché mi sentivo all'improvviso così ansiosa, forse era colpa dell'alcol, tra parentesi non l'avevo mai provato, il solo pensiero di diventare come mio padre mi opprimeva. Ma adesso non so perché ma volevo come dimenticare per un momento il mio passato e così forse ci sarei riuscita.
L'accappatoio mi si allargò sul seno e mi permise di vedere la evidente cicatrice, ci passai le dita sopra e sussultai. Un idea mi aveva attraversato la mente.
Un grande specchio era posto al lato della stanza mi ci parai davanti, "non prima di aver preso con me la bottiglia", e mi sciolsi l'accappatoio, lentamente lo lasciai cadere al suolo. Sciolsi anche il turbante e lasciai che i capelli mi cadessero fino ad arrivare sulla schiena.
Mi osservai per bene, spalle, pancia, seno, gambe, sedere.. Vedevo uno scheletro, nient'altro, una ragazza distrutta dalla vita, una ragazza che continuando così non sarebbe sopravvissuta a lungo. Niall diceva di trovarmi attraente ma sicuramente mentiva, come poteva farlo? Come poteva dire che ero attraente quando facevo schifo al mondo? Inizia a detestarmi, detestare il mio corpo, mi iniziai a prendere a pizzicotti, premevo e tiravo la carne della pancia, delle gambe e delle braccia cercando di non so fare qualcosa... Ma niente. Piansi, per la prima volta piansi. Il pensiero di non poter attrarre lo sguardo di Niall in questo stato mi preoccupava, si sarebbe interessato subito ad un altra, ed io bhe non avrei potuto fargliene una colpa. Non avrei potuto competere. Lacrime salate ed amare scesero dal mio viso, poi d'un tratto concentrai il mio sguardo sulla cicatrice e dalla tristezza il mio dispiacere si tramutò in rabbia. Presi la bottiglia ed iniziai a bere, bere e ribere.. Fin quando la bottiglia fu vuota, completamente. Barcollante mi rimisi l'accappatoio e poi sullo specchio comparve l'immagine di Zayn, che mi gridava contro, la scena in cui mi stava per violentare... La scena della scritta... E lì non ci visti più e scagliai la bottiglia contro lo specchio rompendolo in mille pezzi. Sembravo una disperata una pazza, non riuscivo a ragionare pensavo e ripensavo a tutti gli avvenimenti della mia vita, ma che dico vita, la mia non si può chiamare in tale modo, ma solo esistenza e nemmeno.
Caddi scivolando su un pezzo di vetro ed imprecai sbattendo col culo per terra. Poi pensai a Meredith ed iniziai un po' a tranquillizzarmi ma appena nei miei pensieri apparvero due occhi ghiaccio... Bhe lì mi zittì e sentì solo il rumore dei miei respiri affannosi e del mio cuore battere velocemente. Ma quando dalla porta spuntò un Niall tutto preoccupato che mi fissava immune. Bhe lì persi il conto dei battiti e dei respiri, iniziai solo a pensare che forse, non ero nemmeno più sola. Poi il buio.
La mattina seguente mi svegliai tutta sudata in un letto che non era il mio vecchio materasso ma una specie di letto principesco, e da lì ricordai tutti gli avvenimenti del giorno prima, Niall che mi trascinava in questa enorme villa chiedendomi di rimanere a vivere qui, i maggiordomi, Margaret, e poi.. La tremenda scena di ieri sera.. Ma che dico tremenda volevo dire penosa. Gli occhi di Niall poi... Erano così spaventati, un mix di emozioni in subbuglio gli attraversava il volto.
Mi issai stando in piedi solo sui gomiti ed un enorme mal di testa arrivò, seguito da un rigurgito di vomito, mi alzai velocemente e sbattendo a destra e sinistra arrivai al bagno e vomitai, vomitai, e vomitai. Mi sentivo da schifo, la testa girava, le gambe sembravano gelatina e bhe il mio alito adesso puzzava. Bel risveglio devo dire. La cosa che notai però è che indossavo un pigiama di seta di tutto pinto, rosa shock, quel colore così accesso mi fece venire di nuovo la nausea. Appoggiai il capo alla tazza e sbuffai.
- Wau sei proprio messa male -
A sentire quelle voce mi issai velocemente girando il capo verso di lui.
Ma le gambe parvero cedere e quasi caddi se non fosse che Niall mi tenne per le spalle. Poi come niente fosse mi prese in braccio tipo sposa e mi riposizionò sul letto.
- sai non dovresti fare movimenti così bruschi. Tieni ti ho portato un'aspirina e sali minerali. Prendili e poi andremo a fare colazione, ma se non ti senti potremmo farla anche qui.-
-mmh.. Nono sto bene tranquillo, grazie. 10 minuti ed arrivo.-
- nono scenderemo insieme, sai non conosci ancora la casa potresti perderti.- mi riprese ridendo. Ah già vero la sua non è una normale e comune casa ma una reggia.
Non risposi e presi le medicine mandandole giù col succo d'arancia, che trovai sul vassoio.
Mi issai e con l'aiuto di Niall arrivai alla cabina armadio.
- ho fatto prendere tutte le misure quando dormivi dalle domestiche quindi sta tranquilla, sono della tua taglia, anche se spero che cambieremo presto tutto il guardaroba con vestiti che si adatteranno al tuo futuro fisico.-
- ti faccio così schifo?- gli risposi a perdi fiato.
- ho solo paura per la tua salute, mi preoccupo, tutto qui, non pensare altro perché davvero sei su tutt'altra strada.-
- ok allora.-
Entrai chiudendo la porta. E ne uscì subito dopo con una t-shirt a mono spalla azzurra e bianca ed un leggins grigio, e le superga azzurre. I capelli li raccolsi in una crocchia spettinata e poi notando dei trucchi provai a mettermi un po' di mascara e di fard. Mi macchiai il più delle volte ma alla fine ci riuscì, o almeno era per me il più accettabile possibile.
- eccomi -
Notai Niall fissarmi con un sorriso.
- che c'è? Che hai da fissarmi?-
- con tutti i vestiti che avevi hai preso le cose più semplici possibili. Notavo questo. -
- e bhe? Non sono un tipo a cui piace mettere in mostra il corpo, e lì beh c'erano fin troppe cose corte. - gli dissi incrociando le braccia al petto.
- noto anche che ti sei truccata-
- uff... Vuoi piantarla?!-
- solo... Vieni qui.-
- come scusa?..-
Non rispose e si avvicinò, indietreggia finendo con le spalle al muro, Niall era talmente vicino che i nostri nasi si sfioravano, i nostri respiri si mischiavano...
Chiusi gli occhi di scatto aspettando un bacio. Cosa che però non arrivò.... Non sentì le sue labbra ma la sua risata. E quindi di scatto aprì gli occhi trovandolo mentre ridacchiava.
Arrossì violentemente ed abbassai lo sguardo imbarazzata. Si era preso gioco di me ed io come una scema mi ero lasciata abbindolare.
Sentì la sua mano sulla guancia ed il suo dito umidiccio al lato dell'occhio.
Alzai lo sguardo puntandolo su di lui.
- avevi del mascara qui. Ecco fatto adesso non c'è più..- mi disse sempre con quel sorriso sul volto.
Lo scostai spingendolo lievemente e mi posizionai davanti la porta.
- Andiamo ho fame, e non vorrei fare aspettare gli altri.-
Che rabbia, lui è quel sorriso.
Al diavolo.
Mentre uscivo dalla stanza sentivo rimbombare una sonora risata cristallina. Fottiti Niall Horan.

---( POV. ZAYN)---
Mi arrivò un messaggio, mentre ero intento a negoziare con dei tizi.

" Ehi Zayn, non sapevo che Rachel fosse diventata così carina. Io in te la terrei d'occhio, sai potrebbero soffiartela. Oggi per esempio. È tornata a casa?
_ Nik"

Che Minchia vorrebbe significare?! Diedi un pugno al tavolo in cui eravamo tutti seduti in cerchio facendoli sobbalzare e spaventare contemporaneamente e mi alzai chiamando quel cazzone di Nik.
- che cazzo voleva significare quel fottuto messaggio?!-
- bhe sai non voglio rovinarmi lo spettacolo ma bhe, oggi ero con la moto ed ho notato che Rachel si divertiva al parco ah e non era sola. Ora devo andare amico, ho altro da fare in questo momento.- e subito dopo chiuse.
Rachel se non ti troverò a casa giuro che mi incazzerò di brutto preparati sto arrivando.

Gioventù bruciata.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora