Capitolo 3- conoscenze partite male

2K 74 14
                                    

POV ARIANNA
<tutti qui, davanti a me> la sorvegliante ci richiama, e ci inizia ad elencare le regole da seguire qui dentro.
<inoltre ogni settimana si sceglierà una ragazza e un ragazzo che potranno usufruire della camera singola. Questa prima settimana saranno la signorina Federico e il signor Sena.> detto questo la seguiamo per entrare nelle camerate e io prendo il letto vicino ad Anastasia e Federica.
<io tengo il cibo>
<io il telefono> dice Gaia
<no amo il telefono dallo> dice Federica.
<tesoro è meglio darlo il  telefono> dice anche Maria Sofia. Così, dopo un po' riusciamo tutte a convincerla, ma la parte più brutta arriva con le divise.
<sembrano i vestiti di mia nonna> mi dice Anastasia
<davvero, poi questa gonna non mi piace per niente come mi sta.>
<chiediamo se è possibile prendere qualcosa di meno aderente> scherza lei, ma devo dire che non sarebbe una brutta idea.

<ah Bella> sto andando dalla sorvegliante per dare gli oggetti proibiti, quando mi giro sentendo una voce e trovandomi Alessandro dietro.
<oi, dove vai?> chiedo io allentando il passo, per permettergli di avvicinarsi a me.
<dal sorvegliante> mi risponde
<hai solo quelle cose?> gli chiedo vedendo che tiene in mano pochi oggetti.
<si, il resto sta in camera> mi risponde semplicemente lui. Così, andiamo dai sorveglianti per consegnare quelle poche cose e torniamo in camerata.

<ragazze venite?> Rebecca chiama le altre.
Abbiamo tutte riconsegnato I propri oggetti proibiti, e la sorvegliante ci ha dato un po' di tempo da passare come vogliamo. Così noi ragazze ci mettiamo tutte in cerchio e iniziamo a parlare, per lo più dei ragazzi, anche se ogni tanto sarebbe bello cambiare argomento.
<allora, ragazzi carini?> dice subito Rebecca.
<io ne ho visti un paio, ma niente di che.> continua lei, per poi smettere finalmente di parlare e dare parola ad altre.
<Filippo è carino> dice Sara.
<ma è piccolo Sa> dice Gaia.
<infatti ho solo detto che è carino> si difende lei alzando le mani, con fare teatrale.
<secondo me il più carino è Alessandro> sento dire da Sveva e subito le rivoglio uno sguardo di "fuoco".
<guardala come è gelosaaa> mi prende in giro Anastasia, seduta accanto a me.
<ma smettila> le dico io tirandole un cuscino in faccia.
<ho solo detto che è carino comunque, non che mi ci metterei. Anche se, insomma, sarà tutto da vedere> continua Sveva.
<infatti non ti ho detto niente> le rispondo io.
<che poi non avresti potuto dirmi niente, visto che neanche state insieme>
<ok Sveva ho capito, ora puoi finirla>
<che ne dite di cambiare argomento?> al nostro discorso si aggiunge Maria Sofia che, fortunatamente, sposta l'attenzione su di lei e inizia a parlare di scuola. Argomento che viene subito bocciato e messo da parte per iniziare una conversazione sugli sport. Passiamo circa un' oretta così, fin quando non veniamo interrotte dall'arrivo della sorvegliante che ci porta a cenare.
<ma io non la mangio questa cosa!> dico appena mi viene dato davanti un cibo di una strana consistenza.
<signorina Mecchi mangi e faccia meno storie. Anche lei signor Russo, mangi le verdure!> I sorveglianti stavano facendo avanti e indietro per la sala per convincere tutti a mangiare e sembrava una scena comica. Ma per quanto mi facesse ridere il tutto, il mio appetito non voleva tornare, così non mangiai praticamente niente.

<come ti senti?> noi ragazze ci troviamo tutte nella camerata maschile e io mi sono sdraiata sul letto accanto ad Ale, il quale mi fa questa domanda vedendomi un po' giù.
<ma gira un po' la testa>
<come mai?> mi chiede lui accarezzandomi un braccio. Io poggi la mia testa sul suo petto e inizio a parlare.
<forse il caldo e l'ansia provata fino a poche ore fa e forse anche perché non ho mangiato molto oggi.> rispondo io, provando ad elencare i motivi.
<ti avevo detto di mangiare qualcosa a cena> mi dice lui con tono premuroso.
<lo so, lo so. Però era immangiabile quella cosa, ansi non so come tu abbia fatto a non vomitare mangiandola.> le sue mani dalle sue braccia sono passate a giocare con i miei capelli e io mi godo questo attimo di pace. Attimo interrotto dall'arrivo di Sveva che chiama Alessandro.
<ei, scusate non vorrei interrompervi, ma stiamo andando a prendere alcune cose nascoste dai sorveglianti. Ale vuoi venire anche tu?> dice come se io non esistessi, e poi con quella vocina che mi fa ribollire il sangue nelle vene. E come se non bastasse lui accetta!
<si vengo. Aria, vieni anche te?>
<no, no, io mi riposo un po'>
<ah ok. Se vuoi mettiti comoda, tranquilla> mi dice prima di alzarsi e raggiungere Sveva, che gli prende la mano e lo porta dagli altri. Le loro mani intrecciate mi danno un senso di nausea e il mal di testa aumenta. Come posso ridurmi così per un ragazzo appena conosciuto?
Stanno tutti scherzando e ridendo, mentre io sono qui. Sdraiata sul letto di Alessandro, aspettando il suo ritorno. Sono patetica lo so, ma non riesco a prendere sonno. E anche volessi, questo è comunque il suo letto, quindi dovrei alzarmi e andarmene nel mio per riposare tranquillamente. Ma poi sembrerei un'asociale e non riuscirei a fare conoscenza facilmente. Le mie paranoie mentali vengono interrotte dall'arrivo dei ragazzi andati a prendere il "bottino" dei sorveglianti, così alzo il busto aspettando l'arrivo di Ale. Che entra con in mano un salame e quando mi vede mi raggiunge, sedendosi accanto a me. Io scoppio a ridere vedendo la sua espressione fiera e lui, ma tendendo il gioco, inizia a dire <ah bene, io ti porto da mangiare e te non mi dici neanche grazie. Continua così Arianna, continua così>
<ma dai smettila e dammi questo salame> dico io avvicinandomi a lui per prendere da mangiare.
<è no, ora lo tengo io> lo allontana da me, così sono costretta ad andargli praticamente in braccio per riprendermelo.
<voi due fate le vostre cose fuori e dateci il salame!> ci raggiunge Giovanni prendendo il salame e facendo ridere un po' tutti.
Così possiamo la serata spensierati e felici. Anche se molte volte i miei occhi andavano alla continua ricerca di lui che stava vicino a Sveva.

Preciso che non ho niente contro Sveva, serve solo per la storia.

Non si sbaglia in amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora