Capitolo 11- incomprensioni

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POV ARIANNA
Dopo pranzo veniamo portati in aula di musica e la prof distribuisce ad ognuno di noi un foglio con il testo di una canzone.
<allora ragazzi, quest'oggi proveremo a cantare ti amo, brano famosissimo di Umberto Tozzi. Cantante molto emergente in questo anno 1977.
Vi dividerò in gruppi per studiarla e successivamente la canteremo tutti insieme.>
Così mi ritrovai in gruppo con Ale, Lorenzo, Matilde ed Anastasia.
Ci siamo divise le strofe e abbiamo provata a cantarla.
Siamo arrivati all'ultima strofa, quando più nessuno ha voglia di fare niente.
Alessandro sta parlando con Matilde praticamente dall'inizio dell'ora e Lorenzo sta scarabocchiando qualcosa sul retro del figlio.
<Ari, tranquilla.>
<come faccio a sta tranquilla se ci sta lei dall'altra parte!>
<che vuol dire che sta dall'altra parte?>
<ma che non la vedi? Potrebbe fare la modella cavolo.>
<Arianna calmati, così ti fai vedere nervosa e capirà che ti met te in soggezione.>
<ma lei mi mette in soggezione!>
<si, ma non deve capirlo!>
Io e Anastasia stiamo parlando a bassa voce, con la paura che qualcuno ci possa sentire. Ma devo assolutamente parlare con qualcuno.
<che poi lui ci sta semplicemente parlando Ari. Vedi stasera cosa succede, ok?> mi dice lei, per poi cingermi le spalle con un braccio.
<la mia piccola innamorataaa.> dice lei ridendo, mantenendo sempre un tono basso.
<ma piccola di che, sei solo un anno più grande te.> rispondo io ridendo e dandole una leggera spinta.

Dopo la lezione di musica possiamo finalmente andare nelle camerate o in sala relax. Io decido di mettermi a fare un po' di compiti con Maria Sofia, nella sua camerata. Ma dopo un'ora e mezza di intenso studio decidiamo di fare una pausa.
<quindi... con Ale?> chiede lei, mangiando gli m&m's nascosti sotto il suo cuscino.
<Con Ale non ci capisco niente... come sempre.> dico io sdraiandomi all'indietro sul suo letto.
<è per Matilde?> chiede lei ed io prontamente annuisco, coprendomi il viso con una mano.
<tesoro tranquilla, vedrai che lui sceglierà sempre te.> mi dice Sofia accarezzandomi i capelli.
<ma è questo il problema Sofi! Lui ancora non mi ha scelto definitivamente!> rispondo io.
<è stupido, cosa cuoi farci. Scommetto che appena aprirà quei suoi begli occhioni chiari capirà della bellezza che ha davanti.> ed io non posso fare altro che abbracciare la mia compagna e ringraziarla del supporto.
<e invece te...? Non hai niente da dirmi Sofi?> chiedo io una volta essermi staccata dall'abbraccio.
<ma... che dire, ci potrebbe essere un interesse, infatuazione... chiamala come meglio credi.> risponde lei restando sul vago.
<no vabbè, dimmi subito di ch isi tratta.> dico io mettendomi seduta e prestando le tutta la mia attenzione.
<Edoardo.> dice di getto lei
<mio dio Sofi, sai che vi ci vedo un sacco?>
<si, ma non so se lui ricambia.>
<passaci del tempo insieme. Te prova, alle brutte avrai la conferma che sei superiore di tutti.> dico io buttandola sul ridere.

E dopo l'infinità ora di cena, arriva il momento di cambiarsi ed andare nelle proprie camerate. Ovvero, in teoria dovremmo andare ognuno nelle proprio camerate, ma ovviamente ci mischiamo. Questa sera i ragazzi sembrano tutti attratti dalla nuova arrivata. Così, lei e Rebecca sono sedute su un letto, accerchiate dagli altri come fossero delle dee.
Io prendo coraggio e vado a chiamare Alessandro. Perché dai, è stato tutto il giorno con lei, potrà avere almeno 10 minuti per me.
<Ale, puoi venire un attimo di la? Raffaele ha detto che lo devi aiutare a fare non so cosa.> invento la prima scusa che mi passa per la mente, usufruendo dell'assenza di Fiorella che sta parlando con Elisa, almeno lui rimane fedele alle sue intenzioni.

<dov'è?> chiede lui una volta essere entrato in camera ed io mi siedo su un letto e dico finalmente la verità.
<non c'è.>
<aspetta, allora perché mi hai chiamato?> dice lui sedendosi accanto a me.
<volevo stare con te.> dico io con tono dolce. Portando le mia mani sul suo addome, coperto dal leggero pigiama.
<Arianna. Sai che non devi inventare scuse.> mi dice lui prendendomi le mani.
<si lo so. Però oggi mi hai praticamente ignorato e sei stato solo con quella lì nuova.>
<posso fare quello che voglio Aria. Te l'ho già detto. Niente pressioni.>
<ho capito, ma io ci sto male.> ci guardiamo negli occhi ed entrambi liberiamo i nostri pensieri.
<vieni qui dai.> dice lui aprendo le braccia, in cui io mi ci fiondo.
<ho scelto te Aria. Non Matilde o Rebecca o nessun'altra. E poi, dopo un po' sono veramente una rottura di scatole. Parlano sempre.> dice lui, mettendosi a ridere nell'ultima parte e portando ad una risata anche me.
Poi, inaspettatamente unisce le nostre labbra. Dando vita ad un bacio, tutt'altro che casto. Mi fa sedere a calva Lioni su di lui e le sue mani vanno sui miei glutei. Poi si stacca.
<se Davide sa che ci stiamo baciando sul suo letto inizierà a rompere.> mi dice lui, continuando a guardare le mie labbra.
<allora andiamo sul tuo.> così, senza farselo ripetere due volte mi fa scendere, mi prende per mano e ci andiamo a sedere sul suo letto. Continuando a baciarci e cocccolarci. Fino a quando non arriva l'ora di andare a dormire.

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