POV ARIANNA
Oggi è la prima mattina dentro il collegio ed il risveglio poteva sicuramente partire meglio. Alcune compagne non ne volevano proprio sapere di svegliarsi, così la sorvegliante ha iniziato a sbattere la campana su un letto vicino, fino a quando non l'ha rotta e ha iniziato ad urlare.
<vi do dieci minuti per lavarci, vestirvi e rifare i letti.> e dopo dieci minuti esatti rientra in stanza per controllare.
<ancora non siete pronte? Veloci signorine,
VELOCI.> la sua voce non la sopportavo più quella mattina, così mi sdraiai sul letto, provando a far sprofondare la testa sul cuscino.
<signorina Mecchi! Cosa sta facendo? Si alzi subito.> eccola che appena mi stendo rientra in stanza. Dopo avermi fatto alzare, mi metto davanti al mio letto e aspetto che uno a uno ci controlli. Quando però arriva a Gaia, che le risponde male, le disfa il letto e la obbliga a rifarlo.
Dopo continui battibecchi con la sorvegliante riusciamo finalmente ad uscire dalla stanza e andiamo a fare colazione.A tavola seduta vicino ad Anastasia e Gaia. Con difronte Alessandro e vicino a lui, ahimè, c'è Sveva che non ha intenzioni di staccarsi. <secondo me oggi ci tagliano i capelli.> dico io.
<a me va bene tutto, ansi magari me fanno pure na tinta.> dice Gaia ridendo e portando anche noi altri a ridere.
<oppure ti fanno la pelata> la prende in giro Rebecca, seduta accanto Anastasia.
<a me non devono toccarli i capelli> ecco che si aggiunge anche Sveva.
<guarda che per stare qua i coltelli li devi tagliare per forza> le dico io non sopportandola.
<guarda che lo so> mi risponde con lo stesso tono usato da me.
<sono sicuro che starai bene comunque> le dice Alessandro e lei non perde tempo ad avvicinarsi a lui che le circonda le spalle con il braccio.
<secondo me se ti fanno la pelata staresti anche meglio> mi regge il gioco Anastasia.
<il rosa ti starebbe bene, lo sai?> dice anche Gaia, ma stavolta con tono serio. O almeno all'inizio, perché poi, vedendo l'espressione schifata di Sveva, scoppia a ridere.Finito di fare colazione torniamo in camera e tra noi ragazze scoppia il finimondo. Alcune attaccano Maria Sofia, senza motivo. E nonostante volessi intervenire per aiutare lei, vengo attaccata anche io da Sveva e Rebecca, senza un apparente motivo. Solo perché secondo loro io ci tengo a vederle stare male, le attacco di continuo... Anastasia, quando vede la situazione degenerare, decide di intervenire per distaccarci, ma finisce anche lei coinvolta. Alla fine, dopo esserci urlate contro a vicenda, io prendo e me ne esco dalla stanza. Stufa di avere vicino quelle vipere. Nessuna mi segue e forse è meglio così. Le mie gambe vagano all'interno del collegio e senza volerlo mi ritrovo alla porta della camerata maschile.
<Arià> il primo a notarmi è Giovanni che mi viene vicino, seguito da Simone.
<ma che hai fatto?> mi chiede quest'ultimo con tono preoccupato.
<niente, perché?> tengo il tono della voce più fermo possibile. Ma quando mi arrabbio tendo a iniziare a piangere per sfogare tutta la frustrazione e ogni volta mi sembro una bambina, ma è più forte di me.
<hai gli occhi lucidi> continua il biondo.
<penso sia allergia.> non gli do il tempo di ribattere che subito chiedo la prima cosa che mi viene in mente.
<dov'è Ale?>
<di la, vieni> mi prende per mano e mi porta da Alessandro che sta parlando sul suo letto con Davide e Lorenzo.
<Arianna?> dice un po' sorpreso vedendomi li, ma si avvicina e io senza dire niente lo abbraccio. Sento le guance bagnarsi, e lui che capendo un po' la situazione mi accarezza la schiena, provando a calmarmi.
<potete lasciarci soli?> chiede ai compagni, così restiamo solo noi due.
<ci sei? Ti sei un po' tranquillizzata?> mi chiede lui dopo un po'.
<si... scusa> dico senza alzare lo sguardo.
<non devi scusarti di niente Aria> mi dice lui abbracciandomi.
<vuoi dirmi che è successo?>
<ho litigato con le altre. E quando mi arrabbio inizio a piangere senza motivo> spiego io e lui in risposta mi lascia un bacio in testa e io ne approfitto per poggiare la testa sulla sua spalla.
<stai tranquilla che si risolve tutto> e passato un altro po' di tempo insieme decido di tornare dalle ragazze, sperando che si dia un po' calmata la situazione. Ma quando arrivo il silenzio regna sovrano, e a romperlo è la sorvegliante che ci porta in cortile, dove , come previsto, taglieremo i capelli.<signorina Mecchi tocca a lei> dopo la scenata di Sveva e Rebecca è il mio turno di tagliare i capelli. E dovrei essere grata alla parrucchiera visto che me ne ha tagliati pochissimi.
<a me piacciono i miei capelli è, però a lei gliel'avete lasciati più lunghi> dice Rebecca appena mi siedo e per questa volta decido di non perdere la voce a rispondere a queste accuse insensate. Alla fine Sveva decide di lasciare il collegio, scelta che io non avrei mai preso per un taglio di capelli venuto male, ma vabbè. Al momento dei saluti a me ha solo rivolto un cenno della mano, mentre ad Alessandro gli si è attaccata addosso neanche fosse una cozza.Finiti i saluti corriamo in classe per prendere i posti migliori e io capito al terzo banco vicino ad Anastasia. Che la prima lezione nel 1977 abbia inizio..
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Non si sbaglia in amore
Ficção AdolescenteArianna, 15 anni, vive a Milano. Ragazza studiosa e riservata. Alessandro, 15 anni, vive a Torino. Sguardo da furbetto e che segue solo le proprie regole. Sarà vero che gli opposti si attraggono? 🔴Sospesa🔴