[🍓] 𝐬𝐭𝐫𝐚𝐰𝐛𝐞𝐫𝐫𝐲 ❲𝐤𝐢𝐦 𝐡𝐨𝐧𝐠𝐣𝐨𝐨𝐧𝐠❳

¦song 08¦

La testa di Sae stava per scoppiare, si alzò da quello che pensavo fosse il suo letto visto la superficie morbida su cui era distesa, appena si fu seduta portò la mano alla testa, come se bastasse solo quello per far passare l'emicrania che le era appena arrivata come una martellata potente alle tempie.
"Cazzo." Sussurò a denti stretti, solo in quel momento si guardò intorno e si rese conto che quella non era la sua stanza e di conseguenza non era a casa sua. "Ma che cazzo?" Pensò, proprio in quel momento entrò dentro la stanza Yeonjun.
"Oh, ben svegliata, tieni." Le porse un bicchiere e una bustina di tacchiperina che non esitò un secondo a prendere, ne aveva bisogno e ricordava più o meno la faccia del ragazzo, il barista del pub a cui era andata la sera prima a bere, Dio aveva bevuto da schifo se uno sconosciuto l'aveva ospitata.
"Mi dispiace di averti portato qua senza il tuo consenso." Si affrettò a dire il povero ragazzo preso dal panico. "Ma ecco, non sapevo il tuo indirizzo e mi avevi detto che avevi lasciato l'appartamento per il tuo coinquilino quindi-" Ma Sae lo fermò.
"Tranquillo..."
"Yeonjun."
"Scusa, ma ieri ero troppa brilla e non ricordo chi sa cosa." Affermò con una faccia dispiaciuta per poi prendere la tacchiperina tutto d'un fiato. "Ho fatto qualche cazzata?" Chiese subito preoccupata e cercando il suo cellulare.
"Oh, il telefono è in salotto era scarico ed avevo pensato che appena sveglia lo avresti voluto."
"Sei anche fin troppo gentile Yeonjun, grazie." Era la prima volta dopo tanto tempo che qualcuno la trattava così bene oltre a Namjoon e Seokjin, ed infatti senza rendersene conto cominciò a piangere silenziosamente.
"Oh- oh mio dio... Ho detto qualcosa di sbagliato?" Balbettò preoccupato il ragazzo.
"No, solo e che è da tanto che qualcuno non mi da tutte queste attenzioni." Rispose sorridendo dolcemente.
"Ma posso chiederti un favore?" Chiese, lui annuì. "Puoi dirmi cosa è successo esattamente ieri sera?"
Yeonjun annuì, si sedette al di fianco di Sae e cominciò a raccontare.

"Davvero? Allora siamo amici, giusto?" Disse aprendo gli occhi di scatto eccitata.
"Siamo amici." Rispose, quella ragazza gli faceva tenerezza.
"Stessa situazione eh, perciò possiamo dire che siamo legati dal segreto professionale?" Yeonjun ridacchiò ma annuì. "Io ero la ex fidanzata di Hongjoong leader degli ateez e sono ancora cosiiiiiiiiiiì sottona per lui che mi farei calpestare da lui in qualunque momento e che nonostante siano passati anni io lo ami ancora come fosse la prima volta." Racconto tutto d'un fiato.
"Io invece ero l'ex di Soobin..."
"Quel famoso solista che sta avendo tanto successo nell'ultimo periodo?" Domandò eccitata.
"Si lui."
"Bella merda entrambi allora..." Sussurò lei ridacchiando tristemente.
"Già..."
"Yeonjun... Mi sento così sola." Scoppiò a piangere e il ragazzo non poté fare a meno di abbracciarla.
"Lo so... Lo so..."
"Hai presente quella sensazione di quando sei in un gruppo di amici su un marciapiede e non c'è spazio per te e perciò devi stare dietro di loro?" Lui annuì. "Mi sento così in questi giorni... Seokjin è tornato e perciò Namjoon adesso non avrà più bisogno di me come lo ha avuto in questi mesi e io mi ritroverò di nuovo sola. Perché tenderò ad isolarmi da lui perché non voglio dargli fastidio, ma facendo così mi farò solo più male e dopo scoppierò e mi sfogherò contro di lui, anche se lui non ha fatto niente perché cazzo è stata tutta colpa mia." Parlò a raffica senza fermarsi un secondo, aveva trovato un modo e una persona disposta ad ascoltare le sue paranoie e dio, si sentiva così libera adesso.
"Bhe se a te va bene, non sarai più sola..."
"Sae."
"Non sarai più sola Sae." Ripeté la frase sorridendo dolcemente. "Poi sai, siamo più simili di quando immagini."
"Vuoi sfogarti anche tu? Intanto domani mattina non ricorderò niente." Ridacchiò asciugandosi le lacrime.

Ma Yeonjun aveva fermato qua il suo racconto ed aveva aggiunto:"Spetta a te ricordare quello che avevo detto." Sae lo guardò male.
"Ho fame." Borbottò sentendo il suo stomaco brontolare.
"Ho preparato la colazione, forza." Così si alzò dal letto, Sae fece lo stesso e ringraziò qualunque divinità esistesse per non aver vomitato.
"Ma aspetta- tu sei gay perciò?" Domandò Sae strabuzzando gli occhi, nonostante tutto non c'erano molti gay aperti in Corea, anzi di solito si nascondevano per paura del giudizio altrui. Lui annuì. "Perché ti fidi di me?"
"Bhe mi hai praticamente detto che convivi con un gay, non penso proprio che tu sia omofoba." Ah, è vero Namjoon, ormai viveva da così tanto tempo insieme a lui che le sembrava strano incontrare gente etero e poi è grazie a quell'armadio con la faccia da koala carino che aveva scoperto di essere pansessuale.
Così i due andarono in cucina e fecero colazione, nonostante fosse ormai mezzogiorno passato.

"Perciò Soobin eh..." Disse Sae con un tono amaccante che fece sputare a Yeonjun il riso che aveva appena portato alla bocca.
"Quello te lo ricordi eh stronzetta." Disse arrossendo leggermente. "Hongjoong eh... Anche lui non è male." La prese in giro anche lui.
"Pensa al tuo di ex." Esclamò Sae arrabbiata
"Lo stesso vale per te." Ribatté Yeonjun. Si guardarono qualche secondo negli occhi per poi scoppiare entrambi a ridere.
Come era possibile? Si ritrovò a pensare Sae, conosceva Yeonjun da meno di ventiquattro ore ma nonostante ciò riusciva a parlare tranquillamente con lui. Forse è perché lui custodiva il suo segreto e viceversa o forse perché lui aveva ragione, anche lei aveva visto in lui una parte di sé. Non lo saprà mai, solo il tempo e le azioni avrebbero dato delle risposte.