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10 agosto 20xx

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10 agosto 20xx

Merda, merda, merda.
L'ho fatto.
Mi odierò a vita per questo? Probabile. Ma è la scelta giusta, vero? Se così non fosse ormai è comunque troppo tardi.
Ho "tradito" Hongjoong. Ma dovevo farlo, per lui, per il suo futuro. Io non potrò mai fargli brillare gli occhi come quando è sul palco. Quello è il suo posto, non affianco a me. Spero che un giorno lo possa capire, anzi meglio di no, meglio che continui ad odiarmi per il resto della sua vita e che si concentri solo sulla sua carriera.
Io invece? Io- io- andrò avanti con la mia vita, cos'altro posso fare? Mi concentrerò solo sullo studio e nient'altro, diventerò la zia zitella ricca che vizia i propri nipoti. Si, questo sarà il mio nuovo obiettivo, un po' triste ma almeno è qualcosa.
Perché infondo è stato per il bene di Hongjoong che l'ho fatto, è stato per il suo bene che ho fatto finta di stare con Namjoon, è per il suo bene che l'ho"tradito"... ma adesso chi penserà a me?
Dio, come oso solo pensare a questo ho appena spezzato il cuore as Hongjoong e l'unica cosa che penso e a me stessa, faccio schifo. Dio me lo sarei meritata io il tradimento. Hongjoong non si merita tutto questo, ma allo stesso tempo non voglio che perda l'occasione della sua vita per un amore che potrebbe finire domani. Perché sono sicura che avrebbe scelto me al posto del contratto, si vedeva nel suo sguardo.
Si, decisamente Dante avrà riservato un girone all'inferno solo per me.
[...]
Mi manca, non lo sento da sole 6 ore e mi manca, cazzo che clown di merda. Dio, sto una merda. Perché l'ho fatto? No, che dici è la scelta giusta. Vero? VERO?!

Sae sospirò, pessima scelta quella di rileggere il diario dell'università, decisamente pessima, la prova erano le sue lacrime che stavano scendendo da 15 minuti buoni incessantemente.
"Sei proprio un masochista Sae." Sussurrò tirando su con il naso il moccio che stava per scendere.
Una sua abitudine quando piangeva era quella di non asciugare le lacrime, aspettava sempre che si asciugassero da sé. Perciò stava là ferma immobili per minuti a fissare il vuoto aspettando che esse si asciugassero.
"Dovrei darmi malata." Pensò prendendo in mano il telefono, non aveva voglia di andare a lavorare il giorno dopo. Ma non era più una bambina, non poteva saltare qualcosa ogni volta che aveva l'umore a pezzi. Così alla fine rimise giù il telefono, sarebbe andata a lavoro domani.

La sua vita era solo pessime scelte a quanto pare, l'ennesima prova era il fatto che adesso si trovava all'ospedale circondata dai suoi colleghi.

"Hai un aspetto di merda Sae." Disse Taehyung osservando la collega preoccupato.
"Non ne parliamo per favore." Rispose mentre sistemava le luci.
"Vuoi prenderti una pausa? Posso continuare io qua." Propose.
"Non serve TaeTae, c'è la faccio."

Bugia, neanche un quarto d'ora dopo era svenuta mentre portava da bere per tutti.
"Sicura di stare bene adesso?" Chiese Hyunggu.
"Si, non è niente di grave, potete pure tornare a lavorare, veramente." Rispose velocemente.
"Taehyung, resta qua tu." Disse semplicemente il capo per poi fare uscire tutti.
"Dio, che imbarazzo." Esclamò buttandosi sul letto.
"Sicura di stare bene?"
"Tae se me lo chiedi un'altra volta ti tiro il palo della flebo in fronte." Disse seria puntadoli il dito contro.

"Buongiorno." Disse il dottore entrando. "Lei è la paziente Sae." Lei annuì. "Non è niente di grave, solo un calo di pressione. Ha avuto stress di recente? Abbiamo anche notato che non mangia molto." Sae abbassò lo sguardo, da quando era tornato Hongjoong aveva perso all'appetito o si dimenticava completamente di mangiare.
"Appena la flebo sarà finita potrà tornare a casa, l'unica cosa che mi raccomando di dirle è di mangiare. Appena ritornerà a fare 3 pasti completi dovrebbe stare meglio." Detto ciò il dottore si congedò.

"Tae, non guardarmi così per favore."
"Lo sai-"
"Lo so! Ma io non sono Jimin!" Urlò, appena si rese conto di quanto appena detto si mise la mano sulla bocca.
"Io- vado. Riprenditi Sae." Il ragazzo si alzò e senza degnarla di uno sguardo uscì dalla stanza.
"Brava Sae, manda via tutti mi raccomando." Sussurrò osservando il soffitto. "Merda, merda, merda, merda."

Aspettò con ansia che la flebo finisse per poi uscire di corsa dall'ospedale, in quel momento aveva solo bisogno di una cosa: sigarette.
Aveva promesso a se stessa che non avrebbe fumato mai più, ma in quel momento ne sentiva un disperato bisogno, così corse verso la tabaccheria più vicina e con gli ultimi spiccioli prese un pacchetto di sigarette.
Solo quando mise la prima tra le su labbra si rese conto che gli mancava un'altra cosa, un accendino. Imprecò mentalmente per poi guardarsi intorno sperando di beccare qualcuno con esso.

"Scusa hai sa accendere?" Chiese ad un ragazzo con i capelli lunghi bianchi.
"Certo."
"Grazie mille, mi hai salvato." Avvicinò l'accendino alla sigaretta e l'accese.

Appena fece il primo tiro sentì i muscoli rilassarsi, le costava ammetterlo, ma le era mancata quella sensazione. Adorava vedere il fumo uscire dalla sua bocca e anche la sigaretta diventare cenere, la rilassava.
Le ricordava lo scorrere del tempo, la riportava alla realtà, ma non in modo brusco, ma con calma, la calma di cui adesso aveva bisogno.
"Sae?"

"Sae?"

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[🍓] 𝐬𝐭𝐫𝐚𝐰𝐛𝐞𝐫𝐫𝐲 ❲𝐤𝐢𝐦 𝐡𝐨𝐧𝐠𝐣𝐨𝐨𝐧𝐠❳Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora