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Eccomi qui, su questi jet seduta davanti al boss che mangia tranquillo, mentre io lo guardo scazzata con le mani legate e uomini armati fino ai denti che mi sorvegliano.

"Lo fai a posta vero?"sbottai io dopo alcuni minuti di silenzio.

Che testa di cazzo, mangiava davanti a me tutta quella roba solo per farmi gola, perché sapeva che io non mangiavo quelle pietanze da un sacco di tempo.

"Cosa?!"disse lui facendo il finto tonto.

Lo fissai per qualche secondo con aria indifferente.

"Mi prendi in giro?!"

"Si, un po, togliete via questa roba dal tavolo e datene un po alla ragazza!"disse lui ridacchiando un po, per poi dare ordini.

Tutti i piatti davanti a lui sparirono in un batter d'occhio, mentre davanti ai miei occhi, si presentavano piatti di vario genere e non un panino sminchio e una bottiglietta d'acqua.

"È per me?"chiesi per conferma che non mi stesse prendendo in giro.

"Si, si è per te!...perché mi guardi così?! Mangia su!"disse lui.

"E come dovrei fare con le mani legate?"gli chiesi facendogli vedere i miei polsi stretti da semplici corde ma strette.

Lui allora sbuffò e poi fece un segno ad uno dei suoi uomini, che mi slegò subito.

"Felice?!"disse con ironia.

"Si!"gli risposi io abbuffanfomi.

●●●

Eravamo arrivati in Germania , da quel che ho capito mi trovavo a Berlino più precisamente.
Era ormai buio, dato che era già sera e allora andammo subito verso l'hotel, ovviamente di lusso, dove saremmo stati per quella sera.

Era gigantesco, molto bello ed elegante, ma cosa m sarei aspettata da uno come lui, il boss di Russia di certo non poteva alloggiare in un semplice hotel.

Eravamo sempre seguiti da almeno due uomini grandi e grossi, ma che a me non piacevano assolutamente, sopratutto perché mi guardavano il culo in continuazione, che maniaci! Si vede che sono astinenti della fi...fagiana, da molto tempo!...

Arrivammo fino a dove dovrebbe essere la nostra camera, cioè quella I cui probabilmente avrei dovuto dormire con quei pervertiti che mi avrebbero dovuta tenere sotto controllo, mentre Alexander era in un'altra stanza a spassarsela con qualche donna, ma quando arrivammo davanti alle porte delle camere, Alexander si voltò verso ai suoi uomini.

"Lasciatemi, ci pensò io a tenerla sotto controllo stasera!"gli disse.

Coooosa?! Cosa voleva lui? Non sk se era meglio "dormire" nella stessa camera con lui o gli altri due omoni.
Beh di certo non avrei dormito lo stesso per la paura che mi potessero fare qualcosa.

"Ma Boss, è nostro compit-"cercò di parlare uno, ma che fu interrotto dal suo boss.

"Ho detto: andate!"e così non aggiunsero parola e se ne andarono.
"Tu vieni con me!"disse poi riferito a me.

Entrammo in quella enorme camera, dove su un tavolino c'erano dello champagne e altre cose del genere, le solite cose che mettono per accogliere gli ospiti e far buona impressione.

"Siediti sul divano!"mi ordinò lui, mentre andò ad aprire la porta al tipo che portava le valigie.

Pure il salottino, non era poi così piccolo: un grande divano bianco, un tavolino al centro, tv a schermo piatto, mobili e colori della stanza molto moderni e accoglienti, mentre attraverso una parete che dava poi su un terrazzo, si poteva vedere tutta la città attraverso le vetrate e con la luce soffusa nella camera, si vedevano tutti i palazzi illuminati.
Mi alzai e andai lentamente vicino alla parete dalle grandi finestre e aprì la porta scorrevole e mi affacciai al terrazzo per respirare a pieni polmoni l'aria pulita e ammirare il panorama, intanto non mi accorsi neanche che avevo le mani ancora legate.

Chiusi gli occhi e ascoltai il rumore della città, liberandosi dai pensieri più brutti e ripensando a mio fratello, che finalmente avevo ritrovato.

"Bello il panorama eh?!"disse la voce maschile di Alexander, che si era avvicinato a me, senza che io me ne accorgessi.

Riaprì gli occhi e lo guardai annuendo solamente.

"Ora però rientriamo che fa freddo!"disse lui rovinando il momento.

Così seguita da lui rientrai e mi sedetti di nuovo sul divano.

"È tardi è meglio andare a dormire, domai devi esser ben riposata!"mi ordinò lui, ma prima che scomparisse dalla mia vista io lo fermai.

"Non voglio dormire!"

"Ma devi!"

"Non ho 5 anni e non sono tua sorella!"
Non avevi sonno e di certo non mi sarei fidata di sormire in quella camera.

"Non mi interessa, devi esser ben riposata, we domani mandi tutto a puttane tu non rivedrai mia più tuo fratello!"mi minacciò lui.

"Se vuoi che dorma prima mi lascia andare a fare un bagno!"dissi io sfidandolo

"Ragazzina, non sto giocando!"

"Nemmeno io scherzo!"dissi seria.

Odiavo essere sporca e finalmente avevo un bagno grande e profumato, dj c'ero non avrei sprecato l'occasione!

"Te lo fai domani il bagno!"

"No me lo faccio ora!"

E così la discussione andò avanti per circa dieci minuti, finché Alexander non si arrese.

Finalmente, un bel bagno era quello che mi ci voleva, ma sopratutto stavo perdendo tempo e in qualche modo cercavo di rimanere sveglia, avevo paura di lui, sopratutto dopo quello che mi aveva detto: 'sei fortunata che ancora non ti ho stuprata!'...

●●●

Continua...

~ Perché tu sei la mia droga ~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora