~18~

4.8K 142 1
                                    


Mi svegliai e quando mi voltai per sentire se Andrea fosse ancora a letto, non sentì niente.
Si era già alzata e probabilmente era giù di sotto a fare colazione.
Infatti i miei dubbi ebbero conferma.
Era sui fornelli a preparare qualcosa e quando mi avvicinai di più a lei, notai che aveva preso un'altra mia felpa che le arrivava fino a metà coscia, ma senza pantaloni sotto.
Andai verso di lei che credo non si era accorta della mia presenza e l'abbracciai da dietro, infatti al mio tocco sussultò un attimo.

"Buongiorno, dove sono finiti i pantaloni?"chiesi dandole un bacio sulla guancia.

"Avevo caldo e poi questa felpa è abbastanza lunga!"

"Si infatti, ti rende anche molto sexy!"lei ridacchiò alzando gli occhi al cielo.

"Che fai?"gli chiesi ancora io, non capendo cosa stava facendo.

"Pancake!"

"Ma tu non eri quella che non sapeva cucinare?"

"Beh, qualcosa so fare più o meno...
Cioè le cose piu semplici!"

"Fortunata te! Almeno sai fare qualcosa, io invece no!"

"Non ti preoccupare, per questo ci sono io...e poi chiamerai anche una cuoca, come si chiamava? Ah sì, Karen!"

"Oh si è veramente brava!"

"Bene, ma ora mettiamoci a mangiare che ho fame!"così ci sedemmo a tavola e iniziammo a mangiare.

"Oggi ti faccio conoscere mia madre!"

"Oh ok!"sembrava abbastanza calma, così chiesi conferma.

"Sembri abbastanza calma in confronto a ieri!"

"Infatti sembro calma!...non lo sono! Per niente!"disse scandendo bene le parole delle ultime due frasi.

Io scoppiai a ridere e come ieri cercai di tranquillizzarla.

Arrivò pure il pomeriggio e ci avviamo verso casa di mia madre Natasha.
Arrivammo e io parcheggiai l'auto, spensi il motore e vidi Andrea al mio fianco che si mordicchiava il labbro inferiore come suo solito fare quando era nervosa.

"Oh andiamo calmati! Se andrai male che problemi ci sono?"

"Come che problemi ci sono? Penserà: oh guarda che razza di ragazza si è trovato mio figlio!"disse facendomi ridere scuotendo la testa.

Non dissi altro e scendemmo dall'auto.
Appena avrai la porta di casa chiamai mia madre.

"MAMMA C'È UNA PERSONA CHE VOGLIO FARTI CONOSCERE!"urlai io cercando di chiamare la donna che infatti ci raggiunse scendendo le scale.

(Pov Andrea)
Una donna alta, magrolina, dai capelli dello stesso colore del figlio, che le arrivavano fino alle spalle, con le ciocche davanti, raccolte all'indietro lasciando il resto dei capelli sciolti.
si avvicinò a noi scendendo le scale con in mano una cesta con dei vestiti all'interno.

"Ooo, Alexander! Da quanto tempo che non vieni a trovarmi! Non si fa così con le madri!"disse lei scherzando e abbracciando il figlio dopo aver posato la cesta a terra.

La casa era molto graziosa, un stile un po vecchio, ma molto accogliente e calda.
I mobili erano sopratutto in legno Massiccio e non cera nemmeno un punto spoglio sui muri.
Le pareti erano di un colore caldo color panna e c'erano quadri di ogni genere e foto dappertutto.
Spesso c'erano delle foto di un bambino che giocava, dai capelli castani e quei occhi ambrati inconfondibili.
Poi altre foto ritraevano una donna e un uomo, cioè i genitori di Alex e in altre dove c'erano tutti e tre.
Sembrava una famiglia perfetta, anche se perfetta non lo è nessuna famiglia e nessuno.
La donna dopo aver abbracciato per bene il mio fidanzato, posò gli occhi su di me e mi sorrise.

~ Perché tu sei la mia droga ~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora