*in Russia*
(Pov Jesse)
Ero nella mia solita cella putrida e buia, disteso su quel materasso marcio a pancia in su guardando il soffitto pensieroso, quando ad un tratto la porta si spalancò rivelando la figura di mia sorella.
Mi alzai subito in piedi a braccia aperte e lei si fiondò su di me stringendomi forte."Come stai?"mi chiese lei
"Bene, come è andata invece?"
"Alla grande!...sei libero Jesse!"mi disse lei con un sorriso enorme.
Solo dopo notai Alexander sullo stipite della porta a braccia incrociate che ci guardava.
"Ma io non voglio andare!"dissi diventando serio
"Come no?"
"Non voglio lasciarti!"esclamai
"No Jesse, non ti preoccupare per me! Me la caverò!"mi disse prendendomi il viso tra le mani e puntando le sue iridi nelle mie.
"No Andrea! Ti ho ritrovato e non ti abbandono!"
"Jesse, è tutto ok! Scapperò te lo prometto!"disse sottovoce per non farsi sentire
"No, Andrea no!"dissi con la voce già spezzata
"Si invece!"mi disse con un sorriso per rassicurarmi, ma io non volevo ascoltarla
"Ti prego vai!"cercò di convincermi lei
Non gli risposi, la guardai soltanto, così lei si alzò in piedi assieme a me e senza ascoltarmi, si rivolse ad Alexander.
"Hai detto che lo liberavi, perciò ora mantieni la tua promessa!"gli disse sicura di se.
Io non aprì più bocca, rimasi in piedi a piangere silenziosamente.
"Certo!"disse il boss.
Dei tipi si avvicinarono a me è mi presero le mani legandomele dietro la schiena.
"Ti voglio bene!"mi disse per l'ultima volta Andrea, prima che io andassi
"Anche io!"
Mi abbracciò ancora una volta e poi mi portarono via.
Alexander era affianco a me, pensieroso, ma poco mi importava, forse stava già pensando a cosa fare a mia sorella."Trattala bene ti prego!"gli dissi
"Non ti preoccupare!"disse lui
Mi fecero sedere su un'auto dai vetri oscurati, ma poi tutto buio.
Mi misero un sacco sulla testa in modo tale che non vedessi la strada che stavamo facendo.
Mi tenni quel sacco per tutto il viaggio, pure in aereo, finché, quando l'auto su cui ero si fermò."Siamo arrivati?"chiesi, ma nessuno rispose, sentì solo che aprirono la porta e poi mi buttarono fuori facendomi cadere a terra, ancora legato.
Mi tolsero il sacco dalla testa e poi vidi solo che partirono a grande velocità via da qualche parte, solo dopo mi accorsi dove mi trovavo.
Erano passati anni, ma la visione di casa mia non l'avevo mai dimenticata.
Ero davanti al cancello della mia villa, che dopo anni, non era cambiato niente.
Ero finalmente in Italia, nella mia cara Italia a casa!Cercai di alzarmi in piedi e andai verso il cancello.
Vidi che all'esterno c'era un uomo alto e grosso, così iniziai ad urlare per attirare la sua attenzione."HEII! TU! VIENI!"...
______________
*in Russia*
Ed eccoci di nuovo, rinchiusa in quel buco chiamato cella.Era passato un giorno ormai da quando tornai dalla Germania.
Alexander aveva liberato mio fratello come promesso e questo mi bastava.
Aveva mantenuto la sua promessa e per questo gliene ero grata.
Ora probabilmente mio fratello era con mio padre, finalmente a casa sua dopo anni, nella sua cara Italia, finalmente al suo posto.Sentivo però che qualcosa in me stava cambiando, lentamente, ma riuscì a percepirlo, forse erano i miei sentimenti che stavano mutando nei confronti di una persona in particolare.
No non può essere!
Non posso!
Ma cosa sto dicendo!
È impossibile!
Ma può essere!
No non può essere!
E chi lo dice?!
Basta stupida coscienza!Non potevo innamorarmi di Alexander, di quel Alexander Vasilyev, l'uomo che mi aveva rinchiusa, stuprata, sfruttata, minacciata, picchiata...QUEL uomo estremamente bell-
NO! Ma che mi salta in mente?!Io non lo trovo attraente! Io non sono innamorata di lui!
Iniziai a dire e ridire quelle frasi come se fossero un mantra, anche se convincermi sembrava più difficile di quanto pensassi!
Almeno se era quella la verità, dovevo cercare di sopprimere i miei stupidi sentimenti e non pensarci.
Non dovevo dimostrare le emozioni, i brividi che lui mi provocava.
Una cosa che mai mi era successo nella vita!
Non va bene! Lui è il mio nemico! Noi siamo nemici! Non possiamo amarci! Non si può!Il problema era il modo in cui mi trattava, perché pure i suoi atteggiamenti erano cambiati nei miei confronti.
Non era più così brusco, duro, severo e irascibile come prima, ma forse un po più...dolce (?!)Buongiorno ragazzuoli!👋
Mi scuso per questo capitolo corto🤏 e schifoso,😒 ma non sapevo cosa potevo scrivere🥸!
Spero che vi stia piacendo intanto.
Vi lascio alla vostra lettura.
Ciauuu!!🖤🤍
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~ Perché tu sei la mia droga ~
Roman d'amour[COMPLETATA] Andrea Russo è una giovane donna di soli 20 anni. Ragazza attraente con coraggio, forza e valore, come il significato del suo nome. Vive in Italia con suo padre, un boss mafioso di una certa importanza e a cui meglio tenersi alla larga...