Mazzo di carte

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Sono arrivato alla fine del mazzo.
Me l'aspettavo, anche se speravo di posticipare il più possibile questo momento.
Ho giocato tutte le mie carte, non me ne è rimasta nemmeno una.
Devo convincermi a mettere fine alla partita ed ammettere la sconfitta, perché nemmeno mischiare di nuovo tutto il mazzo servirebbe a qualcosa.
La tua decisione, tu l'hai già presa.
Tu, di tutte le tue carte, hai usato sempre picche, mentre per me sarebbero state le uniche escluse.
Avrei usato bastoni, e non solo, per proteggerti.
Ti avrei dato coppe, per premiarti per i tuoi grandi pregi, che ancora fatichi a voler accettare ed ammettere.
Ti ho dato cuori, anche se avrei dovuto dartene meno, visto come li hai trattati.
Ma, alla fine, per tua fortuna e con mia delusione, o magari dolore, sono stato costretto ad usare picche anche io.
Tranne il 2, quello non avrei mai potuto usarlo.

Dopotutto però, forse, la partita l'ho vinta io.
Sì perché, per come mi sono sentito io e per come ho cercato di far sentire te, non ti ho perso.
Sei tu che hai perso me.

Chissà, magari un giorno mi cercherai in qualcun altro.
Se mai dovesse succedere, ti prometto che non mi troverai mai.
Come non mi troverai mai nello stesso posto in cui mi hai lasciato.
Sai, la vita non andrà avanti solo per te.

Ora, penso di essere pronto a chiudere la partita.
Grazie per quello che mi hai dato, anche nel caso in cui niente fosse vero: per un attimo, mi sentivo come se valessi qualcosa.
Ma soprattutto, grazie per avermi portato al punto in cui comincio a valorizzarmi per quello che sono, togliendomi di mezzo qualche paranoia.

Sei stata brava, hai colpito i tasti giusti, quelli che mi facevano male.
Ma sono io ad uscire vincitore.

Versum

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