Confusione

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Confusione

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Confusione

Quando rientrai in camera quella mattina, ero talmente confusa da non avere idea di cosa fare.

Pensai a quanto Zayn fosse intelligente, ma anche stronzo e senza il minimo tatto, in quanto credeva di sapere tutto di me e lo diceva come se non fosse importante.

Scrollai di dosso quella sensazione di nudità che mi aveva avvolta da quando Zayn mi aveva messa praticamente a nudo, senza il minimo sforzo.

Mi diressi verso l'armadio, pescando un pantalone nero e un dolcevita a manica corta del medesimo colore, aggiungendo un blazer sempre nero.

Il total black era il mio preferito.

Infilai un paio di tacchi di vernice rossi e afferrai il mio MacBook, mettendolo in borsa.

Il viaggio in Grecia si avvicinava e avrei dovuto creare un paio di schemi per il progetto, infatti mi diressi a passo svelto verso la project room.

La project room era un piano dedicato interamente agli uffici, ogni negoziatore e addetto alla trattativa diretta con il cliente come me aveva un proprio piccolo ufficio, all'interno del quale studiare con calma i vari progetti, gli schemi d'operazione e le fasi di un lavoro.

Mi diressi a passo svelto, sperando di non incontrare nessuno, stringendo tra le mani il mio pc e il mio iPad.

Il cellulare nella tasca del blazer vibrò, così lo afferrai con la mano libera mentre mi dirigevo verso la mia destinazione.

La notifica era da parte di Rufus, che era un altro negoziatore con il quale avevo lavorato in passato, che mi inviava dei file del nuovo progetto.

Li inviai con AirDrop agli altri due miei dispositivi, riposando poi il cellulare in tasca. Nel frattempo mi piazzai di fronte all'ascensore, schiacciai il bottone e rimasi immobile ad aspettarlo.

Dopo qualche secondo, le porte si aprirono e allora entrai. Mi voltai verso il pannello di comando dei tasti e schiacciai il numero 3, che era il piano dedicato alla project room.

Raggiunsi il mio ufficio, posizionandomi comodamente sulla mia sedia. Posai il Pc e l'iPad sulla scrivania, accendendo entrambi.

Mi dedicai l'intera giornata ad elaborare varie progettazione, diversi piani di schieramento e i vari punti da controllare per bene. Mi allettava l'idea di avere tutto sotto controllo, ma questo peso mi soffocava il petto. Avevo l'immenso timore di non fare un buon lavoro e di causare l'ira di Airon, il che non mi avrebbe infastidita così tanto, se non fosse che quel folle malato quando era incazzato per qualcosa se la prendeva con qualcuno di noi, così a caso.

Si erano fatte le 08:00 pm, così salvai i vari progetti sul mio pc, dedicai 5 minuti ad una sigaretta affacciata alla finestra, riordinai l'ufficio e alle 08:30 pm mi trovavo di nuovo in ascensore, esausta dalla giornata particolarmente stressante che avevo avuto. Pigiai il tasto che mi avrebbe fatta risalire verso il piano dove si trovava la mia camera e mi lasciai andare, poggiando le spalle sulla parete specchiata alle mie spalle.

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