Park Jimin : La Gazza Ladra / The Alley Cat

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L'allarme non scattò , ma il gioielliere era nel panico più totale.
Fermo in mezzo al negozio , si era ritrovato inspiegabilmente lì...
E tutta la gioielleria più preziosa era scomparsa.
C'era solo silenzio.
Nessun segno di effrazione e le telecamere non avevano registrato nulla.
Niente sembrava fuori posto , tranne il fatto che al filmato delle telecamere ci fosse un salto di venti minuti.
I preziosi gioielli erano spariti... E qualsiasi prova o era troppo scarsa oppure riconduceva al Gioielliere.
Chi aveva fatto scomparire senza alcuna traccia quelle preziosità , se lui continuava a dichiararsi innocente?
L'unico in grado di farlo poteva essere...
La "gazza ladra".

Nel bel mezzo del centro città di Seoul , quando la notte era giovane , quasi sotto agli occhi di tutti , in qualche maestrale maniera , un abilissimo ladro era stato in grado di svaligiare una gioielleria senza lasciare traccia , se non un simpatico bigliettino sul pavimento , che annunciava sottilmente una vendetta... Ed anche in modo simpatico e sfacciato si rivolse a lui commentando qualcosa di veramente curioso.

"amo le cose belle e luccicanti...
Ecco perchè mi piaci.
Scopri chi sono e dove sono e ti ridarò tutto.

Ps: Per favore , la prossima volta assicurati che tua moglie non scopra che la tradisci. Cancella più spesso l'archivio , grazie... "

Quella era la sua frase tipica , tranne l'ultima , che era stata una vera e propria affermazione di pura presuzione.
Lo faceva apposta per farsi temere , ma ammaliare al tempo stesso.
Park Jimin , un semplicissimo studente universitario , che conosceva gente di ogni tipo in giro per la Corea e che sembrava così affascinante da nemmeno aver bisogno di parlare per ricevere attenzioni , in realtà era tutt'altro.
Lui era l'icona del fascino malefico perché la notte , quando decideva di vendicare le sue forti ragioni, diventava qualcun altro.
Bastava una maschera in pizzo nero rigida , un completo elegante , dei guanti in pelle ed un ciondolo oro.
C'era una forte motivazione se proprio Park Jimin possedeva quell'accessorio...
Ed era la sua particolare capacità ammaliante e ipnotizzante , in grado di controllare ogni tipo di mente , persino di manipolare la memoria.
Quando era più giovane non lo faceva sempre apposta , ma capitava spesso che le persone rimanessero ipnotizzate dal suo sguardo , tanto da fare qualsiasi cosa che lui diceva e replicare addirittura i suoi movimenti perchè Jimin , in realtà , da mente umana quale fosse , seppur diversa dagli altri , pensava alle semplici azioni che stava compiendo.
Tante volte era capitato che avessero preso per pazzo il ragazzino che copiava i suoi movimenti , ma... Jimin comprese molto presto che la colpa non era degli altri , ma sua , non sapendo controllare il suo dono.
Era nato con qualcosa di soprannaturale di cui nessuno oltre a lui e qualche altro centinaio bambini al mondo era riuscito ad ereditare:
la bellezza struggente , che racchiudeva molti piccoli ma grandi doni.
Era quasi spaventosa , quella che ti fa dimenticare qualsiasi cosa che si stia facendo , quasi...
Divina.
Quando cominciò a saper controllare tale abilità abbindolatrice e non solo , allora , non fece che divertirsi davvero , senza sapere che quel ciondolo regalatogli alla nascita l'avrebbe aiutato a trovare la strada di quelli come lui...
Cioè quella fatta per vendicare la propria esistenza al mondo.

I suoi genitori glielo ripetevano all'infinito , ma lui non capiva di cosa loro parlassero e li riteneva sempre molto fastidiosi da ascoltare...
Quando capì , però , di cosa loro stessero parlando , le cose cambiarono improvvisamente.
La pace nella città si ruppe , ma sembrò spaccarsi in quattro parti:

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