I Wanna Get With You. //Johnny Orlando//

50- ...

È stato tutto così inaspettato, ma soprattutto, come è possibile? Maddison è letteralmente nel letto affianco.
È talmente tanto strano che il mio risveglio è sembrato quasi inesistente, come se non mi fossi mai addormentata.
Il mio letto è vuoto, sono con braccia e gambe spalancate, mi chiedo come abbia potuto entrare anche solo per un attimo nel mio letto.
Mi volto e noto Johnny abbracciato a Maddison...proprio come erano prima che io mi girassi dalla parte opposta.
È ancora buio, è ancora tardi, ma Blake è sveglio, con il telefono in mano che illumina parte della stanza, è tranquillo, come se non fosse successo nulla, non capisco.
Guardo il telefono, sono le 2:00 di notte, è passata giusto mezz'ora dall'ultima volta che ho guardato il telefono

Non dirmi che...

No, no...non può essere...non può essere!

Comincio ad agitarmi nel letto sbattendo i piedi e mettendomi le mani sul viso.
"Non può essere stato solo nella mia testa per favore" dico tirando su con il naso

"ehi..." dice Blake alla mia destra "cosa succede?"
Mi volto nella sua direzione e lo guardo per qualche secondo, come se volessi sentirmi dire che non era tutto un sogno.
"ho dormito e basta?" domando
Lui annuisce un po' confuso per via della domanda, che in effetti, così dal nulla, può risultare strana.
Do un calcio verso il basso al letto e mi giro dalla parte opposta, dando le spalle a Blake ma ritrovandomi ancora una volta la scena dei due fidanzati abbracciati felici.
Mi rigiro nuovamente e chiudo gli occhi accovacciandomi su me stessa.
Non è possibile che sia stato solo un sogno, sembrava così reale, ho sentito le sue parole ne sono certa, ho sento le sue mani toccarmi ed il suo respiro sfiorarmi.
"se sicuro?" domando dal nulla
Blake confuso spegne il telefono e mi guarda senza rispondere.
"di cosa?" chiede dopo aver pensato per qualche secondo
"nessuno è venuto nel mio letto?" chiedo finalmente senza tanti giri di parole.
Scuote la testa, ancora senza capire.
Annuisco in risposta e chiudo gli occhi, delusa.

Io non ci voglio credere.

Penso. È troppo strano, ed era anche troppo reale per essere un sogno.
Una piccola luce mi distrae facendomi aprire gli occhi per il fastidio.
È il mio telefono che si è accesso per via di una notifica. Lo afferro e con gli occhi un po' appannati cerco di leggere.

Vinnie:
"Mi dispiace averti trattata male questa sera, cercherò di controllarmi da ora a questa parte.
Ci possiamo vedere domani?"

Alzo gli occhi al cielo capendo il suo punto

"Vuoi scopare?"

Domando andando diretta al punto.

"no, voglio solo vederti per stare con te"

Vinnie ma che dici?
Vuole davvero vedermi?

"sei serio?"

domando incredula, perché no, non me lo aspettavo. Stiamo parlando di Vinnie Hacker, non mi ha nemmeno chiesto scusa dopo quella sera a casa dopo la festa.

"si, credimi, voglio solo vederti e parlare, mi dispiace averti trattata in quel modo, scusami"

Vinnie sei tu?

Prendo il telefono e mi alzo dal letto con unao scatto facendo sobbalzare un pochino Blake. Senza badare a nulla mi fiondo in bagno e chiudo a chiave la porta.
Mi siedo sul water rannicchiando le gambe al petto e velocemente smanetto le mie mani sullo schermo del mio cellulare cercando FaceTime in fretta e furia.
Finalmente riesco a trovare l'app, che è sempre stata lì davanti a me. Clicco su di essa e chiamo Vinnie senza alcun ripensamento. Squilla una volta e lui risponde subito.
È buio, l'unica luce che illumina il suo viso è lo schermo che proietta la mia immagine nel bagno con la luce accesa.
È nel suo letto sdraiato con gli occhi un po' socchiusi. Non l'ho mai visto dormire con le coperte rimboccate in quel modo. Uno sbadiglio sfugge dalla sua bocca che però copre con la mano, mi fa sorridere questo gesto.
"Buona sera" dice sfregandosi un occhio dopo l'enorme sbadiglio
"volevo vedere se fossi effettivamente tu" dico ridacchiando
"in che senso?"
"Vinnie che si scusa praticamente subito ed ammette i suoi sbagli? mhmm strano non trovi?" dico appoggiando il telefono al lavandino così da non doverlo tenere con le mie stesse mani.
Lui alza gli occhi al cielo, ma qualche secondo dopo si blocca a guardare in alto
"si in effetti non è da me" dice quasi sconfitto.