capitolo 4- il ritrovo

43 2 0
                                    

Finita la lezione ci dirigemmo insieme agli armadietti, avendoli anche noi vicini, ed è lì che lo vidi, lo avrei riconosciuto ovunque, era mio fratello e pareva stesse disperatamente cercando qualcuno. Quando mi vide si diresse verso di noi, io avevo paura della sua reazione al mio ritorno, invece, si avvicinò a me e quando fu ad un metro di distanza disse: "M-Max" e senza esitare mi abbracciò dicendo frasi del tipo "Lo sapevo, lo sapevo che saresti tornata, sapevo che non eri morta. Io e papà non abbiamo mai smesso di credere che tu fossi ancora viva, ci sei mancata così tanto, sono così felice di averti di nuovo qui con me, mi sei mancata tanto sorellina, ti voglio bene". Io non sapevo che fare, ero un po' perplessa, non provava alcun rancore per essermene andata senza dire niente a nessuno. Lo abbracciai a mia volta e gli dissi: "Anche tu mi sei mancato Stiles, mi dispiace tanto di essermene andata senza dire niente, ti voglio bene anch'io". Malia ci guardò sorridendo e ci disse: "Sono felice che vi siate ritrovati, sai Max, Stiles non faceva altro che parlare di te. Diceva sempre che eri lì da qualche parte e che saresti tornata", mi voltai verso Stiles e gli chiesi: "Davvero?" e lui mi rispose: "Ovvio, sei scomparsa e tutti continuavano a dirmi che tu eri morta. A proposito dove sei stata per tutti questi anni?" stavo per rispondergli ma Ethan e Aiden ci raggiunsero e dissero ridendo: "Allora Max, sei contenta di aver rivisto tuo fratello?". Lo sapevo che loro due centravano qualcosa, uno perché non smettevano di ridere e due perché Stiles è venuto dritto verso i nostri armadietti e sono sicura che glie l'hanno detto loro. Idioti, si fanno sgamare così facilmente. Io ridendo sarcasticamente li dissi: "Si, certo. Sapete, siete proprio due idioti, ho capito che gli avete detto voi che ero tornata, e gli avete anche detto il numero del mio armadietto", loro fecero i finti offesi e dissero: "Hey, non siamo due idioti, sei tu che sei troppo intelligente e furba". Esatto, sono la fotocopia di Stiles, tranne per il fatto che lui è umano e io no. Ci mettemmo tutti a ridere.

Finimmo tutte le lezioni e stavo tornando a casa con Ethan e Aiden, ma qualcuno mi prese per il braccio e mi fece cambiare direzione, era Stiles. Io gli dissi: "Hey, che stai facendo?", lui mi disse: "Zitta e seguimi" stavo per ribadire, ma lui mi trascinò verso la sua macchina prima che potessi farlo. Non potevo credere ai miei occhi. Era la Jeep della mamma. Stiles mi aprì la portella e disse: "So che sei sorpresa ma adesso sali, muoviti", non sapevo perché aveva così tanta fretta però feci come disse senza ribadire.

Nel mentre del tragitto capii dove stessimo andando e provai ansia, molta ansia che però cercai di sopprimere. Dopo un po' arrivammo. Eravamo alla centrale, mi aveva portata da papà. Stavamo aspettando che uscisse dalla centrale e nel mentre si fecero strada mille paranoie nella mia testa. Ad un certo punto non ce la feci più e dissi: "Stiles, non so se ce la faccio" lui mi disse: "A fare cosa?" e io gli risposi: "A rivederlo. E se non mi volesse più parlare o vedere? E se non mi considerasse più come figlia? E se fosse arrabbiato con me per non aver detto niente? E se-" Stiles mi interruppe dicendo: "Hey, hey, hey, calmati. Tutto questo non potrebbe mai succedere e sai perché?" io gli chiesi: "Perché?" e lui mi rispose: "Perché papà ti vuole troppo bene per fare delle cose del genere. Sai, quando sei scomparsa papà non ha fatto altro che cercarti, anche quando gli altri cercavano di convincerlo che tu fossi morta, lui non si arrendeva perché sapeva che eri lì, da qualche parte, lui se lo sentiva. Ogni giorno non faceva altro che andare nel bosco a cercarti perché quando chiese alla gente se ti avessero vista quella notte loro rispondevano che eri andata lì. Lui non voleva arrendersi, non poteva credere che aveva perso due delle persone che più ama al mondo nello stesso giorno. Tutt'ora lascia la porta di casa aperta nella speranza di trovarti lì appena tornato. Tutt'ora non fa altro che parlare di te e del fatto che saresti tornata, è stato lui a mantenere il tuo ricordo vivo. Tutto questo l'ha fatto per te, tutto questo dimostra il fatto che ti vuole bene, più di qualunque altra cosa. Quindi smettila di farti tutte queste paranoie perché non sarà così il vostro ritrovo". Io non sapevo che dire, non pensavo che Stiles sarebbe riuscito a calmarmi e non pensavo che papà mi stesse ancora cercando. Guardai Stiles negli occhi e lo abbracciai dicendo: "Grazie mille fratellone, ti voglio bene", lui sorrise e disse: "E di che, farei di tutto per la mia sorellina, ti voglio bene anch'io".

Dopo un po' sentii dei passi dietro di noi, così mi voltai e lo vidi. Era lì davanti a me, proprio come me lo ricordavo. Ci guardammo negli occhi senza dire niente. Ad un certo punto lui interruppe il silenzio dicendo: "M-Max, s-sei tu?" io con gli occhi lucidi annuii e gli risposi: "Si, si papà sono io", lui si avvicinò a me e mi abbracciò. Io ricambiai l'abbraccio, ero felice, come non lo ero ormai da tempo. Sentivo che mi stringeva, come se volesse assicurarsi che ero lì e che non me ne sarei più andata. Rimanemmo così per qualche minuto finchè Stiles non disse: "Ok, va bene, tutto molto commovente, però adesso voglio sapere tutto su questi otto anni di assenza. Come: dove sei stata, con chi eri, perché sei scappata, perché non hai detto niente, cosa ti è successo fino ad oggi. Insomma voglio sapere tutto", a quelle parole io e papà ci mettemmo a ridere e io gli risposi: "Va bene, futuro agente dell'FBI ti dirò tutto però non oggi, Ethan e Aiden mi staranno aspettando" Stiles annuì e papà disse: "Aspetta, chi sono Ethan e Aiden e perché ti aspettano?" io gli risposi: "Tranquillo papà, vi spiegherò tutto domani, promesso", loro annuirono e Stiles mi accompagnò da Ethan e Aiden. Restò per un po', poi raggiunse papà a casa.

Appena se ne andò Ethan e Aiden mi chiesero: "Allora, com'è andata?" io gli raccontai tutto per filo e per segno e loro mi dissero: "Visto, non c'era niente di cui aver paura. Te lo abbiamo sempre detto che sarebbe andata esattamente così". Esatto, sapevano della mia paura nel rivedere di nuovo mio padre e mio fratello dopo otto anni. E si, loro mi hanno sempre detto che sarebbe andata esattamente così. Io gli dissi: "Dai, questa è stata la prima e ultima volta in cui avete avuto ragione", dopo queste parole ci mettemmo a ridere proprio come ai vecchi tempi.

Era ancora presto così decidemmo di andare a correre nel bosco, come facevamo in Norvegia, era il nostro modo per togliere tutti i brutti pensieri dalla testa e divertirci solo noi tre. Ci trasformammo in lupi, Ethan aveva il manto grigio, Aiden aveva il manto marroncino ed io bianco, ovviamente. Dopo esserci trasformati iniziammo a correre.

Era passata circa un'ora e noi stavamo ancora correndo. Stava andando tutto bene, fin quando io non mi fermai. Ethan e Aiden non se ne accorsero e continuarono a correre. Avevo una brutta sensazione, come se qualcuno mi stesse seguendo. Iniziai a camminare e sentii altri passi. Stavo per iniziare a correre, ma qualcuno mi si scagliò contro facendomi cadere e mi bloccò. Era un lupo. Non era né Ethan né Aiden perché aveva il manto nero. Non lo conoscevo, ma aveva un odore strano. Odorava di rabbia e tristezza allo stesso tempo. Come se stesse facendo qualcosa che non vuole fare. Cercai di scappare, ma lui mi bloccava ogni volta. Ad un certo punto comparvero davanti a noi tre figure. Oh no, di nuovo loro. I Dottori del Terrore. Stavano per avvicinarsi a me, ma si sentì qualcuno urlare il mio nome. Era Aiden. I Dottori del Terrore e il lupo scomparvero. Mi ritrasformai in umana e nel mentre Ethan e Aiden mi raggiunsero e Aiden mi disse: "Finalmente ti abbiamo trovata, mi sono- ci siamo preoccupati, perché ti sei fermata? Stai bene?" io gli dissi un po' stordita dall'accaduto: "S-Si, sto bene. Dovevo solo r-riprendere fiato", fecero una faccia stranita. Sapevano che stessi mentendo ma fecero finta di niente e Ethan disse: "Ok, adesso torniamo a casa che si è fatto tardi" io e Aiden annuimmo e tornammo a casa.

Appena arrivati diedi la buonanotte ai due e andai in camera mia. Mi feci una doccia cercando di dimenticare ciò che è successo, ma non ci riuscii. Mi asciugai, mi misi il pigiama e mi sdraiai sul letto. Non riuscivo a dormire, c'era una domanda che continuava a tormentarmi. Chi era quel lupo che era con i Dottori del Terrore?... Dopo un po' mi arrivò un messaggio sul telefono, era Malia. Mi aveva scritto di vederci a casa di Scott. Pensavo avesse sbagliato, ma mi scrisse un altro messaggio che diceva "Porta anche Ethan e Aiden"... Decisi di andarci così chiamai anche Ethan e Aiden e con le loro moto ci dirigemmo a casa di Scott. Chissà perché mi vuole vedere lì.

Diversi ma simili // Theo RaekenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora