capitolo 5- la verità

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Dopo un po' mi arrivò un messaggio sul telefono, era Malia. Mi aveva scritto di vederci a casa di Scott. Pensavo avesse sbagliato, ma mi scrisse un altro messaggio che diceva "Porta anche Ethan e Aiden"... Decisi di andarci così chiamai anche Ethan e Aiden e con le loro moto ci dirigemmo a casa di Scott. Chissà perché mi vuole vedere lì. Decisi di non darci molto peso e dopo qualche minuto arrivammo a casa di Scott. La potevo definire come la casa della mia infanzia, mi ricordo che quando mamma era in ospedale noi passavamo la maggior parte dei giorni a casa di Scott. Lui e Stiles erano inseparabili sin da quando erano piccoli, ogni giorno ne combinavano una e io ero l'unica responsabile tra i tre pur essendo la più piccola. Era proprio come me la ricordavo. Di fronte alla casa vidi la Jeep di Stiles parcheggiata. La cosa cominciava a non piacermi. Arrivammo all'uscio della porta e sentimmo dei sussurri. Decidemmo di uscire gli artigli per sicurezza. La porta era socchiusa, io entrai per prima. Era tutto buio così accendemmo le luci e... Scott, Stiles, Malia, Allison e altri due ragazzi si mostrarono dicendo: "Chiudete la porta, presto" noi un po' confusi facemmo come dissero e io dissi: "Ma cosa sta succedendo? Perché ci avete chiamati a quest'ora? E chi sono loro due?" indicando i due ragazzi a me sconosciuti. Scott si fece avanti e disse: "Prima di tutto volevamo dirti che siamo tutti felici che tu sia tornata-" io risposi: "Si, grazie mille, anche se potevate aspettare domani mattina per dirmelo" Scott continuò dicendo rivolgendosi a Stiles: "Vedo che ha ancora gran parte della tua personalità" e Stiles annuì fiero sia di se stesso che di me. Poi continuò dicendo: "Ok, buono a sapersi, comunque il secondo motivo per cui vi abbiamo chiamati a quest'ora è perché abbiamo bisogno che ci racconti tutto ciò che ti è accaduto fino ad ora. Sai, Malia ha sentito il tuo odore e credo che tu abbia fatto lo stesso visto che sei come noi una creatura soprannaturale. Si narra di una specie di lupo mannaro ormai quasi estinta, se non fosse per quell'uno ancora vivo. Lo denominano come "La neve che non si scioglie mai" perché i cacciatori lo stanno cercando ormai da mesi ma non hanno ancora trovato traccia di lui". Wow, sono davvero l'unica della mia specie ad essere ancora viva? Ma perché Scott mi chiede del mio passato? Forse sa che sono io il lupo bianco in questione? Io non sapevo cosa dire perciò gli chiesi: "Perché vuoi sapere del mio passato? Perché ti interessa così tanto l'ultimo lupo bianco? E cosa centro io con lui?" Scott mi disse: "Allora, voglio sapere del tuo passato perché ti vogliamo nel branco. Esatto, so che ormai hai capito cosa siamo ognuno di noi. Mi interessa l'ultimo lupo bianco perché voglio proteggerlo e magari tu sai qualcosa in più rispetto a noi riguardo a dove si trova, chi è... E mi hai dato la conferma che tu sai molte più cose su di lui rispetto a noi facendomi la terza domanda, non mi avresti fatto quella domanda se non avessi voluto la conferma che noi non sapessimo niente su di te e su di lui. Ho capito tutto questo perché ho fatto pratica nel capire Stiles". Ok, lo ammetto non mi sarei aspettata di essere sgamata così, soprattutto da Scott. Capisco che lui è l'alfa tra di loro, il vero alfa, ma l'avevo già capito quando avevo solo cinque anni che lui sarebbe stato un vero alfa. Io dissi: "Ok, vi racconterò tutto ciò che volete sapere, sia sulla mia storia che sul lupo bianco" loro annuirono e io incominciai a raccontare "Ok, partiamo col dire che sono io l'ultimo lupo bianco" e già da lì vidi le loro facce sconvolte, ma feci finta di niente e continuai: "Allora, la mia storia incomincia dalla morte di mia madre. Sapete lei era una banshee, mi raccontò tutto del soprannaturale, ora capisco perché, e poco prima che morisse mi disse che qualcuno sarebbe venuto a prendermi quella notte quindi dovevo scappare il più lontano possibile da qui. Non mi disse chi, ma io feci come disse e appena morì corsi nel bosco verso il confine di Beacon Hills. Aveva ragione, qualcuno mi stava seguendo, ma non avevo ancora capito chi. Dopo circa un'ora che stavo correndo oltrepassai il confine di Beacon Hills e lì cedetti. Ero distesa a terra cercando di respirare. Prima di svenire intravidi tre figure che mi stavano raggiungendo, poi buio. Quando mi svegliai ero distesa su un lettino di ferro, legata e con un dolore al fianco destro lancinante. Ero in una specie di laboratorio e appena mi apparvero nuovamente le tre figure capii chi mi aveva presa. Erano i Dottori del Terrore. Mi videro sveglia e dissero "Esperimento riuscito, successo". Io spaventata cercai di liberarmi, ma loro mi infilarono un ago nel collo che mi fece svenire nuovamente. Mi risvegliai in una baita e lì capii che ero molto lontana da Beacon Hills. Infatti mi si presentò un uomo anziano di nome Alexander che mi spiegò tutto, anche cosa ero io. Sapeva che ero una chimera, ma per lui io ero uguale a loro, anche se mi avevano creata e non trasformata. Mi spiegò che mi trovavo in Norvegia, in uno dei pochi villaggi al mondo in cui lupi e umani andavano d'accordo pur sapendo l'uno la natura dell'altro. Mi fece conoscere tutto il suo branco, erano sia lupi bianchi che lupi mannari come Ethan e Aiden. Infatti è lì che li conobbi. Alexander per me era come un nonno. Ethan e Aiden come fratelli, abbiamo lo stesso rapporto che avevate voi due da piccoli *indicando Scott e Stiles, che in risposta sorrisero*. Passai otto anni tranquilli lì, io Ethan e Aiden ogni giorno combinavamo guai e Alexander ogni volta doveva giustificarci per non farci cacciare dal branco. Tutto era regolare, finchè un giorno Ethan e Aiden, visto che ormai avevano quindici anni, decisero di partire. Io decisi di restare, non solo perché non volevo lasciare Alexander, ma anche perché avevo una sensazione che mi costringeva a restare. Appena Ethan e Aiden superarono il confine del villaggio io tornai dal branco, però non sapevo cosa mi aspettava. Appena arrivata alla baita" mi fermai di colpo. Non riuscivo ancora a parlare apertamente di ciò che vidi. Aiden capendo perché non riuscivo a continuare mi disse: "Hey, se non riesci a dirlo non fa niente. Posso dirlo io" io lo guardai e risposi: "No, tranquillo. Prima o poi dovrò pur affrontare l'argomento, no?" lui un po' triste annuì e io continuai: "...Trovai tutti quelli del branco morti e sparsi sul pavimento. Dai proiettili che avevano in corpo e dall'odore che emanavano, capii che erano stati i cacciatori ad ucciderli. Usarono lo strozzalupo rosso, l'unico strozzalupo in grado di uccidere un lupo bianco. Adesso questo strozzalupo è finito. Probabilmente è per questo che mi chiamano così. Tra i cadaveri sparsi, lo trovai. Alexander, aveva un proiettile in testa. Poi mi accorsi che in mano aveva questa collana *mostrandogliela* e dietro c'è scritto il mantra che mi ha insegnato per controllarmi "The sun. The moon. The truth.". Per noi lupi bianchi, questo mantra assume un significato diverso. Il sole viene rappresentato dalla persona che fa uscire il meglio di noi. La luna viene rappresentata dal lupo bianco che è in noi. La verità, invece, viene rappresentata dalla nostra parte umana. Senza uno di questi tre elementi non si ha più il controllo. Questo lo capii quel giorno perché avevo appena perso il mio sole e quindi il mio controllo. Il resto lo sapete, sono venuta qui a Beacon Hills dopo otto anni e ho rivisto mio fratello e mio padre".

Diversi ma simili // Theo RaekenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora