capitolo 6- diversi ma simili

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Arrivai al bosco e dopo un'ora circa lo controllai quasi del tutto, mi mancava solo un posto. Il ponte Senza pensarci due volte mi diressi lì e la trovai. Era seduta sul ponte e stava piangendo. Restai qualche minuto a fissarla. Però, è bella anche quando piange-... Aspetta, ma che sto dicendo. La conosco appena, non è possibile che mi piaccia già. Decisi di avvicinarmi a lei, però lei proferì parola prima che potessi farlo.

MAX'S POV

Dopo un ora circa che ero qui sul ponte sentii qualcuno arrivare, dall'odore forte di menta che emanava, capii subito chi fosse, così mi asciugai le lacrime e senza voltarmi dissi: "Allora, Raeken, cosa vuoi fare? Vuoi restare lì a fissarmi oppure?" lui fece un sorrisetto beffardo e mentre si avvicinava disse: "Vedo che ora ti ricordi chi sono, nanetta". Oh no, di nuovo quel soprannome no. Theo Raeken, il ragazzo che desideravano tutte le ragazze, tranne me, quando ero a Beacon Hills. Per questo motivo si credeva il Dio in persona e siccome io ero l'unica a cui non piaceva mi dava dei soprannomi per infastidirmi e chissà perché ci riusciva sempre. Appena si sedette io, ovviamente infastidita, gli risposi: "Come si può dimenticare il bamboccio infantile" e vedendo la sua espressione capisco che lo infastidisce ancora, non mi sono mai lasciata mettere i piedi in testa da nessuno. Lui mi disse: "Ah, Ah, divertente. Bhe, vedo che non ti fai ancora mettere i piedi in testa da nessuno, sai sei cambiata molto. Non caratterialmente, ovviamente, resti ancora una stronza quando vuoi, ma esteticamente sei del tutto cambiata. Non solo per l'altezza *dice ridendo*, ma anche il resto" io non capivo così gli chiesi: "In che senso "anche il resto"" lui mi disse: "Non lo so, sei più solare, però se si leggono i tuoi occhi si vede tutto il dolore che provi, ma che cerchi di nascondere". Wow, dov'è finito il Theo di una volta? Lo stronzo che non smetteva mai di infastidirmi e che mi reputava "diversa" dalle altre solo perché non mi piaceva. Feci un sorrisetto e dissi: "Vedo che anche tu sei cambiato, non esteticamente, non sei ancora il mio tipo, ma caratterialmente sei completamente diverso da come ti ricordavo. Sei più dolce e sensibile, però rimani anche tu uno stronzo quando vuoi" lui sorrise e disse: "Grazie, credo? Non so se ritenerlo un complimento o un offesa" io ridendo dissi: "Reputalo entrambi" a quel punto si mise a ridere anche lui. Dopo poco, però, voltandosi verso il fiume, la sua risata si spense. E dal suo odore si capiva che provava nostalgia, ma non capivo perché. Io smisi di ridere e gli chiesi: "Perché sei diventato nostalgico tutto d'un tratto?" lui mi guardò con occhi lucidi e disse: "Sai, dopo otto anni di assenza ti sei persa un bel po' di cose" e così finì col raccontarmi della morte di sua sorella e di come i dottori del terrore si approfittarono di un bambino di otto anni che aveva appena perso sua sorella, per il loro esperimento. Mi disse che fu lui a trovare il corpo della sorella, morta assiderata. E mi disse che i Dottori del Terrore lo presero poco dopo e gli dissero che sua sorella era morta per fare di lui qualcosa di grande. Gli impiantarono il cuore di sua sorella e dopo lo lasciarono andare senza spiegargli niente sul come controllarsi. Mentre raccontava io sentivo anche il suo battito cardiaco, non mi fidavo ancora del tutto, e da essi sembrava che stesse dicendo la verità. Dopo il suo racconto avevo gli occhi lucidi, io lo abbracciai e gli dissi: "Mi dispiace per Tara, i-io non lo sapevo. Non volevo farti rivivere questi brutti ricordi" lui ricambiò l'abbraccio e disse: "Hey, stai tranquilla. Non potevi saperlo, non è colpa tua. Ascolta, ora possiamo anche dire che, in un certo senso, siamo diversi ma simili allo stesso tempo". Io feci una piccola risatina e dissi: "A si? E in cosa saremmo simili sentiamo" lui mi sorrise e disse: "Bhe, abbiamo entrambi una storia triste alle spalle, entrambi abbiamo quel dolore dentro che nessuno può capire. Abbiamo perso ciò che era tutto per noi, sin da quando eravamo piccoli. E abbiamo questo legame, che so che hai notato anche tu, di cui però non sappiamo bene il perché lo abbiamo. Chissà, forse perché siamo gli unici successi dei Dottori del Terrore, o forse perché entrambi sappiamo cosa si prova a perdere tutto sin da piccoli e entrambi abbiamo dovuto crescere e lottare con le nostre forze per non perdere il controllo dei poteri che ci hanno dato". In effetti, non aveva tutti i torti. Anche io avevo notato questo legame di cui non sapevo le origini e forse, lui aveva trovato il motivo. Io gli dissi: "Ok, lo ammetto, forse hai ragione" lui mi sorrise e disse: "Forse?!" io gli dissi: "Senti, ho capito che siamo cambiati, però se c'è una cosa che non cambierà mai è questa, io non ti darò mai ragione quindi accontentati" lui rise e disse: "Va bene, va bene, mi accontento".

Diversi ma simili // Theo RaekenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora