Capitolo 4

0 0 0
                                    

Con tutta questa situazione, io crescevo ovviamente ed iniziai il liceo, non era una scuola in cui potevi scegliere che indirizzo frequentare, come avevo sentito che era possibile fare in altri paesi, come ad esempio l'Italia, semplicemente si andava e si studiavano le solite materie, si facevano tutti gli esami possibili e dopo essersi diplomati, si sceglieva il college che ci avrebbe poi introdotto nel mondo del lavoro, bello no?
Il problema era solo che la scuola in cui mi mandarono gli zii era abbastanza lontana, ma solo un po' eh, il giusto per farmi prendere il treno e la metro, per poi farmi più di un miglio a piedi, tanto il tempo ed i soldi non erano i loro...
Per fortuna appena arrivavo mi veniva subito incontro la mia migliore amica.
Oh scusate, mi sono dimenticata di presentarvela, che sbadata! Abbiate pazienza, è la prima volta che mi capita di scrivere la mia vita per raccontarla a qualcuno che non mi conosce..
Ma tornando a noi, il suo nome era Jennifer Brown ed era alta un po' più di me, anche se comunque nella norma.
I suoi capelli erano corti, ondulati come le onde del mare e di un biondo scuro quasi da sembrare miele. mentre i suoi occhi erano di un azzurro cristallino, talmente chiari da sembrare quasi fatti di vetro pregiato con sempre i suoi fedelissimi occhiali neri.
Che dire del suo carattere? Lei era estroversa, amichevole, determinata, realista ma soprattutto protettiva, insomma l'amica che tutti avrebbero voluto al proprio fianco e le ero grata per esserci perché era una persona bellissima sia dentro che fuori.
Io invece ero poco più bassa di lei come ho già detto e sì, a sedici anni ero alta un metro e sessanta.
I miei capelli erano lunghi, lisci come non mai e castani ma con qualche riflesso più chiaro, tanto da sembrare schiariti con qualche prodotto quando in realtà erano più che naturali.
I miei occhi erano verde smeraldo ed avevo qualche lentiggine qua e là, per lo più sul centro del viso.
Per quanto riguarda il mio di carattere, beh ero molto timida, tranquilla, solare, dolce e simpatica con chi mi era più vicino, sognatrice ed a volte "strana" ma in senso buono.
Inutile dire che ero il suo opposto, ma ci volevamo un mondo di bene ed era questo che importava.
Anche la scuola purtroppo non era un ambiente felice per me e lo so, adesso starete tutti alzando gli occhi al cielo e pensando che io abbia sempre da lamentarmi, ma fidatevi che così non era.
Di cosa sto parlando? Beh, fin da quando ero piccola avevo avuto alcune incomprensioni con Emma Smith..
Chi era? Una ragazza poco più bassa di me, con i capelli lunghi, boccolati e tinti di un biondo platino che quasi pareva bianco e con un carattere sempre ostile nei miei confronti, vanitosa ed arrogante per via del suo essere ricca.
La potrei definire il mio incubo personale, ovvero qualcosa (in questo caso qualcuno) di cui ho sempre avuto timore, tutto per il semplice fatto che sin da quando l'ho avuta intorno, il mio umore è sempre stato sotto terra e non per chissà cosa, diciamo solo che se voleva riusciva a distruggere il momento felice di chiunque ed anche se non ho mai capito il motivo, se la prendeva specialmente con me.
Sono tante le volte in cui sono stata presa in giro da lei ricevendo molte umiliazioni e nonostante questo, non ho mai avuto il coraggio di ribellarmi o di fare qualcosa, seppur minima, per uscire da quella situazione.
Sarà stato per il mio carattere, sarà stato per il fatto che non volessi far finire nei guai nessuno oppure sarà stato per il semplice fatto che avevo fin troppe cose per la testa e che quindi non avevo nessuna forza per occuparmi di altro.
Mi ricordo però che, un giorno come un altro, non ebbi più la forza di starmene zitta (forse era successo qualcosa a casa o non ero di buon umore) ed alla sua ennesima provocazione tirai fuori tutto ciò che avevo dentro e finalmente le risposi.
Mi ricordo ancora ciò che le dissi: <<Emma ora basta! Sono stufa di te, delle tue prese in giro e delle tue battute. Vuoi davvero rendere la mia vita ancora un inferno? Fai pure. Vuoi ancora prendermi in giro perchè hai più soldi di me? Fai pure. Vuoi ancora far girare voci false sul mio conto? Fai pure. Ma d'una cosa ti avverto, non azzardarti mai e dico MAI più a parlare dei miei genitori o della mia famiglia, perchè almeno loro finché hanno potuto mi hanno amato e non come i tuoi che per accontentarti ti comprano le ultime cose firmate del giorno, quindi chiudi per una volta la bocca e rifletti un po', anche perchè sono le ultime persone di cui potresti parlare.>>

Un sogno impossibile o quasiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora