Un sogno impossibile o quasi

Capitolo 6

Ebbene sì, avevo deciso di fare qualcosa e quel qualcosa era riuscire a trasformare quella mia passione in qualcosa di concreto, non importava quanto tempo avrei impiegato o cosa avrei dovuto fare, la fatica e tutto il resto.
Fu per questo che la mattina seguente comprai un biglietto per Los Angeles, praticamente una vera e propria follia visto che il mio volo era programmato esattamente la sera stessa e dovevo ancora incominciare ad impacchettare tutte le mie cose.
Decisi anche di non andare a scuola e di avvisare la segreteria una volta imbarcata.
Ovviamente quelle ultime ore passarono in fretta, era tutto pronto ed era arrivato il momento di affrontare i miei zii, infatti li avvisai anche se non di persona, lo feci, infondo dovevo dar loro comunque delle spiegazioni.
E' vero sicuramente non meritavano una lettera, ma non avevo il coraggio nemmeno di guardarli in faccia.
Perciò presi posto alla mia scrivania, carta e penna ed iniziai a scrivere:
"Ciao,
molto probabilmente avete trovato questa lettera ed io sarò già partita o comunque sarò seduta all'aeroporto con i miei bagagli, ma non è questo il punto...
Sì, sono partita e lo so che avrei dovuto darvi spiegazioni migliori ma non trovavo le parole giuste, ed anche se non le trovo nemmeno ora, proverò comunque.
Non ce la facevo più, non reggevo più questa situazione..
Non avevo più voglia di studiare, non avevo più voglia di lavorare, non avevo più voglia di niente..
Ho sopportato fin troppo, ed è ora di tornare a vivere.
Non c'è bisogno che mi cerchiate o che facciate finta di essere dispiaciuti, l'unica cosa che vi chiedo davvero è di non ostacolarmi perchè sarebbe tutto inutile.
Vi chiedo scusa se vi ho dato così fastidio, addio..."
E fu quando chiusi tutto ed arrivai in quel luogo, salendo poi su quell'aereo, che tirai un sospiro di sollievo col cuore più leggero e con un sorriso malinconico accompagnato da alcune lacrime.
Eh già, è ora di tornare a vivere.