capitolo 10

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«Madison che ti succede?» mi chiede Giulia Pauselli, la professionista, preoccupata.

«Non lo so» rispondo recuperando fiato.

Sono a lezione con la Pauselli per provare il compito assegnato dalla Peparini, ma non ho avuto risultati nemmeno lontanamente soddisfacenti, più volte provo la coreografia più volte sbaglio.

«Buongiorno!» esclama la mia maestra entrando in saletta salutando me e Giulia.

«Buongiorno maestra»

«Buongiorno» rispondiamo io e la professionista all'unisono.

«Sono venuta a vedere come se la cava la mia allieva con il compito» dice rivolgentesi a me con un sorriso sul volto.

Male, malissimo! Ha aspettative troppo alte, ovviamente mi fa piacere, anche perché sa che posso fare di più, ma non voglio deluderla e ora mostrandole la coreografia lo farò sicuramente.

«Come procede?» chiede alla professionista.

«Potrebbe andare meglio» risponde la Pauselli guardandomi dispiaciuta.

«In che senso?» domanda la Celentano rivolendosi a me con un espressione confusa.

«Non lo so, la coreografia mi piace, ma non ho mai fatto qualcosa di questo genere e ho paura di fallire» farfuglio demoralizzata.

«Proviamola una volta ok?»

Annuisco.

La musica parte e comincio a ballare
Tra i movimenti intravedo l'espressione confusa della Celentano.
Non voglio farle credere di non essere in grado, ma la coreografia non mi riesce proprio.

«Allora -comincia la maestra- sembri un burattino, ti muovi seguendo passi, ma non mi trasmetti niente, sembri quasi obbligata, l'unica cosa che mi trasmetti è timore, e in questa coreografia dovresti far vedere sicurezza e forza» dice diretta gesticolando.

«Dai, riprovala»

E così riprovo, riprovo, riprovo, riprovo, ma niente da fare.

«Ascolta, torna in casetta e basta per oggi, parlane con qualcuno, prova a dormirci sopra, sfogati, ma torna domani in saletta con la grinta e la sicurezza adatta per svolgere la coreografia, ok?» mi dice Giulia.

«Va bene, grazie» rispondo forzandomi di fare un sorriso quando vorrei solo sprofondare.

Recupero il borsone e le mie cose per poi dirigermi in casetta senza neanche passare dalla sala relax.

Entro in casa, ignoro i miei compagni e mi chiudo in bagno.
Mi guardo allo specchio e comincio a piangere, un pianto pieno di parole mai pronunciate, azioni mai commesse, emozioni mai espresse... Un pianto liberatorio.

Comincio a pensare alla lezione di oggi "sembri un burattino, non mi trasmetti niente" queste parole rimbombano nella mia testa invadendo ogni mio pensiero continuamente. Se non fossi all'altezza di questa coreografia? Insomma Giulia Pauselli è fantastica e può permettersi di farla, ma io no. Non riesco a trovare la sicurezza e il coraggio per farla, vorrei, ma non ci riesco.

A un certo punto comincio a sentire un forte dolore al petto, sento i miei respiri farsi sempre più brevi e soffocati e le mie gambe tremare.

«Ehi Maddie stai bene?» mi domanda Carola, che evidentemente aveva sentito singhiozzare, dall'altra parte della porta.

Non riesco a parlare, cerco di recuperare il fiato per dire una parola, ma non ci riesco, i miei respiri cominciano a farsi sempre più brevi e dai miei occhi cominciano ad uscire sempre più lacrime, non riesco a muovermi.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 14, 2022 ⏰

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Un cuore in due // Christian Stefanelli Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora