Capitolo dieci.

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"And I will try to fix you."

《Siamo arrivati?》chiedo ormai per quella che sará la centesima volta.

《Aspetta ancora un attimo bellissima.》dice dolcemente e non posso evitare un sorriso che si forma sul mio volto. Ci conosciamo da poco ma ogni cosa con lui sembra così intima.

《Ora? Siamo arrivati?》. Siamo in auto da circa un'ora e questa situazione mi stá uccidendo. La benda sugli occhi non migliora di certo la situazione.

In risposta ricevo uno sbuffo seguito da un accenno di risata.

L'auto si ferma e sento la portiera di Louis chiudersi, il rumore dei sassi fa capire che il ragazzo stà procedendo verso di me per aprire la mia.
Quando succede, l'odore che aveva preso l'auto viene sostituito da quello del mare. Chiudo gli occhi e mi godo la tranquillitá di tutto questo.

Una mano prende la mia, brividi percorrono tutto il mio corpo e spero lui non se ne sia accorto.

So che è sbagliato tutto questo, dovrei essere a casa con Liam, con i miei genitori dato che oggi è uno dei pochi giorni in cui riescono a venire.
Nonostante tutto questo mi ritrovo al'una e mezza di notte trascinata dal fascino di Louis e dalla sua mano che mi guida in mezzo alla sabbia.
È la prima volta che non penso a Zayn per così tanto tempo.

Improvvisamente sento due mani circondarmi i fianchi e i piedi che non toccano più terra, li scuoto e mi accorgo di essere stata sollevata.

《Mettimi giù!》urlo sorpresa facendolo scoppiare a ridere. Si mette a correre con me sulle spalle e presa alla sprovvista dal movimento improvviso mi aggrappo alle sue forti spalle. Lo sento per un attimo irrigidirsi sotto il mio tocco ma poi ritorna tutto norlmale.

《Non ti sembra di volare?》domanda e io non so cosa rispondere. Non ho mai fatto cose del genere con qualcuno, con Zayn arrivavo solo a lui che mi prendeva in braccio sollevandomi al muro.
Da piccola mia madre e mio padre mi prendevano per le mani e mi alzavano da terra facendomi fare un piccolo salto.
Non ho mai corso con una benda in faccia su una spiaggia, con un fantastico ragazzo sotto di me.
Soprattutto, non all'una e mezza.

《Come Peter e Wendy?》sorrido alla mia affermazione.

《Più o meno sì.》risponde e mi ripone giù boccheggiando.

Tutto questo è stato un misto di paura e eccitazione.
La rabbia, che prima provavo per lui, è stata sostituita da qualcosa che non provavo da molto tempo.

《Oh ma dai, sembra che stai morendo. Non sono così pesante.》sbuffo e mi prendo la treccia nella mano giocandoci.
Lui si avvicina a me e ho l'istinto di fare un passo indietro, non lo faccio e resto ferma aspettando una qualche sua azione.
Prende la mia treccia e piano piano sfila l'elastico che la tiene unita.
Riesco a percepire l'elettricitá circondarci ma la ignoro.
《Ecco, così va meglio.》soffia sulle mie labbra e sposta i miei capelli ormai sciolti su un lato delle mie spalle.
L'azzurro dei suoi occhi è stranamente intenso, non lo era mai stato così tanto.

Avvicina ancora la faccia alla mia fino a sfiorare le mie labbra.
Non capisco, non capisco più niente.

L'elettricitá è ormai diventata forte ma quando stá per posare le labbra sulle mie faccio dei passi indietro lasciando la volontá di baciarlo lì davanti a lui.
Mi sento terribilmente stupida ma non ci faccio caso.
La magia che prima ricopriva quel posto svanisce e uno sguardo deluso ha preso spazio sul volto del mio Louis.

《Perchè sei venuto tardi oggi?》richiedo sperando una spiegazione da parte sua.

《Ti avevo detto di non chiedermelo prima o sbaglio?》il suo tono distaccato mi fa rabbrividire.

《Mi avevi praticamente promesso che saresti venuto.》

《Infatti, praticamente.》mi lancia un'occhiata e mi porto le dita sulle tempie.

《Sai Clair, le cose non vanno sempre come previsto》. Lo so bene. Fin troppo bene.
《e comunque avevo di meglio da fare.》continua la frase e mi accorgo che la sua voce è cambiata. È fredda e mi sembra di sentirlo anche io il freddo.
Mi maledico per non essere a casa sotto le coperte a dormire o più probabilmente a leggere un libro.
Com'è possibile che è diventato così scontroso solo perchè non l'ho baciato?
È un comportamento infantile, lui è infantile, la situazione è infantile.
L'elettricitá che c'era fino a poco fa è scomparsa, così come è scomparso il ragazzo dagli occhi azzurri che è venuto a prendermi a mezzanotte per portarmi su una spiaggia.
Mi supera e in silenzio sale in auto lasciandomi seduta sulla sabia come una cretina.

Sospiro e lancio un sasso in acqua, fa dei saltelli poi affonda come una parte di me, quel 'avevo di meglio da fare' poteva benissimo risparmiarselo.

Lo seguo e salgo in auto, le sue dita picchiettano sul volante a ritmo di una qualche musica che solo lui sa, appoggio la testa al sedile e penso di mettermi le cuffiette per scordarmi almeno un poco del ragazzo al mio fianco.

《Mettiti la cintura, andremo veloce.》ordina e io faccio come dice.
La sua voce completamente diversa da prima.
La freddezza con cui lo dice mi spiazza e quasi penso di scendere dall'auto e di correre da qualche parte ma poi, con tutta la forza d'animo che posseggo, appoggio la testa al finestrino.

Parte, le sue nocche diventano bianche dalla forza con cui stringe il volante, distolgo lo sguardo e lo poso sul suo petto. La maglietta bianca fa ancora intravedere i tatuaggi che a causa del leggero sudore si vedono ancora di più.

《Non mi piace essere osservato.》dice duro non distogliendo lo sguardo dalla strada.
Sono le due, dovrei essere a casa e invece sono con lui. Non riesco a togliermi dalla testa questo pensiero.

Come faccio a non guardarlo?

Insomma, è così bello.
Quasi mi obbligo a girare lo sguardo per cercare di fissarlo il meno possibile.
Il finestrino rispecchia la sua figura, concentrato sulla strada senza accorgersene si stá mordendo il labbro.
Spingo nel retro della mia mente il desiderio di baciarlo, potevo farlo prima e non l'ho fatto. Sono incoerente.

Percepisco ancora la tensione nell'aria, sembra che abbiamo lasciato l'elettricitá sulla spiaggia.

È passata mezzora da quando siamo partiti, e in questa mezzora non abbiamo parlato.
Tutti e due zitti, ognugno perso nei propri pensieri.
La luna è alta nel celo e illumina il viso di Louis.
Sono sicura si sia accorto che lo stò osservando, cosa che viene confermata da cipiglio che si forma sul suo viso.

《Comunque sai Louis, le cose non vanno sempre come previsto.》sputo ovviamente riferendomi al bacio. Ripeto le parole che mi aveva detto prima solo per farlo innervosire.
Lui resta ancora in silenzio e questa cosa mi fa innervosire, perchè non dice niente?

《Non prendere cosí tanto a cuore quel 'bacio' Clair.》. Sussulto alla sua affermazione e mi porto lo sguardo sulle ginocchia.
È un bastardo.

《Mi prendi in giro da quando mi sei venuto a prendere.》dico quasi in un sussurro e spero che non abbia sentito ma come sempre accade il contrario.

《Non...io...》il suo tono pieno di rimorso.

《Lascia stare.》lo interrompo e mi stringo verso il finestrino.
Le parole escono piene di disprezzo dalla mia bocca.

Sento una mano posarsi sulla mia coscia e Louis mi lancia un'occhiata per chiedermi il permesso.
Metto la mano sulla sua e notano che combaciano perfettamente, la sue dita sono però più lunghe di qualche centimetro. Non so perchè l'ho fatto ma quando sono con lui tutto è incerto e non so mai niente.

Senza più stare alle mie regole, appoggio la testa alla sua spalla e mi addormento mentre la sua mano mi accarezza dolcemente la coscia.

Me

Questo capitolo è venuto più lungo degli altri.
Scusate per il ritardo ma mi si era cancellato il capitolo.
Buona pasqua anche se con due giorni di ritado.

Continuo a pubblicare i capitoli a orari strani ma dettagli.

Spero vi piaccia, continuo a novantadue voti e qualche commento sul capitolo.
Ditemi che cosa ne pensate per favore e se avete consigli tanto meglio.
Ho appena pubblicato il prologo di una nuova storia su Harry, si chiama "Fix you".
Mi farebbe piacere se andaste a leggerla :)
Ne sarei davvero felice.

Hold me. ||Louis Tomlinson||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora