"Cause nobody knows you, baby, the way I do. And nobody loves you, baby, the way I do."
— One Direction*Louis's Pov*
Nonostante le tende siano completamente tirare la luce entra lo stesso, mi stropiccio gli occhi e mi mordicchio il labbro per la posizione scomoda in cui ho dormito.
Perfortuna Edward in questo periodo non c'è, mio cugino a quanto pare si sta trovando una sistemazione altrove.
Ha conosciuto una ragazza di cui si è follemente innamorato e ha deciso di andare abitare con lei comprandosi una casa fuori Londra.
Manca poco al suo trasferimento definitivo, probabilmente mi lascierá la casa e io potrò stare qua da solo.Giro lo sguardo verso Clair e ghigno, stá ancora dormendo e la maglietta che indossa si è alzata mentre dormiva, lasciando il ventre quasi scoperto.
Prima di addormentarmi, la sera prima, mi ero preso qualche minuto per ammirarla.
È veramente una bellissima ragazza, non avrei mai smesso di pensarlo.
Le abbasso la maglietta anche se preferirei restasse come prima.
Le rimetto il lenzuolo addosso e lentamente mi alzo gemendo per un dolore inaspettato al collo.
La finestra è stranamente aperta, probabilmente si era formata una corrente d'aria che aveva preso proprio me durante la notte.Esco dalla camera proseguendo verso il bagno. Una volta entrato mi bagno giusto un po' la faccia, per svegliarmi. Tra un giorno sarebbe ricominciato il liceo per Clair e l'universitá per me.
Non che ci andassi molto, saltavo spesso lezioni e ero indietro col progaramma; se non avessi iniziato a studiare seriamente sarei stato bocciato al prossimo esame.
Sospiro, mi sto giá stressando a pensare a queste cose, figurati metterle in atto.Sento un tenue rumore farsi sempre più forte, quando le parole di "Demons" degli Imagine Dragons rimobano nel bagno capisco si che si tratta del mio cellulare.
Lo tiro fuori e quando vedo il nome sullo schermo mi metto una mano sulla faccia.(Quando scrivo in corsivo vuol dire che stanno parlando al telefono.).
《Ehi papá!》sento un preve sospiro dall'altra parte.
《Ti sei dimenticato della cena Louis, era importante.》 . Alzai gli occhi al cielo, era vero. Me ne ero completamente dimenticato.
《Mi dimentico di molte cose.》
《Era importante.》dice di nuovo.
《Ho capito papá, era importante. Ma sinceramente avevo di meglio da fare che venire a cena a casa tua.》risposi nervoso.
Non avrei mai ammesso che avevo voglia di vederlo.
Non ci incontravamo quasi mai, nonostante abitassimo a Londra.
Quando andavo all'ospedale, essendo lui il direttore, dovevo farmi vedere ma poi lo evitavo per il resto del tempo.
Mi faceva venire in mente cose che non volevo ricordare, che invano cercavo di rimuovere.《È a casa di Jessica la cena, ci tevena a conoscerci. Ho fatto una figuraccia Louis. Aveva cucinato anche per te, e ti abbiamo pure aspettato. Cristo almeno un messaggio.
Almeno per una volta Louis.》.
Delle braccia mi cigono da dietro, quasi mi cade il telefono ma non appena mi gira il volto di Clair mi fa sorridere.
Lei vedendo che sto parlando al telefono si allontana leggermente.《Ci sei Louis?》domanda mio padre, mi stavo dimenticando di star parlando con lui.
《Sì sì.》rispondo distaccato.《Tra poco facciamo un'altra cena, vieni per favore. Ci tiene, ci tengo.》. Rido leggermente per l'ultima frase.
《Non penso tu ci tenga. Ma se può farti smettere di rompermi le palle allora sì, vengo.》. Percepisco il rumore di una sedia strusciare contro il pavimento segno che mio padre si fosse alzato.
《Okay, glielo dico. È per sta sera alle otto. Puntuale miraccomando.》
《Chiedi troppo.》. Lui ride e io mi acciglio.
《Non cambierai mai...》accenna, so che un lieve sorriso è comparso sulla sua faccia.《Non ho intenzione di farlo, non l'ho mai avuta. Devo andare.》rispondo freddo e mi giro verso Clair che mi fissa stranita.
《A dopo. Ciao.》dice e metto giu la chiamata.
Mi dirigo verso la cucina e la mia ragazza mi fa passare senza pormi domande.《Ti va bene uova e bacon?》domando e tiro fuori la padella.
《Sì.》dice alzando la voce per farsi sentire.
《Mi faccio una doccia veloce e arrivo, non devo neanche lavarmi i capelli. Posso?》
《Certo. Non devi neanche chiederlo piccola.》
*quindici minuti dopo*
Finisco di mettere la colazione nel piatto di Clair e con un tempismo perfetto lei entra in cucina.
《Mh che buon odorino.》viene verso di me e mi da un bacio sulla guancia, basta questo a farmi rilassare un po' rispetto alla cosa di prima.
《Lo so. L'ho fatto io.》dico elogiandomi. Lei sbuffa e si siede.
I capelli ancora bagnati la rendono ancora più bella del solito.Fra risate e miei commentini sporchi riguardanti la sua maglietta alzata al mattino finiamo velocemente la colazione.
《Metto via io i piatti.》si alza e li prende mettendoli nel lavello.
《Posso farti una domanda?》chiede e io in risposta alzo le spalle.
《Chi era al telefono?》mi guarda e inizia a sciacquare i piatti.
《Uhm, mio padre.》rispondo sincero.
《Ah, capito. Questa sera devi uscire?》domanda mettendo il tutto nella lavastoviglie per poi girarsi vero di me.
《Sì.》
《Oh okay.》
《Magari potresti venire, non ho voglia di andare da solo.》
《Non penso sia il caso.》risponde mettendomi una mano sulla guancia.
《Lo è invece. Ti prego. Dovrò subirmelo tutta la serata.》
《Voglio lasciarvi parlare tranquillamente.》
《Non parleremmo tranquillamente ugualmente, fallo per me dai.》le metto le mani sui fianchi e la avvicino.
《Mh.》dice titubande e mi guarda. Io mi mordo il labbro e le do un bacio sul collo.
《Dai.》Clair chiude gli occhi e io ridacchio.
《Okay, ma convincermi così non va affatto bene sai?》
《Ma io non ho fatto niente.》sorrido quando mi da un pugnetto sul petto.
《Chiamalo e diglielo però.》
《Certo. Dopo lo faccio.》
《Bravo.》mi da un bacio sulle labbra.
《Forse è meglio che mi prepari ora. Liam mi viene a prendere tra poco.》《Che scassa cazzo tuo fratello, comunque okay.》lei ridacchia e prende la borsa. È gia vestita, quindi mette solo le scarpe.
《Mi ha scritto dicendomi di andare giù.》
《Ci vediamo dopo allora. La cena è alle otto. Ti passo a prendere alle sette e mezza.》. Mi avvicino a lei e la bacio.
Lei ricambia mettendomi le mani nei capelli.
Le metto le mani sulla schiena, verso il basso, e la avvicino a me.Dopo un po' ci stacchiamo e lei sorridendomi raggiunge la porta.
La saluto con un cenno del capo e poi la porta sbatte leggermente alle mie spalle.
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Hold me. ||Louis Tomlinson||
Romansa"Perché non puoi salvarmi?" dice con un filo di voce, la sua testa appoggiata al mio stomaco, un suo dito che attorciglia una mia ciocca di capelli. L'acqua del mare ci arriva quasi ai piedi mentre siamo sdraiati sulla solita spiaggia. Abbasso lo s...