Capitolo 6: Riflessioni in compagnia

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Con porta e finestre chiuse, ero seduto sul mio letto, nel casino incredibile della mia camera, che, dopo l'incidente con Kasuki, non avevo ancora sistemato. Accesi una lampadina e rimasi seduto a gambe incrociate, guardando il foglio che avevo trovato quel giorno. Accanto a me c'era il mio telefono, aperto su una pagina di Whatsapp. Il numero era quello di Hirotaka, che me l'aveva dato il giorno dopo l'incidente di Kasuki, in caso avessi bisogno di lui. In un veloce messaggio riassuntivo avevo scritto la situazione e, sotto, le mie prime deduzioni.

Ciao Hiru! Mi dispiace disturbarti, però avrei bisogno di un tuo consiglio riguardo una cosa importante. Oggi, uscendo con Kasuki (ecco perché non c'ero a scuola, scusami) ho incontrato il Preside e un mio professore. Mio fratello li aveva urtati per sbaglio, senza accorgersene, e io mi ero fermato per scusarmi e chiedere se andava tutto bene. A terra c'era un foglio, credevo fosse del Preside, così l'ho raccolto. In pratica, sbirciandone il contenuto, ho scoperto delle cose estremamente sconcertanti. Primo: il Preside è realmente mio padre, infatti, nel foglio c'era scritto il suo nome e altri vari dati personali, come il suo lavoro: Preside della Scuola Pubblica di Fuyukima. Secondo: vuole processare Kasuki per avermi trattentuto senza legittima custodia, e vuole riprendermi "sotto la sua ala" per essere brevi. Io e Kasuki non abbiamo abbastanza soldi per affrontare preparati un processo, inoltre, considerando le conoscenze di mio padre fra giudici e magistrati, dubito che riusciremmo a vincere la causa. L'unica soluzione che mi è venuta in mente è quella di fermare il processo, ma come?

Per fortuna una sua risposta non tardò ad arrivare. Sentivo che, senza l'aiuto di Hirotaka, non sarei mai riuscito a venire a capo di questo problema. So, inoltre, che Hirotaka è incredibilmente intelligente, al torneo di scacchi scolastico (a cui, con il disappunto di Kasuki, non avevo partecipato) aveva battuto anche i nostri studenti migliori senza battere ciglio.

Ciao, tranquillo se non c'eri a scuola. Immagino che la strada più sicura da percorrere sia fermare il processo prima che inizi, su questo hai ragione. Teoricamente, per fermare il processo dovremmo avere delle ragioni valide, con prove inconfutabili. Dopo averci riflettuto un po', avrei una teoria, ma è difficile e dubito che ti piacerà. Le probabilità che funzioni, dopo tutto, sono molto basse.

Ma le probabilità sono comunque più alte di quelle che avremmo imbarcandoci nel processo, no? Credo che questa sia la nostra unica possibilità al momento, e dobbiamo agire subito. Mio padre vuole iniziare il processo fra 3 mesi, non c'è molto tempo da perdere.

Allora, te la esporrò adesso, così avrai tempo sufficiente per pensarci entro domani. Mi hai detto che tua madre è scomparsa parecchi anni fa; ora, se non sbaglio, tutti i tuoi sospetti ricadono su tuo padre. Teoricamente, se riuscissimo a trovare le prove che lui abbia commesso quell'omicidio, non potranno mai affidarti a lui. Tu potresti provare l'innocenza di Kasuki spiegando che, visto come ti trattava tuo padre e il fatto che tua madre non ci fosse, altri non poteva prendersi cura di te se non Kasuki. Di conseguenza, l'unica persona a cui potrai venire affidato fino al compimento dei 18 anni è tuo fratello. Lo so che è rischioso, ma è l'unica cosa che mi è venuta in mente.

Rilessi il messaggio un numero indefinito di volte, riflettendo. Effettivamente, era l'unica opzione che avevamo, ma avrebbe davvero funzionato? Le probabilità che trovassimo le prove sufficienti dopo tanti anni erano praticamente nulle, ma, dopotutto, quante altre speranze avevamo? Decisi che, se non avessimo trovato nulla entro il secondo mese, avremmo cercato qualcosaltro.

Ok.

Hirotaka visualizzò la mia risposta e, dopo una decina di minuti, mi rispose.

Allora, direi che le cose che dobbiamo cercare di scoprire, prima di tutto, sono: 1.Dove si trovava tuo padre lunedì otto agosto 2002. 2.Se tua madre aveva altre persone con un movente per farla sparire. 3.Il movente di tuo padre. 4.Se è stato lui a farla sparire, dobbiamo trovare le prove che l'abbia uccisa, il che è difficile, senza un corpo da cui partire. 5. è praticamente impossibile che abbia fatto tutto lui, quindi dobbiamo trovare i suoi complici. 6. Dobbiamo trovare un alibi per te e Kasuki, in caso di accuse estreme, tuo padre potrebbe scaricare l'accusa su di lui.

Dopo aver letto il messaggio, mi resi conto che eravamo pieni di interrogativi, senza praticamente nessuna base da cui partire. Non sapevo neanche se mia madre fosse realmente stata uccisa, mio padre poteva sostenere che fosse scappata. Non risposi al messaggio di Hirotaka e spensi il cellulare, appoggiandolo sul comodino di legno. Spensi la luce e rimasi così, disteso nel buio, con gli occhi spalancati, cercando di riflettere.

La mattina dopo, pieno di sonno, mi alzai praticamente disteso sul pavimento, con la mano che cercava in tutti i modi la sveglia per spegnerla, senza però aprire gli occhi. Tastando alla cieca riuscii a spegnerla, e mi rigirai dall'altra parte, per cercare di dormire. Pochi minuti dopo in camerà entrò mio fratello Kasuki, che, vedendomi ancora intento a cercare di dormire, tirò su le tapparelle e aprì le finestre, facendo entrare una fievole luce e l'aria fredda delle cinque e mezza del mattino. "Forza, pigrone!" esclamò, affettuosamente, mio fratello. Dopo una ventina di minuti, ero riuscito a scendere dal letto, e poi mi ero preparato alla velocità della luce per i restanti 10, per poi arrivare a scuola perfettamente in orario.

Avevo atteso impazientemente la pausa pranzo, non sforzandomi molto di prestare attenzione alle lezioni. Quando finalmente suonò la campanella, feci un balzo sulla sedia e camminai più veloce che potei verso la panchina dove io Hirotaka ci trovavamo di solito. Il ragazzo dai capelli d'oro era lì, come suo solito. Rimasi un po' a guardarlo, prima di avvertirlo che ero arrivato scrollandolo: mi piaceva il riflesso della luce sui suoi capelli, il suo profilo perfetto, l'espressione persa... ad essere sinceri, non avevo ancora trovato qualcosa che non mi piacesse di lui, qualche difetto, sembrava essere perfetto. Mi riscossi dai miei pensieri e mi accorsi di essere diventato irrimediabilmente rosso, ma, soprattutto, mi accorsi che Hirotaka mi stava guardando. Mi sorrise con calore come faceva sempre, porgendomi un foglio.

Ieri sera ho riflettuto su cosa dovessimo cercare per prima, e credo che sia bene cominciare a cercare prove sul fatto che tua madre sia effettivamente morta. La vera domanda è, come fare? Ho pensato che tuo padre debba per fare avere dei complici, dato che ho cercato nei vecchi fascicoli degli interrogatori di quando hanno indagato sulla scomparsa di tua madre,anni fa, (non chiedermi come ho fatto che è meglio, credimi) e tuo padre ha un'alibi di ferro: nelle ore precedenti e seguenti la sparizione di tua madre, la sera dell'otto agosto 2002, lui è stato visto da circa milleduecento persone in due conferenze, che gli hanno impiegato il resto della serata; quindi, anche se l'avessero rapita e uccisa più tardi, lui non potrebbe essere collegato all'omicidio, a meno che non trovassimo i suoi eventuali complici. Per prima cosa, quindi, dobbiamo trovare il corpo di tua madre per essere in grado di stabilire l'ora del decesso.

Certo che mi faceva un po' impressione parlare di cadaveri così, come fossero quattro chiacchiere davanti ad una tazza di the, ma devo farci l'abitudine se voglio fermare quel processo. Sorrisi a Hirotaka e annuii; aveva ragione. La vera domanda era: come avremmo fatto a trovare i complici di Lui? Come se mi avesse letto nel pensiero, Hirotaka prese il foglio e aggiunse:

Per cominciare, potremmo cercare nel suo ufficio. Dovremmo trovare un modo per distrarlo quanto basta perché uno dei due riesca ad intrufolarsi nel suo ufficio.

Osservai per un attimo il cielo insieme a lui, poi mi venne in mente un'idea che mi fece sorridere: mi sarei divertito a portarla a termine, anche se questo avrebbe voluto dire finire in punizione per i prossimi due anni. Presi una matita dalla tasca della giacca e scrissi, sorridendo:

Tu intrufolati nel suo ufficio alle sette e mezza di domani mattina prima delle lezioni. Alla distrazione ci penso io!

Attesi con ansia la fine delle lezioni. Una volta finita la scuola, mi fermai in un negozio vicino a casa, comprai una cassetta di bombolette spray e, a tarda sera, una volta certo che Kasuki si fosse addormentato (ultimamente prende delle pillole per dormire, quindi so che non si sveglierà) presi cassetta, bici, un paio di cesoie e uscii di casa. 

Xiaocomehomepls

Il capitolo è un po' corto ma dettagli- mi scuso per la mia assenza, dico così ogni volta ahahah! Comunque, pensavo di smettere di scrivere storie, ma fare solo One-shot... cosa ne pensate? Ciao!

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 27, 2021 ⏰

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