Prologo

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Le onde sbattevano contro la spiaggia con una tale delicatezza da sembrare una melodia. L'odore di brezza marina riempiva l'aria circostante, come un profumo incantevole.

Lei è in piedi, sulla spiaggia, ammirante di quel profondo infinito rivestito da un cielo senza sole. Il tramonto appena vissuto sembrava come una piccola finestra su un paesaggio impossibile da vivere, se non nei quadri.

«Straordinario. Non trovi?» gli sussurra lui, dolcemente. Incantato tanto quanto lei, ma non dal paesaggio, bensì dalla bellezza della ragazza.

«E' magnifico. Quasi un sogno.» mormora lei, non distogliendo mai lo sguardo.

«Non quanto te.» si lasciò sfuggire, quasi inconsciamente. Lo mormorò piano, ma fu comunque abbastanza udibile da arrivare alle orecchie della giovane fanciulla che sorride, imbarazzata.

Lui si avvicina, lentamente, per poi cingerla da dietro, in un abbraccio. Rimangono così per qualche secondo. La ragazza sembra quasi cedere a quel dondolio, a quelle braccia che vogliono solo proteggerla. Vorrebbe rimanere così per sempre, o ancora per un po'. Ma non può.

La spensieratezza sparisce, lasciando spazio ad uno sguardo turbato.

«E' così che finisce, non è vero? Domani torneremo alle nostre vite e dimenticheremo tutto quello che è stato.»

Il ragazzo respira a fondo, riempiendo i polmoni e gonfiando il petto. La schiena si eleva, lasciando spazio ad una postura rigida, che trasmette disagio.

«Abbiamo rischiato abbastanza.»

«Siamo stati attenti.»

«Non ne abbiamo la certezza.»

«Se qualcuno se ne fosse accorto avremmo già subito le conseguenze.»

«Non ne sono così sicuro.»

«Queste settimane sono state... incredibili. Non mi sono mai sentita così libera.»

«Nel nostro mondo non potrebbe mai accadere. E' impossibile.»

«Perché no?» domanda, schietta. In lei si scorge già una punta di frustrazione. Si nota un certo distacco.

«Hermione...» sospira.

«Non voglio. Non voglio che questo finisca. Non voglio fingere, decidere da che parte stare e continuare ad odiarci anche quando in realtà...»

Ma non ha la forza di continuare. Le mani incrociate, il respiro teso e lo sguardo rivolto al mare, ma la testa persa altrove.

«Pensavi davvero che durasse? Andiamo, non sei una stupida. Non abbiamo nessuna possibilità.» sentenzia, con fare schietto.

«O forse hai troppa paura per affrontare la cosa.»

«Non ho paura.» marca, a denti stretti. Sembra indignato dalla frase di Hermione. «Ma non voglio rischiare.»

«Non ne vale la pena. Non è vero?»

Lui non risponde, affermando le sue insicurezze. Prova a cercare nuovamente un contatto, ma lei lo spinge via.

«Se la pensi così, allora direi di finirla il prima possibile.»

Il ragazzo sembra voler ribattere, invece si ferma. Abbassa lo sguardo, quasi come per evitare che possa leggere i suoi sentimenti.

«Bene. Chiudiamola.»

Il cuore di entrambi accelera. La rabbia si fa largo tra il respiro, i battiti e i muscoli, ora paralizzati. Sembra che il loro corpo vada a fuoco, mentre un leggero bruciore agli occhi fa capire quante lacrime avrebbero versato nei prossimi istanti. Ma nessuno dei due mostra ciò che prova l'altro.

Lei annuisce, tentando di riprendere il controllo del proprio essere.

«Allora addio.»

E se ne vanno. Ognuno in direzione diversa, ma sapendo, che prima o poi, si sarebbero nuovamente trovati.

In un modo o nell'altro.

Goblet of Fire || (What if) DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora