Settembre
1.
Il vento soffiava imperterrito in quella giornata ancora estiva. Il binario 9¾ della stazione di King's Cross, a Londa, era in subbuglio. Era il primo settembre, e un nuovo anno stava per cominciare alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts.
Seduto nel vagone dei Grifondoro (la sua casa di appartenenza ormai da quattro anni) Harry osservava le persone andare e venire: genitori salutare i propri figli, ragazzi del primo anno emozionati di iniziare, insegnanti che si facevano strada tra le masse di adolescenti e ragazze che chiacchieravano tra loro su come fossero andate le vacanze, e tanto altro.
Aveva passato le vacanze a casa dei Weasley, la famiglia di maghi più assurda e straordinaria che si potesse incontrare. Li aveva conosciuti facendo amicizia con Ronald Weasley, adesso il suo migliore amico. Si era divertito da matti: aveva fatto pranzi e cene in compagnia di splendide persone, avevano passato notti intere a parlare, era anche andato alla Coppa del mondo di Quidditch (un'esperienza davvero unica) e aveva conosciuto meglio sua sorella Ginny. Una ragazzina molto timida, più piccola di un anno, dall'aspetto minuto ma attraente. Le piaceva davvero molto stare con lei. Era così carina e gentile e, sebbene si scambiassero davvero poche parole, sentiva che forse provava qualcosa di più di una semplice simpatia.
A quei pensieri, sentì le guance andare a fuoco. Cercò di cacciare via dalla mente Ginny, riflettendo sul fatto che forse era inopportuno pensare certe cose della sorella del suo migliore amico.
D'un tratto, ancor prima che potesse realizzare, la porta del suo vagone si aprì: una folta chioma di capelli rossi fece capolinea, con tanto di sorriso stampato in faccia.
«Harry, hai trovato un vagone libero!» gioì Ron.
«Già, ma dove ti eri cacciato?» gli chiese. «Hai detto che mi raggiungevi subito.»
«Scusa, ma mia madre impazzisce quando deve lasciarci andare.» disse, per poi stravaccarsi sul divanetto di fronte, dopo aver salutato dal finestrino suo padre e sua madre (in lacrime).
Alla vista di quella scena, Harry sorrise. C'erano tutti: Molly e Arthur Weasley, i genitori; Bill, Charlie e Percy, i tre fratelli più grandi che non andavano più a scuola; Fred, George (i gemelli) e Ginny, che salutavano a loro volta mentre salivano sul treno.
La famiglia Weasley era decisamente la sua famiglia di maghi preferita, e la signora Weasley era la madre che non aveva mai avuto. Era una donna bassa, paffuta, molto gentile e sempre di bell'aspetto. Era una mamma orgogliosa dei "successi" dei figli, ma lo stesso tempo scandalizzata dai loro comportamenti scorretti, in particolare dei gemelli.
«Allora... hai visto qualche nuovo studente? Qualcosa di interessante?» domandò Ron.
«In realtà sto aspettando Edwige.» ammise Harry. «Con delle notizie da parte di Sirius. Aveva detto che in qualche modo cercava di farsi vivo. Ma ancora nessuna traccia.» aggiunse, quasi deluso.
Già, Sirius Black. Un uomo con un fascino incredibile tanto quanto pericoloso. Nonché migliore amico di suo padre, James Potter. L'anno prima lui e i suoi due amici, Hermione e Ron, l'avevano salvato dai dissennatori e da una reclusione ingiusta ad Azkaban, per poi scappare assieme a Fierobecco (un povero grifone che la scuola avrebbe dovuto giustiziare ingiustamente per atti ritenuti feroci e indomabili) e rimanere nascosto fino a quando le acque non si fossero calmate.
Gli mancava, anche se gli doleva ammetterlo, ma era così.
«Vedrai che starà bene. Sicuramente è nascosto da qualche parte. E prima o poi si farà sentire.» concluse il rosso, cercando di consolarlo.
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Goblet of Fire || (What if) Dramione
FanfikceE se fosse successo a lei? Se non fosse stato il famoso Harry Potter ad essere estratto dal Calice di fuoco? Domande che mai hanno avuto risposta. Per lo meno, fino ad ora. Il Torneo TreMaghi. Una competizione dove si rischia il tutto e per tutto, c...