𝘾𝙖𝙥𝙞𝙩𝙤𝙡𝙤 19

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Mi rivestii, Draco era ancora seduto sul pavimento con lo sguardo verso il balconcino della torre che dava sul cielo, «adesso tornerai ad allontanarti e ad ignorarmi?», lo guardai attendendo una risposta, ma non arrivò.

Sospirai, «perché lo hai fatto? Mi hai chiesto tu di sapere, ricordi? Io sono solo stata sincera, non capisco questo tuo comportamento, è come se ti avessi fatto qualc-»

«È pericoloso che tu sappia così tanto di me.», mi interruppe freddamente, per poi alzare lo sguardo su di me, «per quanto tutto questo possa essere assurdo, io ti credo, t/n. E in questo momento, l'unica cosa che mi importa è proteggerti, ma tu non lo rendi possibile e continui a metterti nei guai.»

«Draco...», mi avvicinai a lui mantenendo il contatto visivo, «anche se cerchi di allontanarmi da te, non significa che smetterò di provare ad aiutarti», mi sedetti vicino a lui, torturando il mio pollice con le altre dita, «non devi proteggermi, so tutto ciò che accadrà in futuro, in questo momento sto vivendo dentro ad un film che ho visto e rivisto, di cui sto tentando con tutta me stessa di provare a cambiare le cose, perché so che genere di persona sei, e so che non uccideresti mai Silente».

I miei occhi lo guardavano innocentemente, le sue labbra erano serrate mentre il silenzio cadeva incombe sulla torre.
Ci furono lunghi istanti di silenzi, in cui i nostri respiri erano l'unica cosa che si accavallava nell'aria.

Mi voltai verso il cielo e mi lasciai scappare un leggero mezzo sorriso, «guarda, c'è l'alba», spezzai il silenzio come se una crepa avesse fatto strada sull'asfalto.

I suoi occhi vennero illuminati dai colori soavi di quello spettacolo naturale. Osservammo il cielo con le labbra incurvate, come i bambini quando vedono per la prima volta i fuochi d'artificio, ammaliati dalle luci e dalla bellezza di tale magia.

I raggi solari iniziarono a penetrare lentamente nel buio, la mia iride risaltò non appena quella luce accarezzò un angolo del mio viso.

Allungai il braccio, tesi la mano sfiorando il pulviscolo con le dita, come a catturare la luce. Nel mio campo visivo si aggiunse la sua mano, che danzava delicatamente insieme alle mie dita, «è così magico»

«Cosa, il crepuscolo?»

Mantenendo il silenzio e senza smettere di sfiorare la luce, mi alzai continuando ad osservarla, lasciando che si posasse sul mio corpo come un abbraccio caldo.

Chiusi gli occhi, e con dei movimenti molto lenti iniziai a volteggiare, baciata da quei raggi che si avvolgevano a me, come se stessi danzando scalza su un prato di una collina, circondata dai colori variopinti delle farfalle.

Abbandonandomi dai pensieri negativi, gettandoli dentro ad un buco per poi spingerlo via da me;
Niente padre violento, niente genitori che litigano, niente urla, niente odio nell'aria.

Solo quel concetto di libertà che mi faceva tremare il cuore.

Aprii gli occhi e lasciai che le mie dita continuassero ad accarezzare il calore del sole che mi sfiorava. Chiusi la mia mano in un pugno e me la portai al petto, come a catturare quell'atmosfera meravigliosa che la natura aveva creato.

«Sì», mi voltai verso Draco, che in quel momento mi guardava con un pizzico di perplessità sul volto, ma che allo stesso tempo, i suoi occhi sussurravano tutt'altro, «il crepuscolo»

Andai verso di lui, ridacchiando per il modo in cui mi guardava, «che c'è?», gli spinsi la fronte con due dita, «non avevi mai visto una ragazza alzarsi dal nulla e iniziare a fare quello che le passa per la testa?», mi sedetti, «sono per caso troppo strana per te?», aggiunsi del sarcasmo.

You saved my life | Draco Malfoy (+16)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora