2. Il primo passo

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Siamo un testacoda su un'A1
Il motore fa fumo a bestia, giuro
Mi mandi fuori, fuori di testa
Mi dici rallenta, non ti do retta
Mi dici rallenta, metto la sesta

Siamo un testacoda su un'A1Il motore fa fumo a bestia, giuroMi mandi fuori, fuori di testaMi dici rallenta, non ti do rettaMi dici rallenta, metto la sesta

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Nonostante Milano sia una città caotica, a quest'ora della notte regna il silenzio. Sono appena passate le due e in piazza del Duomo non c'è praticamente nessuno. La cattedrale sembra più grossa, impetuosa a tal punto da far venire i brividi a Lando, o forse è colpa della brezza notturna...considerando che ha dovuto cedere la sua felpa. Al suo fianco, Lena tiene lo sguardo alto, ferma davanti all'enorme porta centrale, sulla quale si può osservare la Creazione di Eva. È stata sua l'idea di fare un giro in centro città, dopo averlo portato a cena in un posto fuori Monza dove hanno mangiamo risotto ai funghi e bevuto una bottiglia di ottimo vino bianco. Ci sta bene con Lena, anche se a volte sa essere tagliente come un coltello e poco incline al compromesso. Ma è bella da morire e lo guarda in un modo che riesce a fargli ribollire il sangue.

Improvvisamente il silenzio tombale che li circonda viene rotto. Lena abbassa la testa, cercando il cellulare nella sua borsetta e guardando il numero di chi la sta chiamando.

«Ma andiamo, a quest'ora?» chiede tra sé, sbuffando. Fa un segno a Lando di aspettare, mentre si allontana lungo la scalinata. Il ragazzo rimane fermo dov'è, sentendo pezzi della chiamata. «Ma ti sembra l'ora di chiamare? Uhm...sì, sono sveglia, ma sono con qualcuno e non mi va di farlo aspettare, quindi sbrigati...come sei divertente, aspetta che rido...sì, fatto, ho riso dentro. Puoi andare avanti...no, non so dove sia...non mi credi? E sticazzi? Oh...scusa Altezza! Comunque, davvero, non so dove sia Nives, dopo la gara è sparita e non mi ha detto niente...si chiama Daniel e sì, immagino sia con lui...uhm...vai a dormire Riccardo, Nives sta bene ne sono sicura. Quando tornerà vi spiegherà tutto...sto per mettere giù...ciao!» Lando la raggiunge, rimanendo uno scalino più in alto rispetto a lei, aspettando che metta via il cellulare e alzi lo sguardo su di lui.

«Tutto bene?» chiede.

«Era solo quel coglione di Riccardo, il fratello di Nives...ma credeva davvero che gli avrei detto dov'è? Andiamo, è la mia migliore amica! C'è un codice d'onore va ben oltre la Monarchia-». Le labbra di Lena si fermano per un istante soltanto, prima di riprendere a muoversi, ma non per parlare. Lando si è chiesto per tutta la sera quale potesse essere il momento migliore per baciarla. Quando ha capito che non esiste un momento perfetto ma solo il momento in cui finisce ogni riserva di autocontrollo, si è sporto, passandole un braccio attorno alla vita e tirandosela vicino. Lena appoggia le mani contro la base del suo collo, baciandolo con sempre maggior trasporto, mordendogli il labbro e facendo intrecciare le loro lingue. È un bacio lungo, in grado di togliere il respiro e quando si staccano a Lando sembra di essere rimasto in apnea per tutto il tempo, in quel mare liquido e pieno di eccitazione che definisce Lena.

La tiene ancora stretta, accarezzandole il fianco con la punta delle dita e guardandola, mentre lei respira con affanno, tenendo le labbra gonfie e rossissime leggermente socchiuse.

Distance || Lando NorrisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora