-Hai visto quei ragazzi? Sono dei gran fighi, mi disse.
-Non ti bastano quelli che hai di fronte?
-Lei alzò le sopracciglia.
Scherzi vero?!
Ridemmo entrambe.
-Dai facciamo finta di voler prendere un po' d'aria fresca.
Mi tirò con se.
Mentre cercavo di attraversare la folla vidi un ragazzo dall'aria seria e..non può essere. Ancora lui.
-Che c'è? Conosci uno di loro? Mi chiese Mary.
La sua faccia si illuminò.
-Si cioè no.
Lei mi guardò perplessa come se fossi pazza.
-Adesso vengo, gli dissi.
Mi avvicinai al tavolo molto sicura di me.
-Hey anche tu qua?!
Gli amici mi guardarono mentre lui continuò ad avere lo sguardo rivolto verso il basso non considerandomi minimamente.
-Mi hai sentito? Sei anche sordo per caso?!
Uno degli amici cominciò a ridere.
- Beh Keith, conosci questa bella bambolina? Non ce la presenti?
Gli altri annuirono.
- Non la conosco, disse.
I miei occhi si spalancarono. Non ci posso credere. Che bastardo.
Calma e sangue freddo Gió.
- Ma se non mi guardi nemmeno in faccia, gli dissi.
Lui alzò lo sguardo, più freddo delle altre volte, mi si gelava il sangue.
Non so perché ma nello stesso istante abbassai lo sguardo e mi voltai.
Mentre stavo per andare sentíí pronunciare qualcosa dalla sua bocca.
-Pff, bambinetta sfigata.
Mi bloccai, pensai tante di quelle bestemmie e sentire gli altri ridere il nervoso aumentava.
L'unica cosa che riuscíí a fare fu quello di voltarmi, guardarlo, prendere il suo bicchiere con ancora la birra dentro e lanciarglielo addosso per poi andare via.
Lui rimase per un po con gli occhi spalancati e con la faccia perplessa.
Quando andai da Mary l'unica cosa che gli dissi era di non farmi domande.
Volevo solo andare a casa, dormire e dimenticare quei suoi maledetti occhi.
Mi stavo attaccando ad una persona che nemmeno conoscevo e non capivo perché volevo a tutti i costi avvicinarmi a lui.
Forse ho bisogno di un amico, pensai.
Eppure. .non c'è altra spiegazione.
