capitolo 3

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< a domani ragazze> saluto le mie amiche e salgo in auto
< torniamo a casa Mademoiselle?> mi chiede Vincent
<se non è un problema, vorrei visitare un parco! Dicono che sono stupendi!>
<va bene>

Dopo una giornata di scuola è bello svagarsi un po', inoltre ho bisogno di prendere una boccata d'aria fresca. Ho portato con me il mio violino, ho voglia di suonare nella tranquillità più totale, a casa c'è troppo rumore.

Sto cercando un luogo in cui non ci sia molta gente e credo finalmente di averlo trovato! Saluto Vincent e percorro velocemente quel marciapiede di fianco alla Senna.

Scendo sotto un ponteggio, qui l'acqua riflette la luce del sole e se chiudi gli occhi si può udire una meravigliosa melodia, è una vera e propria magia. Credo che questo diventerà il mio posto preferito!

Nel silenzio cittadino, fisso la bacchetta sulle corde, impugno il manico ed inizio a suonare la mia sinfonia preferita. Chiudo gli occhi, non ho bisogno dello spartito so le note a memoria. È meraviglioso, c'è una quiete che fa udire solo le mie note che creano armonia con il fruscio della Senna che scorre. Non c'è nessuno, mi sento in pace.

Tutto va bene finché d'un tratto sento un accompagnamento di chitarra sulla mia melodia. A primo impatto prendo un colpo, sono venuta qui per far si che nessuno sentisse la mia musica e invece qualcuno mi ha sentita.

Mi blocco, in pochi mi hanno sentita suonare il violino.

<da quando sei qui> domando timidamente senza voltarmi
<da un po'> dice credo sorridente un ragazzo,  per via della voce <continua ti prego> mi dice con dolcezza, come per calmarmi
<va bene> dico ancora tremante

Inizio di nuovo a suonare e lui fa i vari accordi con la sua chitarra... si crea un'atmosfera ancora più magica di prima, non descrivibile a parole.

Ritrovo il coraggio una volta finito e mi volto. Davanti a me trovo un qualcosa di bellissim-cioè trovo un ragazzo dai capelli tinti di blu e gli occhi verdi... con una maglia di Jaked Stone, wow.

<mi chiamo Luka Couffaine piacere> dice porgendomi una mano
<Clotilde> rispondo ancora incantata, devo riprendermi
<sei bravissima, la tua musica è meravigliosa, non ti ho mai vista da queste parti>
<mi sono trasferita da poco qui a Parigi>
<io ho una band, se vuoi puoi venire a vederci, così potrai conoscere i miei amici>
<sì, con piacere>
<mi dai la mano> mi chiede dun tratto ed io imbarazzata gliela do, non capendo il perché. Poi prende un pennarello dalla tasca e ci scrive su qualcosa <questo è il mio numero, ti scriverò l'indirizzo più tardi>
<grazie> dissi con un leggero color cremisi alle guance
<adesso devo andare, ci vediamo> sorride e va via
<ciao> dissi a voce bassa

È da cinque minuti che sono qui ferma e imbambolata, non capisco cosa mi stia succedendo. Credo sia meglio tornare a casa.

Ho cenato, indossato il mio pigiamino e sono poi andata a dormire, non prima di aver letto un po' il mio libro.

La mattina dopo, di malavoglia, sono andata a scuola, ho svolto le mie solite attività finché non è arrivata l'ora di pranzo.

<ehi ragazze> ho detto avvicinandomi al solito gruppo
<ehi Eve, vieni siediti con noi> disse Alya
<va bene> dico sorridendo
<stiamo organizzano un pigiama party a casa mia... ti va di venire?> mi chiede Marinette
<certo, solo se non creo disturbo>
<affatto> dice sorridendo

Parlammo per un po' delle solite cose

<allora a stasera> mi saluta Rose
<Ciao!> sorrido, finalmente ho trovato delle vere amiche, ne sono sicura.

Io e Zoe usciamo da scuola, mi sono offerta di accompagnarla a casa e lei ha accettato.

<allora Eve hai novità> chiede curiosa
<ehm... no> dico mentendo

Ovvio che avevo novità, ero arrossita, davanti a lei, al solo pensiero del proprietario di quella chitarra, avevo persino il suo numero, sto urlando interiormente.

Avrei tanto voluto dire a Zoe di Luka, ma l'ho visto una volta sola e siamo più conoscenti che amici, quindi è meglio che non mi faccia strane idee e smetta di pensarci.

<ehi Eve stai bene sei arrossita d'un tratto> mi chiede Zoe preoccupata
<emh no tranquilla> dico gesticolando, mi sento Marinette in questo momento.

Tornata a casa prendo tutto il coraggio del mondo, digito il numero sul cellulare, che avevo precedentemente scritto su un foglietto, ed invio un messaggio a Luka.

= Ehi Luka, sono Clotilde, quella del violino... come va?

Ehi, tutto ok, tu?

Bene grazie

Comunque sei ufficialmente invitata
alle prove con la mia band sabato pomeriggio.

Sono onorata ;). Ci sentiamo

Contaci

Urlo interiormente per la seconda volta in una giornata e schiaccio la testa sul cuscino, perché mi comporto così.
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Terzo capitolo, spero vi piaccia se avete consigli scrivete pure nei commenti.
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REVISIONATO

Io, Te e la Musica &lt;Lukacouffainexoc&gt;Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora