6 ottobre 1998
Diario,
Sono apparentemente cosciente.
A quanto pare non sono nemmeno ad Azkaban. Non ancora. Mi aspetto che la situazione possa cambiare da un momento all'altro.
Lei...
Cazzo, ha mandato una fottuta voce. Al mio posto. Per me. Dopo che l'ha rubato, cazzo. Dopo che ho fottuto...
Dopo che l'ho attaccata.
Merlino, l'ho attaccata, cazzo, a che cazzo stavo pensando?
Ricordate quando scrivevo di quanto fosse assurda l'idea? Si lo so. L'ironia sa di arsenico.
Lei... mi fa impazzire, cazzo. Ve l'avevo detto. Vi avevo avvertito. L'ho fatto, cazzo. È per iscritto. La Granger. Cazzo, cazzo la Granger. È sempre la Granger. Con i suoi fottuti capelli esplosivi e quelle fottute lentiggini che sembrano cannella e quei fottuti occhi castani.
L'ho chiamata puttana. Una fottuta puttana mezzosangue.
Non ho mai usato questa parola nemmeno con Pansy.
Lei solo - lei cazzo -
Fanculo.
Voglio ucciderla, cazzo, quasi quanto voglio baciarla.
No. No, non è quello che voglio fare. Non voglio baciarla. Voglio sbatterla sul mio letto. Voglio sentire quei fottuti suoni che fa di nuovo. E voglio rovinarle la vita.
Le cose che ha scritto, cazzo, Merlino.
Dovrei strappare la pagina. Dovrei farla passare per una fottuta stronzata.
Ma mi piace guardare la sua calligrafia atroce.
Non chiedetemelo. Non so perché, cazzo.
Draco
6 ottobre 1998
Le altre ragazze del dormitorio la fissavano.
La guardavano mentre si vestiva, la guardavano mentre si lavava i denti. Le loro espressioni erano intrise di quella pietà che lei odiava. I loro occhi erano bassi però. Stavano guardando la sua gola.
Si chiese perché non l'avesse smascherata. Non pensava che lo avrebbe fatto.
Era inutile nasconderlo.
Havershim e la McGranitt l'avevano trovata alla Guferia a tarda notte, raggomitolata tra escrementi e piume, addormentata... sporca. Macchiata di lacrime.
Era ancora arrabbiata con se stessa per una così patetica dimostrazione di emozione. Ancora imbarazzata dalla totalità del giorno precedente. Non si sbagliava. Non era affamata di attenzioni, le detestava. E non aveva intenzione di incoraggiarle cedendo a quegli sguardi di pietà e piangendo sulla spalla di qualcuno.
Non aveva nemmeno intenzione di riconoscere quanto fosse effettivamente dolorante la sua gola.
Avrebbe raddrizzato le spalle e sarebbe andata avanti. Era quello che sapeva fare meglio.
«'Mione, per favore, ascoltami. Ascolta la mia versione...»
Lo aveva ignorato in silenzio fino ad ora, ma lui l'aveva spinta al limite.
"No, Ronald, non hai un lato", scattò, sorprendendo Dean, che era seduto accanto a lei, tanto che si versò il sidro di mele in grembo.
Ron l'aveva tormentata per tutta la cena, passando dal sedersi accanto a lei a sedersi di fronte a lei solo per forzare la sua linea degli occhi. A suo merito, sembrava sinceramente confuso su come potesse essere impazzita.
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BREATH MINTS/BATTLE SCARS traduzione
FantastikPer un momento, lei fu quasi disorientata. Perchè draco Malfoy era stato rovinato da questa guerra ed era fuori posto tanto quanto lei e- si, anche lui aveva delle cicatrici. Anzi, ne aveva una ancora più grande. Si chiese se un giorno avrebbero con...