Too much to ask

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Quella mattina il mio risveglio fu tranquillo, sentivo il cuore più leggero e sapevo anche il perché.
Quando presi il telefono trovai un messaggio di Niall che mi diceva che nel pomeriggio si sarebbe visto con Harry per provare insieme e voleva che andassi anch'io.
Da una parte volevo incredibilmente rivedere Harry e sentirlo suonare ancora, era passata solo una settimana dal suo live, dall'altra ero abbastanza spaventata. Quel ragazzo aveva uno strano effetto su di me.
Decisi che avrei risposto più tardi, dopo una doccia rilassante che speravo mi facesse schiarire le idee.
Mentre mi insaponavo il corpo canticchiavo mentalmente la canzone di Harry, mi era rimasta in testa dall'esatto momento in cui finì di cantarla.
Quasi invidiavo il suo modo di scrivere, era delicato, sincero, sicuro.
Il mio, invece, negli ultimi anni era diventato arrabbiato e insicuro, colmo di frustrazione.
Spesso Emily sbirciava nel mio quaderno delle canzoni e leggevo chiaramente la delusione nei suoi occhi nel vedere che nonostante ne scrivessi davvero tante, io ero comunque bloccata e le lasciavo lì tra le pagine, senza melodia, senza accordi, facendole restare solo semplici sfoghi.

"Sei venuta!"
Niall mi accolse con un sorriso e aprì le braccia stringendomi a sè, sussurandomi poi all'orecchio di star tranquilla e che sarebbe andato tutto bene.
Dopo la morte di Eve, abbandonai anche la musica, se non per qualche concertino in auto con Niall.
Non so esattamente perché, forse per i miei genitori che amavano sentirmi suonare, o per Eve che mi aiutava a scrivere canzoni e si divertiva a creare melodie per quest'ultime. Era diventato tutto estremamente difficile da quel giorno.
Però c'era Niall, il mio angelo. Mi capiva, mi dava tempo. Avevamo sempre cantato insieme, fin da piccoli, tra spettacoli di natale improvvisati con le nostre famiglie o recite scolastiche in cui eravamo sempre i protagonisti. Pagherei oro per tornare a quegli anni.
Io e Niall ci conoscemmo in quarta elementare, si era trasferito da Mullingar, Irlanda.
Da qui il suo soprannome l'irlandese.
La maestra fece sedere quella testolina bionda proprio accanto a me ed Emily, per dargli una mano ad ambientarsi e con i compiti. E grazie a Dio, aggiungerei.
Da quel giorno, io e Niall Horan diventammo inseparabili.

Harry era vestito molto più semplice rispetto al live, indossava un maglioncino beige e dei jeans neri, tremendamente bello.
Appena si accorse della mia presenza si voltò subito guardandomi sempre con quello sguardo attento e intenso.
"Ciao Scarlett." Mi si avvicinò schioccandomi due baci sulle guance, un gesto che mi fece avvampare in un attimo.
Le sue labbra calde bruciavano sulla mia pelle fredda.
"Ciao Harry."
"Sei dei nostri?"
A quella domanda mi si raggelò il sangue nelle vene.
"No, Scar è qui perché volevo farle vedere quanto io sia diventato bravo anche senza il suo aiuto."
Niall mi fece l'occhiolino ed io tirai un sospiro di sollievo, ringraziandolo con lo sguardo per avermi salvata da quella situazione.
Quel gesto ad Harry non passò inosservato, che mi guardò interrogativo e preoccupato, quasi dispiaciuto notando quanto mi fossi irrigidita alla sua domanda.
Gli rivolsi un sorriso come per dirgli che andava tutto bene, e mi sedetti su uno sgabello posto vicino ad altri strumenti mentre loro accordavano le chitarre.
"Coraggio Ni, fammi vedere cosa sai fare."
Quei due sembravano amici da sempre e suonavano come se lo avessero sempre fatto, ci fu subito sintonia, erano bellissimi da vedere e da ascoltare.
Harry mostrò a Niall una canzone che secondo lui era perfetta per le sue corde, una canzone che aveva scritto poco fa ma non aveva mai cantato ancora, non sentendola del tutto sua.
Il titolo era Too much to ask e Niall sembrò estasiato mentre cercava di trovare il ritmo giusto per cantarla.
A fine canzone, si diedero una pacca sulla spalla complimentandosi tra di loro e il biondo ringraziò Harry per avergli mostrato quella canzone perché gli piacque da morire e non vedeva l'ora di impararla a memoria.
"Sapevo ti sarebbe piaciuta, ci pensavo stamattina quando mi hai chiamato che poteva andar bene per te."
"Sei un genio, amico!" Niall non smetteva di sorridere ed io insieme a lui, guardandoli insieme, così diversi eppure così simili, legati entrambi dalla musica.
Il cellulare del mio amico squillò insistentemente riempiendo la stanza.
"Oh, cazzo sì arrivo subito!"
Iniziò a fare avanti e indietro per la sala recuperando le sue cose e passandosi freneticamente le mani tra il ciuffo biondo.
"oh Dio, oh Dio Scar, Cami sta partorendo!" Aveva gli occhi colmi di lacrime, mi abbracciò in fretta e furia e salutò Harry dandogli il cinque, correndo poi fuori.
Non mi diede neanche il tempo di rispondergli o chiedergli altro, era troppo entusiasta.
"Scusalo, aspetta l'arrivo di questo bambino come se fosse il suo."
Risi immaginandolo con suo nipote in braccio appena nato.
"Non lo è?"
"No, è il figlio di suo fratello."
"Già, anche perchè penso sia un po' troppo giovane per questo. Ed ha anche un accento molto strano a dirla tutta." Mi sorrise imbarazzato. Tenero da morire.
"Niall è irlandese."
"Oh, ora è tutto più chiaro." Rise grattandosi la nuca.
Eccolo di nuovo quello sguardo penetrante che mi fissava.
"Ti va di suonare con me?"
"No, io.. io non suono da un po'. Sono arrugginita, direi."
Harry annuì semplicemente, e lo ringraziai mentalmente per questo, sapevo che non avrebbe fatto altre domande, lui non era come gli altri.
"Beh allora.. vuoi che ti dia un passaggio?"
"Abito qui vicino, non c'è bis-"
"Insisto." Disse sorridendomi e mostrandomi quelle fossette adorabili.
"D'accordo." Ricambiai il sorriso e lo aiutai a sistemare gli strumenti e gli spartiti.

Harry era bello anche mentre guidava, con lo sguardo corrucciato e attento.
Con una mano teneva il volante e l'altra la teneva fuori dal finestrino, una sigaretta tra le labbra e dei ricci che gli ricadevano un po' ovunque per il vento.
Angelico.
"Casa mia è quella lì sulla destra, col portone verde."
Annuì e accostò sul vialetto.
"Grazie del passaggio, Harry."
Feci per uscire ma ancora una volta, mi prese per mano facendomi voltare.
"Suonerai con me, un giorno?"
I suoi occhi erano speranzosi, mentre aspettava pazientemente una mia risposta.
"Spero di sì." E lo speravo davvero, con tutto il mio cuore.
"Ciao Scarlett, ci vediamo presto."
Gli sorrisi e mi allontanai dall'auto, permettendogli di andarsene.
Ci vediamo presto, Harry.

Tell me there are things that you regret
'Cause if I'm being honest I ain't over you yet
It's all I'm asking
Is it too much to ask?

Lonely souls 》 H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora