capitolo 8

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Eccoci qua. Questa mattina sono andata a scuola a piedi. Ieri sera ho impiegato ben 3 ore per scrivere quella cavolo di tesi. Ce l'ho alla prima ora, speriamo che gli vada bene.
Entriamo in classe.
"Prego signorina Stark, venga qua ed esponga la sua tesi alla classe" ok. Questo non era programmato. Non aveva parlato di esporre alla classe quindi io non me la sono preparata.
Vado verso la cattedra e consegno la mia tesi stampata alla Prof ed inizio a parlare in base a quello che mi ricordo.
"Allora, i Promessi Sposi è-" vengo subito interrotta
"No no no, non ci siamo Signorina Stark, lei non ha proprio seguito nulla. La tesi era da svolgere sull'opera i Sermoni. I Promessi Sposi è programma dell'anno scorso. No, mi spiace ma qui mi vedo costretta a darle un 2. Torni pure al posto"
Torno al mio banco senza nemmeno fiatare. Faccio la cartella e mi dirigo verso la porta
"Dove crede di andare?" Fa la professoressa indispettita
"Lontano da lei, presuntuosa del cazzo" esco e me ne vado
Nel corridoio incontro Ned che usciva ora dal bagno

"Hei dove vai?" Mi chiede curioso

"Me ne vado. Di a Peter che non ci sono per pranzo" ed esco da scuola. Prendo uno 'sposta poveri' che in gergo significa autobus e scendo il più vicino possibile alla Tower perché mi scoccia camminare.

"Già qua? Ma è passata a malapena un'ora da quando sei uscita" mi chiede Thor

"Ho dovuto farlo, altrimenti finiva che uccidevo qualcuno"

"L'istruzione è importante" dice Cap entrando in cucina

"Certo, ma non quando hai una rompicoglioni come professoressa che ti ha preso di mira solo perché hai un po' più carattere degli altri" mi lamento dirigendomi verso il salotto

"Attenta a certi termini, al Capitano non piacciono" s'intromette Clint scherzosamente. Sorrido.

"Allora cosa guardiamo di bello? Che ne dite di '47 metri' " suggerisce Thor

"Nono, andiamo sul tranquillo perché ho bisogno di calmare i nervi" dico buttandosi sul divano e spostando i piedi di Clint

"Ok" Thor s'impossessa del telecomando e mette su un documentario sui pinguini. Va bene.
Sono passate ore, dai pinguini siamo passati alle giraffe, poi alle balene, ai pesci palla e ora è sugli alligatori.

"Che animali spettacolari" commenta Thor. In quel momento mi squilla il cellulare e metto in pausa il televisore con proteste da parte degli altri. È Peter.

"Pronto?"
"Hei ciao, Ned mi ha raccontato, cos'è successo?"
"Ma niente. Senti non è che mi passi gli appunti di storia?"
"Certo, sto venendo lì. Tuo padre mi ha chiamato e ha detto che aveva bisogno di me, ma mi ha rassicurato che non mi farà del male quindi bene. Te li porto"
"Grazie mille. Allora a dopo"
"Si certo"
Metto giù e appoggio il cellulare sul tavolino

"Chi era?" Subito Thor a farsi gli affari miei

"Peter" dico con noncuranza prima di far ripartire il documentario

"Perché state guardando dei cavalli che si accoppiano?" Mio padre e gli altri giungono nella stanza.

"Ho provato a coprirle gli occhi ma lei sostiene di essere grande e certe cose le sa già" dice Thor alzandosi dal divano. Peter è dietro a mio padre e per poco non scoppia a ridere. Non so assolutamente come uscire da quel momento d'imbarazzo tanto che spengo la tv appena in tempo prima che quella coppia di cavalli peggiori ancora di più la situazione (capitemi)

"Ok Peter, devo copiare gli appunti" dico prendendolo per un braccio e trascinandolo verso la mia stanza
"Ei lui mi serve" grida mio padre
"Ci mettiamo un secondo" dico prima di chiudere la porta

"Cavalli è" scherza Peter.
Faccio scannerizzare gli appunti a Jarvis e in due minuti siamo a posto e ci dirigiamo verso il salotto dove si trovano tutti.
A quanto pare il discorso principale era Loki. Non ho la minima idea di chi sia ma so che è pericoloso.
Ad un tratto Peter si infila le mani in tasca e tira fuori da una di esse un sassolino

"Perché hai un sassolino in tasca Parker?" Chiede mio padre

"Non fare il tonto" dice Clint "vorresti fare come i pinguini, forse?" Girandosi verso di me.
Peter mi guarda palesemente confuso e con lo sguardo spera che io possa aiutarlo in qualche modo, am io sono più in imbarazzo di lui

"Beh" dice Thor "i pinguini si dichiarano amore eterno tra loro regalandosi un sassolino"

"Oh, no davvero io, no, non era la mia intenzione io.....non sono assolutamente interessato ad Anna...lo giuro"

La riunione finisce. Peter torna a casa e tutti si dirigono verso le loro stanze.
Mi butto sul letto e mi torna in mente quella frase 'non sono assolutamente interessato ad Anna' non so perché mi urti, forse perché quell'assolutamente fa sembrare che...non lo so, come se fosse una cosa improponibile. Vabbè non è una cosa rilevante.

Non ho sonno e così decido di scendere. Mi ricordo di non poter entrare nel laboratorio solo una volta che ci sono davanti. Così decido di prendere l'ascensore ed andare a vedere la piscina olimpionica della quale ho sentito parlare.
Una volta arrivata rimango stupita, è veramente magnifica.
Mi spoglio e mi tuffo in intimo, dato che non ho pensato di portare giù un costume.
Mentre faccio il morto in questa calma e silenziosa piscina penso che, magari, domani pomeriggio potrei chiedere a Nat e Wanda di andare a fare un po' di shopping perché i vestiti di due anni fa mi vanno leggermente stretti.

Esco dall'acqua che è l'una e un quarto. Mi dirigo verso quelli che credo siano gli spogliatoi ed in un mobile trovo due asciugamani. Mi levo l'intimo e con uno mi asciugo addosso mentre l'altro lo avvolgo in testa, mi rivesto e torno di sopra.
Mi infilo nel mio bagno e tolgo l'asciugamano dai capelli, li strizzo un po' e poi faccio due trecce, mi cambio e mi infilo sotto le coperte.
Stavo quasi per addormentarmi quando all'improvviso sento qualcosa sbattere sulla mia finestra, 'sarà stato un'uccello' mi dico mentre mi rigiro dalla parte opposta. Ad un tratto sento un'altra botta, poi un'altra e poi un'altra ancora. Decido di alzarmi ed andare a vedere cosa succede, alzo le serrande e quello che vedo è quasi spaventoso: un'orda di uccelli si dirige dritto verso di me ed uno dopo l'altro iniziano a schiantarsi sul vetro. Mi accovaccio a terra e metto la testa tra le mani mentre gli ultimi si buttano con forza sulla finestra. Qualcosa deve averli spaventati e mentre scappavano, nel buio, non hanno visto la torre.
Torno a letto ancora traumatizzata da ciò che è appena accaduto.

Come Un Uragano |Peter Parker|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora