capitolo 10

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Mentre Happy mi riaccompagna a casa faccio un resoconto di quello che è successo oggi. Mentre uscivo da scuola la vicepresidente mi ha fermato per dirmi che avrebbero chiamato a casa, dato il mio comportamento. Sul momento non ci ho dato molta importanza, ma ora ho l'ansia per quello che potrebbe fare mio padre.
Arrivata davanti alla torre un senso di ansia mi assale. Inaspettatamente mi ritrovo davanti Peter che mi apre.
"Non so quanto ti convenga entrare" mi fa cenno di no con la testa e rabbrividisco. Tony è sempre stato un uomo severo e so che mi farà la predica. Salgo e rimango in silenzio preparandomi al peggio.
Nel salone trovo Cap, Nat e Clint ma non mio padre.
"Ti conviene uscire, sei ancora in tempo" mi comunica Cap
"No, ora lei resta qui e ascolta quello che ho da dirle" la voce di mio padre rimbomba nella stanza e lui sbuca da dietro l'angolo. Peter, che era ancora inpiedi a fianco a me, abbassa lo sguardo ed esce dalla stanza "siediti" mi ordina. Vado a sedermi sul divano e papà mi mette di fronte a me. Gli altri sono ancora seduti sul divano a fianco a me, ho il presentimento che resteranno lì per non interrompere lo sguardo fisso di mio padre sui miei occhi. Deglutisco.
"Oggi, stavo lavorando tranquillo e mi squilla il cellulare, ho pensato 'chi sarà mai', ho preso il cellulare ed ho risposto al numero segnato come sconosciuto. Un uomo, dall'altra parte del cellulare mi ha detto che molti insegnanti si sono lamentati per il tuo comportamento arrogante e presuntuoso"
"La mela non cade mai lontano dall'albero" commenta piano Cap
"Silenzio, non mi sono mai sentito tanto umiliato, non mi sembrava di averti insegnato così" continua
"Io-" provo a scusarmi e a spiegare la situazione ma lui mi interrompe
"Come se non bastasse, mi ha anche detto che hai minacciato di picchiare un tuo compagno, cosa ti salta in mente?!"
Flash. Cazzo. Quel figlio di puttana ha fatto la spia. Appena lo vedo risolvo.
"Nulla da dire a tua discolpa?"
"In realtà si: per quanto riguarda Flash fidati che se lo conoscessi anche tu lo vorresti menare"
"Non è una giustificazione-"
"Si invece, quando fa battutine su di me, sulla mia famiglia, al fatto che sono tua figlia o sui miei amici, si" è sorpreso ma io non ho ancora finito "per il mio comportamento invece non ho nulla da dire. Come dice Cap, non criticare un carattere esattamente uguale al tuo, so che anche tu ti comporteresti così quindi" sorrido e appoggio la schiena allo schienale, rilassando le spalle.
L'ho lasciato spiazzato, non dice nulla e cambia discorso
"Ho completato gli ultimi dettagli del tuo nuovo costume" non faccio in tempo a ringraziarlo che qualcosa si schianta sulla finestra. Non di nuovo ti prego. Cade giù ma si è capito che era un uccello molto grande, forse un'aquila.
"C'è qualcosa che non va. Gli animali si stanno comportando in modo strano. Oggi mentre facevo un giro in moto un capriolo mi è corso in contro, se non mi spostato lo tiravo sotto." Nat rompe il silenzio
"C'è sicuramente qualcosa che non va" mio padre esce dalla stanza e gli altri anche ed io rimango da sola con le interiora di un uccello spiattellate sulla finestra. Povera creatura. Mi alzo dal divano e prendo un panno per pulire la finestra. In tutto questo non ho la minima idea di dove sia finito Peter. Decido di telefonargli per sapere se è libero e può darmi una mano con i compiti ma non risponde.
Salgo in camera e mi metti a studiare, peccato che il cellulare sia lì pronto per distrarmi. Arrivano in continuazione delle notifiche così decido di leggere. E Ned.
"Cosa ti è successo oggi?"
Leggo questo in mezzo ad altri mandati così per attirare la mia attenzione
                                          nulla perché?

Perché te ne sei
andata così

                     Ah si, volevo stare un po'
                  Con la mia nuova amica MJ

Sei sicura vada tutto
Bene? Sembravi strana
Quando parlavi a Peter di Liz

                                              Tranquillo

Chiudo la conversazione e ripongo il cellulare, ma proprio in quel momento squilla. Peter mi sta chiamano. Mi girano un po i coglioni sia per il fatto che non riesco a studiare e sia per il fatto che mi sta chiamando dopo che non aveva risposto

A:pronto?
P:mi hai chiamato?
A: no guarda, sembra solo a te
P: scusa se non ho risposto, ero impegnato
A: ok (rispondo acida)
P: perché io non posso avere impegni? (Percepisco un tono irritato, forse l'ho fatto arrabbiare)
A: per carità fai pure
P: ok
E mi schiude il telefono in faccia. Stringo il cellulare nella mano. Lo sbatto sulla scrivania e mi rimetto a studiare. Al secondo squillo vedo che papà mi sta chiamando ma non rispondo.

Ci ho messo un po' ma sono riuscita a studiare la prima pagina in 1 ora. Mi passo le mani tra i capelli e sbatto la testa sul tavolo. Decidi di scendere al piano di sotto, basta studio per oggi. Non trovo nessuno così decido di mettere su un po' di musica ed inizio a fare un po' di pancake. 
L'ascensore arriva al mio piano ma non lo sento perché sto ascoltando Blanchitobebe a tutto volume. Qualcuno mi spegne la cassa e, solo in quel momento mi accorgo che non sono sola e che chiunque sia mi ha sentito cantare a squarciagola, stonata come una campana. Mi giro lentamente e mi ritrovo davanti un Tony Stark sull'orlo di scoppiare a ridere e un esemplare di Peter dietro
"Sul serio? Blanco?" Fa ironico l'omino, ma in quel momento non sono in vena di ironia. Oggi pomeriggio mi ha chiuso la telefonata in faccia e ora si permette di criticare i miei gusti musicali? Non esiste. Mi avvicino, lo squadro e gli tiro uno schiaffo, non forte, ma fa un bel rumorino. Giro i tacchi e me ne vado con il mio piatto di pancake mente mio padre sghignazza e Peter rimane impalato.

Come Un Uragano |Peter Parker|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora